Disgaea 7 è il settimo capitolo di una serie di JRPG a dir poco fuori di testa, piena di meccaniche strambe ma estremamente funzionali e, soprattutto, comparti narrativi e personaggi spesso sopra le righe. Ciò che conta è che il più delle volte la qualità di questi titoli è molto alta, al netto dei fisiologici alti e bassi di qualsiasi serie con più capitoli, e quindi ciò che ci si chiede è: Disgaea 7 è un videogioco all’altezza e di alta qualità come alcuni dei suoi predecessori? Vediamolo insieme in questa recensione!

Il gameplay di Disgaea 7 è clamoroso

In caso non vi fosse mai capitato di giocarli, i Disgaea sono JRPG a turni di stampo strategico. Essi prevedono combattimenti all’interno di board, come se fossero delle scacchiere con level design sempre diversi, nelle quali muovere e posizionare nel modo corretto i propri personaggi al fine di raggiungere l’obiettivo (che quasi sempre è l’eliminazione di un nemico specifico o di tutti i nemici). Si parte sempre da un portale d’ingresso posizionato a terra e dal quale far uscire fino a 10 personaggi alleati, per poi appunto usarli in battaglia, e quindi anche la varietà di opzioni offensive e difensive gioca un ruolo chiave.

A caratterizzare il posizionamento c’è una meccanica storica di Disgaea: il Lift. In pratica i personaggi si possono sollevare tra di loro e venir lanciati per posizionarsi al meglio. Facciamo finta che abbiamo 3 personaggi che chiameremo A, B e C per comodità: A può sollevare e lanciare B, ma mentre B è sollevato può sollevare anche C andando a formare una pila da 3; se A dovesse lanciare B in quelle condizioni, B terrebbe ancora in spalla C e potrebbe lanciarlo a sua volta. Disgaea 7 spinge molto su questa meccanica, suggerendone più volte l’uso nel proprio level design, perché il Lift è di fatto uno dei motori principali per far girare il team all’interno delle board con maggiore fluidità. Gli alleati però non sono gli unici che possiamo sollevare, difatti anche i nemici possono essere presi in spalla, e ciò apre a tutta una serie di scenari. Una volta ci è capitato di prendere un boss e lanciarlo via per allontanarlo dal nostro attaccante principale, un’altra volta abbiamo preso un nemico e glielo abbiamo invece dato in pasto. Si tratta di una meccanica molto sistemica e che apre a moltissimi scenari e strategie diverse.

Se le restanti meccaniche base del sistema di combattimento sono tutto sommato classiche, ossia l’Attaccare, il Difendersi, l’usare un Oggetto e così via (trovate l’elenco completo nell’immagine qui sopra) ce ne sono altre due peculiari proprio di Disgaea 7: la Hell Mode e la Jumbification.

La Hell Mode è una sorta di modalità Berserk, che si carica accumulando uccisioni con un personaggio dotato di una caratteristica di trama particolare. Una volta caricata questa barra si può attivare e provoca un aumento temporaneo delle proprie statistiche, oltre che la possibilità di sferrare una Special unica per la Hell Mode di quel personaggio in particolare. Tale Special esaurisce gli effetti della Hell Mode, la quale però ha comunque un limite di turni entro i quali può essere sfruttata. Una buona idea in tal senso è quella di sfruttare al massimo la Hell Mode di Disgaea 7 e poi usare la Special all’ultimo turno.

Disgaea 7 Recensione Combattimento

La Jumbification invece è praticamente la Dynamax di Pokémon Spada e Scudo. Una volta caricata la barra Rage qualsiasi personaggio sulla mappa può attivare la Jumbification e, una volta scelto quale lato della board prendersi, diverrà gigantesco e si posizionerà al di fuori della board, nel lato selezionato. I personaggi in Jumbification possono colpire ad area i personaggi sulla mappa, e attenzione perché se gli alleati si ritrovano in range vengono colpiti anche loro, ma anche in questo caso la meccanica ha un limite di turni. Non c’è invece un limite prestabilito di utilizzi, potenzialmente tutti i personaggi possono usare la Jumbification anche più volte, ma la barra Rage, menzionata poco fa, si carica man mano che si perdono dei compagni.

Non essendo i compagni infiniti, alla lunga non sarà più possibile caricare la barra Rage e di conseguenza usare la Jumbification, e se pensate che comunque sia sbilanciato averla più di una volta, non è propriamente così. A volte sicuramente è un grosso vantaggio, ma possono capitare delle boss fight tostissime nelle quali usare la Jumbification quasi fa giocare ad armi pari! Inoltre anche i nemici potrebbero usarla in qualsiasi momento, e cosa succede quando ci sono due Jumbification ai bordi del campo? Succede che si possono anche colpire tra di loro con un attacco apposito, facendosi moltissimi danni. Le Jumbification non sono però intoccabili per le unità rimaste sulla board, alle quali basterà avvicinarsi abbastanza da avere in range di attacco il nemico gigante (come se ci fosse una casella ulteriore oltre il bordo). Le Jumbification hanno inoltre come limite il non poter sollevare (né tantomeno essere sollevate) e il non poter usare le proprie Special.

Disgaea 7 Recensione Jumbification

Dopo l’episodio 4 di Disgaea 7 è possibile anche avviare delle Auto-Battle e, come di consueto, è possibile dare delle istruzioni ai propri personaggi sul da farsi. Penserete “beh dai, tutto abbastanza classico, a quello dici di attaccare, a quell’altro di curare e così via no?”… in realtà, decisamente no! Disgaea 7 permette di creare delle vere e proprie tabelle di flowchart, quasi come se fosse codice di programmazione, che permettono di pianificare in maniera maniacale ogni singola azione in anticipo, con tanto di snodi “If Else”.

Spiegando, in programmazione “If Else” lo si usa per dettare le condizioni affinché succeda una o l’altra cosa. Esempio: If interruttore premuto, accendi la luce, Else lasciala spenta, che forse è semplificare fin troppo e ci scusiamo con gli eventuali programmatori che stanno leggendo, ma è per dare un’idea veloce ai meno avvezzi.

Di questi If, riconoscibili dalla casella con le due freccette, ce ne sono tanti e per ogni tipo di esigenza. Facendo un esempio più specifico e relativo a Disgaea 7: If il nemico è in range per subirla, fai una Special, Else fai un attacco base. A questi If Else però se ne possono concatenare anche altri, e torniamo all’esempio di un attimo fa. Se la Special non è disponibile si fa l’attacco base, ma cosa si fa se anche quello non è possibile farlo? Si applica un ulteriore If Else relativo alla possibilità di fare o meno un attacco base e si applica uno scenario di riserva nel caso non si possa sferrare, che sia essa un’azione diversa o un ulteriore If Else.

Disgaea 7 Recensione Demoniac Intelligence

Disgaea 7 fortunatamente dà a ogni personaggio dei flowchart di default per ogni tipo di azione e situazione di gioco, in modo che non sia necessariamente il giocatore a crearsi i propri. La possibilità di personalizzare l’intelligenza artificiale dei propri personaggi per le Auto-Battle è assolutamente opzionale, se gli assegnate il ruolo già di loro faranno a grandi linee le cose giuste perché sono pensati bene, ma per chi è molto più fissato e vuole ottimizzare al meglio anche le sessioni di Auto-Battle Disgaea 7 è praticamente il paradiso fatto gioco. E credeteci se vi diciamo che ancora non avete visto niente.

La progressione di Disgaea 7

Come in ogni capitolo della serie, anche in Disgaea 7 abbiamo il nostro hub centrale, all’interno del quale possiamo fare una moltitudine di cose. La prima è sicuramente il poter reclutare nuovi personaggi dal Recruiter, scegliendone la classe, il nome, le caratteristiche iniziali e così via. A seconda di quanti soldi, chiamati HL, si vogliono investire si possono anche creare personaggi con statistiche potenziate, o con già un tot di livelli (consigliabile contando quanto poco costa dare livelli iniziali di default). Una volta creato un personaggio esce fuori con dell’equipaggiamento base, quindi è buona cosa andare dalla mercante al General Store a comprare un’arma e un equipaggiamento adeguato al nostro nuovo compagno, così come per tutti i nostri alleati man mano che diventano disponibili oggetti sempre più forti.

Combattere ovviamente consuma sia gli HP che gli SP dei propri personaggi, che vanno dunque curati di volta in volta. Come? Mettendo mano ai propri HL e recandosi al Netherworld Hospital, che li rimetterà in sesto con costi diversi a seconda di quanto siano messi male e di quanto siano forti i personaggi da curare (da rianimare se andati fuori combattimento). Si può anche sbloccare una feature per l’Hospital che è praticamente una macchinetta gacha utilizzabile con i punti RP, accumulabili a suon di cure pagate, e la quale fornisce vari livelli e tipi di ricompense, tra le quali armi fortissime e anche HL da investire nelle cure stesse, avviando una sorta di loop interno già solo per l’Hospital.

Disgaea 7 Recensione Hub

Ci sono anche molte altre strutture utilissime, ed elencheremo le più importanti in modo da non fare troppa confusione:

  • Dark Assembly: permette di sbloccare o effettuare azioni e vantaggi di vario tipo, come reincarnare un personaggio per farlo ripartire dal Livello 1 (ma con statistiche di partenza più alte), ottenere oggetti migliori nello Store e così via, pagando un tot del Mana di un personaggio a propria scelta in cambio del servizio.
  • Item Worlder: Letteralmente dei Dungeon procedurali creati dai propri oggetti, completando i quali se ne aumenta il livello. Come se si entrasse a combattere dentro la propria spada o armatura per potenziarla, praticamente il concetto è quello.
  • Juice Bar: una volta completato l’Episodio 3 si possono usare sui propri personaggi i Succhi Exp, Mana e Stat accumulati e accumulabili completando i vari combattimenti nelle board (o attraverso il Gacha del Netherworld Hospital). Essi hanno effetti diversi, dal far livellare ulteriormente un personaggio dandogli appunto Exp aggiuntiva all’aumentarne le statistiche di base e così via.
  • Squad Shop: in esso si possono formare sottogruppi di personaggi adibiti a ottenere bonus specifici.
  • Skill Shop: Una cosa che non abbiamo detto, e che ci siamo tenuti per questo Shop, è che le Special, man mano che vengono usate, aumentano di livello e diventano più potenti. Il loro grado di potenza ha un Rank in lettere (dalla D alla A fino a S che significa che è il massimo), e allo Skill Shop si può fare un Enhance ulteriore, facendo per esempio passare una Special da B a B+ aumentandone la potenza e il costo in SP quando viene usata. Non solo, si possono guadagnare anche delle abilità passive chiamate Evility, con effetti di vario tipo (da Evility che aumentano la resistenza a qualcosa a quelle che aumentano del 10% la crescita di una determinata statistica, e molto altro ancora).
  • Quest Shop: si tratta di una bacheca con incarichi secondari da portare a termine a proprio piacimento, come eliminare un numero (x) di nemici di una certa classe. Completare le quest, a seconda della difficoltà, fornisce ricompense di vario tipo.
  • Cheat Shop: in esso è possibile modificare la distribuzione percentuale delle ricompense (diminuendone alcune per aumentarne altre), aumentare il livello di difficoltà dei nemici, impostarsi degli handicap da soli (come ridurre a zero i punti Exp dati dai combattimenti) e così via. Quando si suol dire “vuoi la hard mode? Fattela come meglio credi”.

Questo mix di “strutture”, per così dire, e caratteristiche fanno di Disgaea 7 un JRPG straordinariamente profondo sotto ogni singolo punto di vista, contando anche che ci sarebbero molte altre cose da dire ma che richiederebbero decisamente troppo tempo.

Se siete amanti del genere lo dovete giocare senza se e senza ma!

Una narrativa fuori di testa

Che Disgaea 7 potesse essere sopra le righe era auspicabile, ogni titolo della serie ha sempre avuto questa caratteristica, ma ci sentiamo di dire che in Disgaea 7 si sia trovata un’ottima quadra. L’ironia e i dialoghi scanzonati non mancano, ma non stonano nemmeno, perché il titolo tende quasi e unicamente all’assurdo dall’inizio alla fine. Sembra quasi una sorta di parodia eppure trova sempre il modo di strappare una risata con una nuova gag, una nuova battuta e simili.

Disgaea 7 Recensione Dialogo

La storia di per sé non è nulla di eccezionale e il concept è vecchio come il mondo, con queste 7 armi da raccogliere battendo appositi boss per ottenerle tutte. Il succo della narrativa è proprio il come strappi costantemente una risata per quanto assurde sono le situazioni, ma assurde in senso positivo e con una logica non a caso per il gusto di farlo. Ovviamente non esiste nulla di intrinsecamente divertente, quello che fa ridere a noi può non far ridere voi e viceversa quindi non prendetela come verità assoluta, però ci ha genuinamente coinvolto dall’inizio alla fine.

Il comparto tecnico di Disgaea 7

Quando parlammo ai tempi di Disgaea 6, che uscì in esclusiva per Nintendo Switch, dicemmo che si trattava di un gran bel gioco ma con dei problemini tecnici qua e là, i quali ne minavano leggermente la godibilità generale. Era ovviamente un gioco a turni come Disgaea 7, però quando i cali di frame sono così frequenti è meno piacevole alla vista (e le modalità performance sgranavano troppo il gioco). Disgaea 7 lo abbiamo invece giocato su PS5 e al netto di qualche freeze, sporadico e pressoché soloamente quando siamo appena rientrati alla base, è stata un’esperienza di gioco estremamente più fluida e piacevole. Continuiamo a pensare che manchi del lavoro di ottimizzazione qua e là, perché nonostante le prestazioni siano migliori di quelle di Nintendo Switch (e non ci voleva la sfera di cristallo per capirlo) comunque il framerate non è realmente solido e non dovrebbe volerci la Performance mode su una console che ospita giochi ben più pesanti a 60 fps fissi (per non citare la modalità 120 fps di Ghost of Tsushima).

Al netto di questi acciacchi, Disgaea 7 esteticamente ci è piaciuto molto, ha colori molto vivi e l’art direction tipica della serie è sempre di alta qualità. Fa un po’ sorridere che le classi storiche abbiano lo stesso design da praticamente l’alba dei tempi, ma anche in 3D, così come fu in Disgaea 6, rendono molto bene. In tal senso non biasimiamo nemmeno chi preferiva lo stile 2D, che forse si sposava meglio chissà, ma in questo caso parliamo di gusti e ognuno ha i suoi.

Disgaea 7 quindi è un videogioco meritevole? Assolutamente sì, ma “assolutamente” davvero! Onestamente non c’è una singola cosa di questo titolo che non ci sia piaciuta ma, altrettanto onestamente, riconosciamo che sia un titolo abbastanza di nicchia. Anche avendo rimosso la caratteristica di statistiche e livelli fino e oltre le 6 cifre di Disgaea 6 (che avevamo amato a livello di game design ma che poteva risultare pesante per molti) comunque rischia di essere un gioco difficile da digerire per videogiocatori meno navigati, o anche semplicemente per coloro che non apprezzano i JRPG tattici.

Se leggendo di tutti i contenuti che presenta vi è venuto mal di testa ci sentiamo di valutare attentamente l’acquisto, ma se invece amate il genere vi ribadiamo l’invito a provarlo perché è veramente di qualità eccezionale. Contando poi anche la presenza delle Ranked, che purtroppo non abbiamo avuto modo di provare come si deve, Disgaea 7 potrebbe anche godere di una discreta longevità se le vendite andranno bene, ma di base continuiamo a vederlo più come un titolo single-player. In definitiva ci sentiamo di promuoverlo a pieni voti, augurandoci che se lo giocherete vi piacerà almeno la metà di quanto sia piaciuto a noi!

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Disgaea 7

9.5

Disgaea 7 è un JRPG di qualità eccezionale, il quale come tutta la serie pone la massima cura nel bilanciamento e nella progressione di gioco. Un titolo che però, per quanto formidabile a livello di game design, rischia di non essere ben digerito dai neofiti risultando poco accessibile. Mai come in questo caso il vostro gusto personale gioca un ruolo chiave, se amate il genere è un must buy senza se e senza ma, però se non è nelle vostre corde vi consigliamo di valutarne con estrema attenzione l'acquisto perché vi potreste ricredere, vero, ma potreste anche non trovarvi a vostro agio.

PRO
  • Il classico gameplay con gradite aggiunte
  • Progressione estremamente profonda e sfaccettata
  • Art Direction molto ben riuscita e riconoscibile
  • Narrativa fuori di testa
CONTRO
  • Framerate un po' troppo ballerino
  • Non facilmente digeribile per un neofita
Alessio Fuscà
Sono un game designer di professione ma videogiocatore incallito nel cuore. Tra le mie altre attività, oltre quella da redattore, c'è anche quella di player competitivo nel circuito torneistico ufficiale di Pokémon, la cui serie è stata una dei motivi per i quali ho iniziato a videogiocare quasi 20 anni fa.

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