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Disgaea 6 Complete – Recensione dello strategico targato Nippon Ichi

Prima di passare alla versione Complete, partiamo dall’inizio: nel nostro paese Disgaea 6: Defiance of Destiny è stato pubblicato inizialmente su Nintendo Switch nel corso di Giugno 2021 e poi su PlayStation 4 questo giugno. Il titolo, che arrivava dopo uno dei giochi più belli della famosa saga di strategici, non venne accolto da fan e critica in maniera troppo positiva (nonostante noi l’abbiamo adorato, qui la recensione), questo perché – specie all’inizio – aveva una marea di problemi e bug. Dopo un anno quasi esatto però Nippon Ichi è tornata sul campo di battaglia lanciando Disgaea 6 Complete su PC, PlayStation 5 e PlayStation 4, titolo che analizziamo oggi in recensione.

Cosa c’è di meglio?

Questa versione del titolo, oltre ad aver eliminato i tanti problemi che affliggevano le prestazioni della precedente versione PS4, ha portato con sé una grafica potenziata ad alta risoluzione senza cali di frame rate enormi. Ovviamente se pensiamo alle opzioni di Nintendo Switch a 60 fps, capiamo subito che troveremo delle immagini molto meno sfocate e più nitide che regalano una fluidità visiva completamente diversa.

Disgaea 6: Defiance of Destiny (2)

La versione Complete però non aggiunge solo questo brio visivo, ma anche tutti i DLC del gioco base. Se siete amanti della serie Disgaea, questo è un notevole upgrade, visto che nel bundle sbloccherete i personaggi più iconici della serie, oltre al set di collaborazioni Hololive.

Tutti i DLC sono disponibili praticamente sin dalle prime battute, ma come spesso avviene con questo franchise, tendono a ridicolizzare ciò che si è raggiunto con la storia base, che per inciso in questa occasione dura molto poco. Proprio per questo motivo uno dei consigli che ci sentiamo di dare a tutti i giocatori è quello di completare almeno la storia principale, per poi godersi al meglio i DLC in un secondo momento, altrimenti l’esperienza principale verrebbe estremamente facilitata. D’altronde lo sapete, la parte di bilanciamento nei titoli Disgaea non è mai stata realmente presa in considerazione, sono tutti titoli che tendono a sfociare prima o poi nell’esagerazione, dinamica letta dagli appassionati estremamente positiva.

Narrativa? A che serve se posso fare un Trilione di danni!

Sul comparto narrativo di Disgaea 6 Complete, purtroppo non c’è da spendere molte parole. In linea di massima tutti i vecchi giocatori sanno perfettamente, che le storie dietro alle epiche battaglie della serie non sono mai state particolarmente complesse, dove ci sono sempre un cattivo di turno da sgominare e una posizione da raggiungere. Ciò che contraddistingueva i precedenti titoli del franchise però, erano i personaggi, grottesche caricature di Lord, Servi, con un appeal unico, stravagante e molto accattivante.

Personaggi del calibro di Valvatorez, Fuka e Usalia sono riusciti a conquistare noi giocatori, perché erano spassosi, con una storia da esplorare se pur semplice, vivevamo insieme a loro una crescita ed avevano dei caratteri ben designati. Mi dispiace ammettere che Zed ed il suo fido compagno il cane Zombi Cerberus, sono gli unici due personaggi con un minimo di profondità, per il resto il cast viene scoperto a malapena ed è un peccato, perché le basi con i vari Ivar o Misedor esistevano e potevano donargli il rispetto che meritavano.

Non abbiamo inoltre capito come mai in questo Disgaea la software house abbia deciso di aumentare spropositatamente i numeri delle statistiche in generale, troveremo livelli che raggiungono il milione, esperienza che passerà i trilioni e i danni che supereranno il miliardo. Ci troveremo nel corso delle battaglie a vedere numeri esageratamente alti, che rendono praticamente vano il calcolo per danni e strategie, banalizzando un pochino il gameplay (ci siamo trovati molte volte a lanciare Super o attacchi combinati sperando di raggiungere o scalfire la cifra segnata a schermo).

Gameplay tra il vecchio e il nuovo

Nippon Ichi, non ha mai nascosto che dietro lo sviluppo di Disgaea 6 Complete ci fosse la volontà di conquistare nuovi fan, quindi su alcune cose si è deciso di semplificare e su altre invece di passare a dinamiche più evolute, come ad esempio il passaggio completo al 3D, cassando in toto gli sprite bidimensionali su mappe isometriche, abbracciando così i gusti di un pubblico più grande. Anche se ad essere onesti gli effetti sono davvero migliori e la resa a schermo è del tutto migliorata, la pixel art resta del resto può poco in questo senso.

Disgaea 6 Complete

L’assetto tattico di Disgaea 6 Complete resta in molti casi invariato rispetto ai suoi predecessori. I giocatori partiranno sempre con un massimo di 10 unità da schierare in campo, che porteranno in battaglia colpi ravvicinati, azioni di supporto o danni a distanza. Generalmente è bene far crescere almeno un personaggio per classe, da poter sfruttare nei momenti migliori del gioco, altrimenti si sceglie una base e si prosegue con quelle sinergie. Questa strategia ripaga sicuramente nella storyline di base, ma non conviene dei DLC, dove serve avere un mix di personaggi molto ben assortiti.

In questo titolo troveremo giusto una manciata di classi aggiuntive rispetto al suo predecessore, ma in compenso alcune sono state rimosse. Questo crediamo sia stato per via del passaggio al 3D, visto che la software house avrebbe dovuto ricreare tutto da capo per ognuna di esse. Anche se il deploy dei personaggi e la parte di tessere nelle mappe non è variata molto, il modo in cui si approcciamo ad esso è stato notevolmente cambiato. Dopo anni di richieste da parte dei fan, finalmente Nippon Ichi si è decisa ad introdurre le battaglie automatiche.

Questo ha notevolmente snellito la parte di farming o livellamento dei personaggi, cosa che ci ha permesso di raggiungere il finale del titolo senza passare ore e ore a fare sempre le stesse azioni nelle varie battaglie filler. Ovviamente se volete ottenere i risultati attesi, dovrete però approfondire questa feature con molta attenzione. Probabilmente è una delle migliori implementazioni che si possano trovare in giro, visto che l’IA del titolo seguirà per filo e per segno un diagramma di flusso che andremo a disegnare per ogni tipologia di personaggio. Grazie alle varie dinamiche di azione e riposta, andremo davvero nel dettaglio delle mosse da eseguire, l’healing dei personaggi non sarà più un problema, a patto non perdiate l’healer troppo presto in battaglia.

Disgaea 6 Complete

Per il resto le battaglie sono uguali alle altre, con le solite mosse speciali, mosse combinate che si intersecano meravigliosamente su schermo per regalare forti emozioni a tutti i giocatori. Il gameplay di questo tattico nipponico resta sempre meraviglioso, e l’introduzione delle battaglie automatiche, potrà davvero far crescere la platea di fan di questo franchise.

Ma quindi c’è sempre un Overlord da abbattere?

Anche se non possiamo definire Disgaea 6 Complete un titolo completamente all’altezza dei suoi predecessori, possiamo affermare che comunque è un titolo accettabilissimo. Sia i nuovi giocatori che i vecchi giocatori potranno cimentarsi in queste battaglie, sperimentare le dinamiche più interessanti, trovare un pizzico di humor come sia abituati a fare e infliggere centinaia di miliardi di danni.

Da un lato però la rimozione di certe classi, una storia davvero banale, la scarsa caratterizzazione dei personaggi, e delle funzionalità aggiuntive non del tutto “innovative”, ne abbassano il livello. Tutto sommato non possiamo dire che sia un brutto gioco, anzi, lo consigliamo vivamente a tutti i nuovi utenti, perché potranno approcciare per bene ad un genere di giochi generalmente molto complessi, con il sistema di combattimento automatico che minimizza anche le seccature.

Disgaea 6 Complete

8

Disgaea 6 Complete è una versione sicuramente più ricca rispetto al suo predecessore Disgaea 6: Defiance of Destiny nella versione base. Il titolo Nippon Ichi primo in assoluto ad abbracciare completamente una grafica 3D, riesce nell'intendo di migliorare la parte visiva, ma pecca sotto il profilo di innovazione del gameplay e di caratterizzazione dei personaggi, troppo spesso, poco approfondita. Mettiamoci inoltre che la versione da noi testata è su PS4, cosa che ci ha fatto rendere conto di come il gioco si sposi meglio, facendo il confronto col precedente, ad una console portatile. La nota estremamente positiva del titolo è l'inserimento dell'auto battle, che semplifica tantissimo la parte di farming.

Alessio Cialli
Eclettico personaggio, ha iniziato la sua carriera videoludica con un Commodore 64. Si consacra nei titoli Platform, Stealth e GDR. Titolo preferito: Alex Kidd in Miracle World "Sega Master System", gioco più vecchio di lui!

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