Non è passato tantissimo tempo da quando abbiamo espresso il nostro grandissimo apprezzamento per Devil May Cry 5, l’action migliore del suo genere fino ad oggi. Abbiamo promosso l’opera originale a pieni voti, non perché fosse un titolo perfetto (ci sono alcune caratteristiche che non sono proprio andate a genio a tutti), quanto perché si trattava del gioco giusto al momento giusto, il grande ritorno che tutti i fan volevano, e dannatamente in grande stile. Un gameplay estremamente variegato, azione adrenalinica, nemici coriacei e coreografie mozzafiato (senza farci mancare quei sani intermezzi comici, momenti da facepalm che, diciamocelo, ci erano mancati). Con l’avvento della next gen, Capcom ha deciso che ancora non era abbastanza e ha messo il turbo proponendo al pubblico qualcosa di più che richiesto: la possibilità di giocare con Vergil. Chiaramente non si tratta della prima volta che viene pubblicata una versione potenziata di DMC in tal senso (qualcuno ha detto Devil May Cry 3, per esempio?), ma in questo caso particolare stiamo parlando di un doppio colpo, un Devil May Cry 5 Special Edition che, oltre a farci sfogare in compagnia del gemello di Dante, ci permetterà di giocare con delle potenzialità tecniche inedite per un titolo della serie su console.
L’altro volto del demonio
Senza dilungarci troppo sulle specifiche vicende che vedranno protagonisti Nero, Dante e V, dato che ne abbiamo abbondantemente parlato durante la recensione del gioco originale, andiamo ad analizzare con più attenzione ciò che di nuovo ci offre questa Devil May Cry 5 Special Edition. Le aggiunte sono molte: oltre al nuovo personaggio con cui giocare, Virgil, sono state inserite anche la modalità Turbo e il livello di difficoltà Il Mitico Cavaliere Oscuro, il tutto coadiuvato dalla potenza della next gen. Ecco quindi toccare vette fino a poco tempo fa inimmaginabili dal punto di vista tecnico, con la possibilità di attivare il Ray Tracing e giocare a 30 fps, ma anche di sacrificare tale feature e spingere il tutto a 60 fps… e addirittura i 120 fps se disponete di un tv in grado di supportarlo (anche se non sarà disponibile per tutte le modalità).
Il figlio di Sparda di blu vestito gode di un moveset decisamente appagante, complesso quanto basta da padroneggiare. Tra le armi a sua disposizione troviamo la classica Yamato (finalmente tornata in suo possesso), i devastanti Beowulf specializzati nel corto raggio, e la Mirage Edge, con la quale potrete trovare facilmente familiarità grazie ad alcune analogie con la quasi omonima spada di Dante. Un’arma a “doppio taglio”, in tutti i sensi, è la possibilità di evocare un doppelganger che consumerà sì la barra come se fossimo in modalità Devil Trigger, ma ci aiuterà nell’infliggere un ingente numero di colpi agli avversari e su più fronti (soprattutto se ci troviamo di fronte alle orde della nuova modalità proposta). Esistono anche delle capacità legate a V, o meglio, in cui Virgil utilizzerà le sue mosse, fornendo altra carne da mettere al fuoco per migliorare lo stile delle proprie combo o venire in aiuto in momenti piuttosto critici.
More, more! MORE!
Come già detto, la vera e propria accelerazione al gameplay è data da due novità. La modalità Turbo è piuttosto semplice nel concetto, ma giocarla richiederà il 20% in più dei riflessi e della prontezza: già, l’intero gioco in questa modalità verrà spinto ad una velocità maggiorata del 20%, rendendo ancora più frenetica l’azione e facendovi pensare che forse non avete mai giocato veramente a DMC5 prima d’ora; eppure è la stessa cosa che penserete quando le orde di demoni… beh, saranno davvero delle orde. Questo accade quando selezionerete il livello di difficoltà Il Mitico Cavaliere Oscuro. Non è un livello dedicato ai novizi, e l’ingente numero di nemici a schermo (oltre all’essere decisamente agguerriti e arcigni) saprà offrire un buon livello di sfida anche ai giocatori che hanno passato più di qualche ora sul gioco.
Tutto il resto è principalmente labor limae: anche se alcuni dei difetti sono rimasti e altri nuovi si sono presentati (come per esempio la non troppa precisione della telecamera quando ci “sdoppieremo” con Virgil, o l’assenza di video in determinati punti se decideremo di giocare proprio col fratello di Dante), questo Devil May Cry 5 Special Edition porta all’estremo anche tutto ciò che di buono già ci era stato proposto. Se poi pensiamo che questa prima scorpacciata di Next Gen ci viene proposta ad un prezzo più che accessibile (soprattutto dopo una spesa non proprio leggera per il salto alle nuove console), questo prodotto può dirsi più che riuscito.