Diablo IV raccoglie l’eredità di una serie che nel corso delle epoche ha saputo condizionare, nel bene e nel male, generazioni di videogiocatori, e che ha dimostrato come un’industria possa essere guidata attraverso l’esempio. In Diablo IV, che vi raccontiamo in questa recensione, siamo ancora una volta l’ultimo baluardo contro le forze del male, e mai come adesso Sanctuarium è nelle nostre mani.

I morti non meritano nulla…

Secoli e secoli or sono, un angelo di nome Inarius commise l’infamia più grande: s’allontanò dalla beatitudine della luce, dalla sicurezza offerta dai cancelli della Volta Celeste, e cedette alla lussuria della bella e irrefrenabile Lilith, il demone figlia dell’Odio Mefisto, fratello di Diablo. Dall’unione, incontemplabile per il mondo intero, nacque un figlio, Sanctuarium, il mondo su cui camminano gli uomini che è stato lo scenario perfetto per la battaglia tra bene e male nel corso dei secoli a venire.

Su Sanctuarium hanno camminato uomini, grandi sapienti come gli Horadrim (una legione di studiosi ormai perduta), Angeli, Demoni e perfino dei Nephilim. Tutti hanno calpestato la nuda terra del pianeta, creando miti, leggende ed essendo testimoni di miracoli e maldicenze di ogni sorta. Cento anni dopo l’ultima sconfitta di Diablo per mano dei Nephilim, dopo la venuta di Malthael (Primo Arcangelo della Saggezza ad emergere dalle nebbie della Volta di Cristallo nel cuore del paradiso), decaduto e diventato l’Arcangelo della Morte stessa, un gruppo di fanatici del culto maligno ha riportato Lilith nella sua forma di carne ed ossa (la Figlia dell’Odio), che ha trovato Sanctuarium sguarnita, senza dei veri protettori.

La Figlia dell’Odio ha corrotto cuori e menti delle persone, portando con sé una scia di morte e depravazione che imperversa nel mondo: soltanto uno sparuto gruppo di persone, immuni al potere del sangue di Lilith ha saputo resistere al suo richiamo, ed è qui che muoveremo i nostri passi, in quella che sembra essere davvero l’ultima crociata contro le tenebre.

Non saremo soli in questa avventura, e cammineremo di fatto accanto a Inarius, desideroso di cancellare il suo peccato e furente verso chi lo ha corrotto, Lilith. L’angelo brama più di ogni altra cosa il ritorno al paradiso della Volta Celeste.

La trama che si dipana nel corso di sei atti principali vedrà il protagonista correre in lungo e in largo in una vasta area del mondo di Sanctuarium, affrontando demoni, mostri e quant’altro per giungere alla verità circa questa battaglia e scegliere di fatto da che parte stare, anche se nessuno pare essere dalla sua parte.

Sarà un viaggio nella lordura di un mondo sporco e malvagio, un’anticamera dell’infermo con colpi di scena epici e filmati mozzafiato sia per regia che per interpretazione. Nota di merito va al doppiaggio, che risulta essere di elevatissimo livello anche in italiano, sfiorando quella perfezione cinematografica che tanto è anelata.

…quando i vivi sono in pericolo!

In Diablo IV potrete interpretare cinque diversi personaggi, ciascuno con le proprie caratteristiche e stili di gioco:

  • Barbaro – Il maestro del combattimento corpo a corpo: una macchina da guerra che porta con sé un set di tre armi alla volta e capace di ruotarne l’uso in maniera istantanea a seconda dell’abilità che viene selezionata.
  • Druido – Il signore degli elementi della Natura non disdegna la trasformazione in forma animale, come quella di un grosso e cattivo orso da guerra capace anche di scatenare tempeste di fulmini e di richiamare a sé potenti lupi come alleati.
  • Incantatore – Il maestro del misticismo, senza dubbio il personaggio più temibile, forte del potere del ghiaccio, del fuoco e della terra come elementi di distruzione.
  • Negromante – Colui che domina la morte e ne fa una sua alleata: orde di scheletri Guerrieri, Maghi e Golem seguono questo incantatore dell’occulto ovunque egli vada.
  • Tagliagole – Il combattente nell’ombra che fa uso di spade e lame affilate, ma anche balestre ed archi corti.

Ogni eroe possiede abilità uniche che vanno a riempire una barra delle abilità divisa in due rami: il primo è composto da due abilità principali, che sono la “base” (che in genere permette di recuperare la propria risorsa) e quella definita Principale, che consente un danno mediamente buono ed è quella cosa che il giocatore utilizzerà più spesso.

Il secondo ramo invece è composto da altre quattro abilità, che invece saranno legate di volta in volta ad azioni specifiche e mirate: ad esempio il Negromante metterà una maledizione sui nemici, delineando un’area specifica mentre, il Barbaro, potrebbe decidere di saltare in quell’area e scatenare un violento terremoto.

La risorsa posta sulla destra in corrispettivo alla propria salute rappresenta il numero delle abilità che potrete giocare. Si ricaricherà anche lei in maniera peculiare con l’uso dell’abilità base o di sistemi specifici per ogni eroe. Le Pozioni saranno il vostro mantra: inizierete con 4 e saranno reperibili sia dai mostri, sia in città, ma non avranno un costo in termini di denaro. Il numero massimo di pozioni è aumentabile nel corso del tempo. Esistono anche dei consumabili chiamati Elisir che potenziano temporaneamente il vostro eroe.

In Diablo IV esistono 50 livelli d’Esperienza base ed altri 225 di Livelli d’Eccellenza: ad ogni livello d’Esperienza guadagnato, otterrete un punto da inserire nell’albero delle abilità, per completare la vostra selezione di capacità intrinseche (sia queste attive o passive) che porterete con voi. Se vorrete tornare sui vostri passi potrete tuttavia pagare una somma in oro e reinserire i punti in diverse abilità.

Arrivati ai Livelli d’Eccellenza troverete una nuova scheda, composta da un reticolato con quattro diverse stanze. Inserirete un punto per ogni casella che vi porterà avanti in queste stanze, nelle quali sono presenti dei nodi definiti Glifi, vere e proprie abilità che modificheranno radicalmente l’uso del vostro personaggio.

Il gioco gode di una nutrita campagna principale, di una quantità invereconda di missioni secondarie, ricerca dei Santuari di Lilith, Spedizioni e Roccaforti: sono tutte cose che venendo risolte vi faranno ottenere punti Fama in quella zona, valore che accrescerà l’oro che riceverete come ricompensa, i punti abilità extra per il vostro albero base e punti in Livelli d’Eccellenza. Non abbiate fretta, farete tutto con calma. perché per ottenere alti livelli di fama (e li vorrete) dovrete affrontare prima o poi tutto.

Diablo IV introduce per la prima volta nella storia del franchise il Cavallo: il destriero potrà essere reclamato durante il percorso Storia e sarà un valido alleato nelle lunghe e tortuose tratte. Sfortunatamente questo metodo di viaggio arriva tardi nella storia, e questo è un punto negativo per il gioco, che di fatto sembra voler rallentare il giocatore.

Le città e gli avamposti saranno ricchi di NPC con cui intrattenersi:

  • Fabbro – Con lui potrete rompere gli oggetti ed ottenere materiali da essi, riparare l’armatura, e potenziare tutti gli oggetti spendendo soldi e materiali, fino ad un massimo di 4 livelli.
  • Gioielliere – Qui potrete potenziare le vostre gemme, inserire castoni nei vostri equipaggiamenti, potenziare anelli e collane.
  • Erborista – Qui potenzierete le vostre pozioni, creerete Elisir e unguenti.
  • Scommettitore – Qui potrete portare una valuta chiamata Obolo, che potrete scambiare per ottenere oggetti di ogni tipo, anche leggendari.
  • Occultista – Questo NPC vi consentirà di infondere un potere leggendario in un oggetto non leggendario, estrarre un potere leggendario da un’arma, o potenziarne gli effetti.

Un mondo senza fine

Sanctuarium in Diablo IV è immensa e ci sono un’infinità di cose da fare, segno che Blizzard ha lavorato alacremente per fornire a tutti i giocatori, un endgame degno di questo nome. Le attività sono le più disparate, dalle Spedizioni Leggendarie agli Eventi Legione, passando per la Marea Infernale (che non vi sveleremo!) e finendo con il Boss Mondiale, un mostro immenso e temibile sfidabile da tutti i giocatori presenti nel server al momento della sua comparsa.

Diablo IV è un gioco imperfetto, ma è questa la sua magia, la sua forza, e rivela anche in questo la sua umanità. Il cavallo ad esempio si ottiene troppo tardi, ha una hit box sbagliata che lo fa incastrare costantemente in ogni spigolo della mappa, costringendo il giocatore a perdere del tempo. Le missioni principali nelle quali devi seguire un NPC che va di solito lento come una lumaca, nel 2023, sono davvero un tedio, al punto che potreste trovarvi ad odiare sezioni di gioco simili.

La storia principale è banale fino a poco oltre la metà, dopo la quale sembra che gli autori abbiano deciso di spingere forte la biga e dirigerla pesantemente verso un inferno di colpi di scena, esperienze mozzafiato e filmati da brivido. Puoi trovare l’oggetto giusto con le abilità sbagliate e impazzire. Puoi rimanere ucciso da un eroe nemico quando per sbaglio transiti in una zona PVP. In un certo senso abbiamo di fronte un Diablo II rivisto e corretto con le più moderne tecniche di ragionamento.

Tuttavia, tutti i difetti possono andare a farsi benedire dalla Volta Celeste, quando ti ritrovi con una miriade di sfide, oggetti da potenziare, tonnellate di mostri da sconfiggere e dungeon dalle forme più disparate. Diablo IV è tornato, ha preso quanto di buono era stato fatto in passato, ha eliminato vecchi errori (compiendone alcuni nuovi, purtroppo) ed ha saputo vincere la sfida, creando un titolo capace di battere ancora una volta la nemesi più pericolosa: sé stesso.

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Diablo IV

8.5

Diablo IV riesce a vincere la sfida più grande: battere sé stesso rimanendo coerente con il passato, ma svecchiando il tutto con uno sguardo al futuro. Il gioco possiede una trama al limite del banale o già vista in Diablo II, ma riesce comunque a sorprendere durante le fasi finali. Il mondo di gioco, Sanctuarium, è ricco di cose da fare, al punto che la storia principale diventa un mero pretesto e si passa all'azione quando effettivamente la si supera. Ci sono degli errori, è vero, ma la genuinità di quanto offerto supera di gran lungo tali problematiche. Il Re degli Action RPG è tornato: lunga vita al Re!

PRO
  • Grafica ed atmosfera pazzeschi
  • Un endgame ricco di contenuti
  • Viaggio affrontabile da soli o in gruppo
CONTRO
  • Boss della storia banali e troppo semplici
  • Frustrante in alcuni punti della storia
  • Il cavallo arriva troppo tardi
Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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