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Diablo IV: cosa è successo al corpo di Diablo e dei suoi fratelli?

Lilith si abbatterà su di noi il prossimo 6 giugno 2023 con l’avvento di Diablo IV ma se, come sappiamo il nemico di quest’avventura non sarà Diablo in prima persona, che fine ha fatto il suo corpo? Ci riferiamo in quello morto in Diablo II ad esempio (perché nella terza incarnazione lo abbiamo visto precipitare dal paradiso, dissolvendosi).

Un’estratto del Libro di Lorath, uno degli ultimi Horadrim che incontreremo relativamente presto in quel di Diablo IV, ci narra le vicende di quelle che ad oggi sono reliquie del corpo di Diablo e dei suoi fratelli: il diario del saggio è un faro di speranza per illuminare gli angoli più oscuri di Sanctuarium.

 

 

Sebbene le spoglie mortali dei Primi Maligni siano andate perse nei secoli, alcune di esse giacciono come reliquie nei meandri delle fortezze Horadriche, e ancora oggi possiedono parte del potere di quei demoni. Il Cervello di Mefisto che contiene il potere delle manipolazioni mentali del Signore dell’Odio, l’Occhio di Baal contiene la prima visione che il Signore della Distruzione aveva avuto per il mondo di Sanctuarium ovvero un oceano di fuoco sulla terra degli uomini. Il Corno di Diablo contiene il potere di un’invocazione terrificante che porta alla morte, in maniera lenta ed agonizzante.

Nahr Lorath, autore del manoscritto, dichiara che nel corso del tempo gli Horadrim si sono tuttavia serviti di tali poteri per rivolgerli verso uno scopo benevolo e non malvagio. La presenza di queste reliquie nel Libro di Lorath che uscirà il prossimo 6 giugno accanto al gioco, tuttavia non va vista come un messaggio che recita “troverete tali reliquie nel gioco”, quanto piuttosto va visto come un’estensione della storia del gioco ed un arricchimento sul mondo di Diablo.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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