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Disincanto Parte 4 – Recensione, aria di famiglia e colpi di scena

La serie animata Netflix Original piĂ¹ fantasy di sempre torna finalmente con una nuova stagione, che al netto di qualche piccolo scivolone riesce ad affermarsi, ancora una volta, piĂ¹ che gradevole. Stiamo parlando di Disincanto, della quale oggi in recensione analizzeremo la quarta parte. Come da sempre accade con i lavori del mai troppo lodato Matt Groening (creatore niente meno che dei Simpson e di Futurama), l’allegria e la spensieratezza che vediamo in superficie nascondono invece una realtĂ  molto piĂ¹ profonda, un’alternanza di humor e serietĂ  talmente fluida da farlo sembrare facile. Chiaramente tutto questo, in modo piuttosto marcato, è presente in questa quarta parte, che riparte dalla catastrofica situazione in cui Bean e compagni si sono ritrovati, e ognuno in un posto diverso.

A tutto vapore!

Senza entrare troppo nei dettagli, la prima parte della stagione si sposterà spesso su diversi palcoscenici, raccontandoci le vicende di ognuno dei personaggi, dato che sono stati divisi dalla serie di sfortunati eventi che li hanno colpiti: Bean sta per diventare la moglie di Satana, Luci è morto sacrificandosi, Elfo è stato catturato dagli orchi e Re Zog è stato internato in un manicomio fuori Dreamland. In tutto questo continuano i perfidi piani della madre di Bean, così come quelli dei perfidi zii.

Senza entrare troppo nel dettaglio degli eventi, sappiate che come sempre faranno ritorno alcuni personaggi che abbiamo avuto modo di conoscere nelle precedenti stagioni (il Cavallo che ride farĂ  ridere anche voi ndr.), ma che soprattutto quelli che abbiamo visto piĂ¹ spesso saranno approfonditi molto di piĂ¹.

https://www.youtube.com/watch?v=M47YkrfjrXQ

Preparatevi quindi a flashback, racconti del passato, prese di coscienza, rivelazioni e colpi di scena, in un tripudio di nozioni e azioni che di certo non vi faranno annoiare. Conosceremo piĂ¹ da vicino le creature che popolano il mondo fantasy di Disincanto, i suoi popoli ancora sconosciuti a noi, la storia di Dreamland stessa, che non sempre ha visto gli umani regnare sul castello, oppure sul burbero padre di Elfo, che ha fatto una vita piĂ¹ movimentata di quello che potessimo immaginare, e ancora rivelazioni su Zog, sulla stessa Bean e il piano di sua madre e Satana. E pensate che tale lista non è ancora completa.

Per ogni faccia della medaglia lucente, ce n’è perĂ² sempre una piĂ¹ opaca, e in questo caso si tratta del ritmo: al contrario di quello che potreste immaginare, il ritmo di questa quarta parte è forsennato, in cui gli eventi e le situazioni si evolveranno in poco tempo, senza perdersi in chiacchiere. Un’accelerazione improvvisa quindi, che anche se riesce ad attutire bene il colpo e a raccontare tutto in un modo che non sembra frettoloso, ci fa pensare che si voglia arrivare alla fine degli eventi il prima possibile. Sia chiaro, anche la seconda stagione di Disincanto (qui la nostra recensione) era risultata molto piĂ¹ fluida e scorrevole, ma in questo caso la mole di informazioni da assimilare è stata mastodontica.

Cliffhanger

Impossibile non terminare una stagione con un cliffhanger, che – come vedrete voi stessi – sembra preparare la tavola per un grande banchetto. L’idea infatti è che questa velocitĂ  nel raccontare gli eventi, descrivere e farci conoscere dei popoli, e creare determinate situazioni, sia stato un male necessario per apparecchiare il tutto. Senza entrare nel dettaglio, non ci stupiremmo se la parte 5 e la parte 6 (che almeno in teoria dovrebbero creare insieme una stagione di 20 puntate, e che non mancheremo di analizzare in recensione in futuro) dovessero essere le ultime, andando a chiudere interamente il cerchio di Disincanto.

La scacchiera è pronta, i pezzi sono stati disposti, e chissĂ  quali “diavolerie” dovranno essere affrontate.

Vi ricordiamo che la parte 4 di Disincanto sarĂ  disponibile in streaming su Netflix a partire da oggi 9 febbraio.

Disincanto Parte 4

7.8

Nonostante un ritmo esageratamente alto per la mole di informazioni che vengono date al pubblico, Disincanto Parte 4 non annoia mai, ma anzi riesce a mischiare l'humor a delle situazioni estremamente profonde, nelle quali conoscere ancora meglio Bean e tutti gli altri personaggi (proprio quando pensavamo di aver scoperto tutto). Intrattenente, violento quanto basta, interessante. Quale sarĂ  il futuro di Dreamland?;s

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto piĂ¹ del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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