Divinity: Original Sin II – Definitive Edition è la trasposizione del titolo già uscito su PC più di un anno fa. La domanda è stata: sarà riuscito il genio di Larian Studios a portare su console un prodotto già perfetto? Ebbene ecco come abbiamo affrontato questa nuova sfida, armati di molta pazienza e di una Sony PlayStation 4 PRO.
Dei Tra I Semplici Mortali
Il mare è in tempesta e su una nave in balia delle onde inizia il nostro viaggio. Nel corso delle varie vicissitudini che si svolgono sulla nave, i nostri eroi arrivano all’isola di Fort Joy, dove assistono alla supremazia dell’Ordine dei Divini, la classica forza di controllo che vigila sui possessori della fonte, detti Sourceres. A livello temporale ci troviamo nel regno di Rivellon ben trecento anni dopo i fatti avvenuti nel primo capitolo della serie. Nel corso della nostra permanenza sull’isola apprenderemo che a differenza del primo capitolo, il destino dei nostri eroi è quello di ricongiungersi con la loro vera forma ed ascendere a divinità vere e proprie.
Evitando spoiler perché, sebbene questa versione del gioco sia un porting, molti dei lettori potrebbero non aver mai approcciato il gioco, e quindi vi lasciamo con il pensiero che l’isola di Fort Joy altro non è che un immenso tutorial dove il giocatore oltre ad imparare a districarsi con il sistema di gioco, apprende usi e costumi del mondo in cui si trova e impara a muovere i suoi primi passi. L’isola contiene moltissime missioni secondarie e molti passaggi segreti: pur conoscendo a menadito cosa fare, vi terrà impegnati per oltre otto ore di gioco, se invece siete completamente inesperti, armatevi di pazienza e meraviglia perché potreste passare anche trenta o quaranta ore su questa isola prima di venirne a capo.
Un Mondo Infinito
Divinity: Original Sin II – Definitive Edition è un titolo enorme: già uscire dalla selezione del personaggio sarà un’azione lunga e riflessiva. A differenza del primo capitolo, dove potevamo scegliere due personaggi base e personalizzarli, qui siamo chiamati a selezionare un solo protagonista (che verrà poi affiancato da altri tre personaggi) e potremo scegliere o un eroe già creato dal computer che ha una sua storia personale, oppure crearlo noi ex-novo. Gli eroi pre-selezionabili sono:
- Red Prince: un Lizard dalla pelle rossa, atipica per la sua razza. Si proclama Re della sua gente, ma decaduto;
- Sebille: un’elfa che esplora il mondo;
- Ifan ben-Mezd: il classico lupo di mare, mercenario e avvezzo alle scazzottate ma quest’uomo nasconde una gentilezza oltre all’aspetto da duro;
- Beast: il nano spaccone che ha deciso di diventare ricco sfondato;
- Lohse: una ragazza con un demone nel suo animo;
- Fane: un non morto che non accetta la sua condizione.
Ogni personaggio vi porterà a compiere missioni e scelte personali che starà a voi prendere ma, se questi non vi piacciono, non c’è problema. Potrete infatti creare un personaggio tutto vostro di qualsiasi razza e mestiere, che sono:
- Conjurer: un evocatore capace di chiamare a sé famigli, golem e totem;
- Enchanter: un incantatore che predilige la magia elementale;
- Fighter: un combattente con spada corta e scudo, in genere è il bastione del gruppo;
- Inquisitor: in genere combatte con una possente arma a due mani e veste in armatura pesante oltre a fare ricorso ad alcune abilità per sbaragliare i nemici;
- Knight: il cavaliere veste con qualsiasi tipo di arma corpo a corpo e predilige le armi e le armature pesanti, non per altro rappresenta il combattente perfetto;
- Morph: differentemente dagli altri incantatori, questo combattente si trasforma sul campo di battaglia, facendosi spuntare poderose corna, ali per volare o tentacoli per attaccare;
- Ranger: L’arciere del gruppo, capace di rendere amici gli animali e disinnescare trappole, oltre ad essere una vera piaga per i nemici;
- Rogue: il ladro è veloce ed effimero, davvero utile in situazioni pericolose;
- Shadowblade: classe ibrida tra ladro e assassino, questo combattente preferisce gli attacchi di soppiatto;
- Wayfarer: Un balestriere, anche lui a metà tra un Ranger ed un Rogue;
- Witch: è un incantatore che predilige la magia necrotica e le maledizioni sui nemici;
- Wizard: il mago puro che preferisce il fuoco come soluzione ai problemi;
- Battlemage: un combattente versatile, capace di scagliare poderose saette contro il nemico ma anche di colpire con una mazza;
- Cleric: armatura pesante, mazza e scudo: la ricetta perfetta per questo combattente che non rinuncia a punire i malvagi e curare i nostri compagni.
Ogni classe ha di base molteplici modi per essere potenziata, tutto dipenderà dal vostro stile di gioco. Sappiate però che non dovrete mai sottovalutare il potere dei dialoghi rispetto al combattimento bruto: le possibilità sono davvero infinite e il gruppo sarà la vostra più grande risorsa.
Ascesa Completata
Divinity: Original Sin II – Definitive Edition non è un gioco per tutti: complice la mancanza di una traduzione in Italiano (almeno per ora) il titolo risulta di difficile approccio per chi non ha una buona dimestichezza con l’inglese dato che c’è molto da ascoltare e moltissimo da leggere (basti pensare che in questa rivisitazione del gioco sono stati inserite centocinquantamila parole nuove e nuovi spunti di dialogo che prima non c’erano). Dal punto di vista tecnico, su console le cose sono migliorate molto dal precedente capitolo: un’interfaccia più comoda e una semplificazione della ricerca ambientale hanno notevolmente migliorato l’esperienza. Il gioco risulta sempre un po’ castrato in questa versione, ma permette di godere molto dell’esperienza che si vive su PC dove ovviamente riesce a dare il meglio di sé. Il Titolo è visivamente uno spettacolo, con dettagli davvero vivi e forse in molti casi superiori ai PC di fascia media. L’ascesa è completata, nel senso che il titolo si comporta alla grande su console, permettendo così a tutti di vivere un gioco che è una pietra miliare di tutti gli RPG, il punto di riferimento per questo genere.