Anche se non c’era la certezza assoluta che un loro titolo apparisse sul palco di Los Angeles, l’E3 2019 ha visto comparire durante lo show anche il nuovo lavoro dei francesi di Arkane Lyon di Lione. Si tratta di Deathloop, un videogioco che per la prima volta nella storia recente di questi sviluppatori abbandona una struttura puramente single player, passando a delle meccaniche votate al multigiocatore. Questa nuova IP ha fatto la sua comparsa in world premiere durante la conferenza di Bethesda, e la stessa azienda in seguito al reveal ci ha fornito la sinossi ufficiale dedicata a Deathloop:
Deathloop conduce i giocatori sull’isola senza legge di Blackreef in una lotta eterna fra due esperti assassini. Esplorate ambienti di incredibile bellezza e livelli meticolosamente progettati in un’esperienza coinvolgente che vi permette di gestire ogni situazione come volete. Date la caccia ai bersagli sull’isola per porre fine al ciclo una volta per tutte. E ricordate il detto: Se non ce la fai la prima volta… muori, muori ancora.
Tuttavia allo stato attuale le informazioni riguardanti questo intrigante faccia a faccia con la morte non sono moltissime, e si limitano a queste informazioni e al video mostrato sul palco di Los Angeles. Andiamo quindi ad analizzare e, in alcuni casi, anche a ipotizzare cosa può offrirci questo nuovo interessante titolo.
https://www.youtube.com/watch?v=MXv5IDp8y74
Ciclo di morte
Come avete già avuto modo di leggere, in Deathloop vivremo lo scontro in multigiocatore tra due letali assassini, collocati sull’isola di Black Reef. In questo posto tuttavia le cose non scorrono nel modo naturale che possiamo aspettarci, perché collocato in una sorta di loop temporale. Il video mostratoci è stato realizzato in computer grafica, e difficilmente le fasi di gameplay rispecchieranno quello che abbiamo visto; tuttavia se c’è una qualità di cui il team francese può far vanto, è l’incredibile qualità con cui vengono realizzati i dettagli, dalle ambientazioni, ai personaggi, ai poligoni, ai colori. Ecco quindi che la qualità di queste immagini è eccelsa, fondendo in una cosa sola arte, tentazione e inquietudine.
Altro marchio di fabbrica che torna dirompente, è la malsana sensazione di distopia che da sempre caratterizza le opere di Arkane: ecco quindi tornare lo stile rétro già visto nella serie di Dishonored, unito all’angosciante soffocamento mentale portatoci dalla sensazione che non esista una via d’uscita. Proprio di questo si tratta, un ciclo infinito che ci vedrà morire, e morire di nuovo. A quanto sappiamo, per effettuare questi assassinii potremo sfruttare, come nel già citato Dishonored, ma in modo molto più fluido e dinamico, diverse armi e poteri per mettere sotto scacco i nostri avversari. Ecco quindi comparire armi sia ranged, sia da mischia, ma anche i più disparati poteri come l’immancabile teletrasporto e chissà quali altre “diavolerie”. L’idea di base di tutti i giochi di Arkane è sempre stato “Fai quello che vuoi, fallo come vuoi”, e appunto Deathloop non sarà da meno.
Quello che tuttavia non è ancora chiaro, è come andranno a fondersi un gameplay di questo tipo e la trama, soprattutto perché quanto abbiamo visto fino ad ora, lascia chiaramente trasparire che i due personaggi visti all’interno del trailer siano spinti da motivazioni totalmente contrapposte, e abbiano obbiettivi totalmente differenti. Le ipotesi che possono nascere sono differenti: avremo a che fare con la scelta di una fazione? Vivremo due storie parallele in una modalità narrativa distaccata da quella multigiocatore? E chiaramente, come è nata Black Reef? E perché questo loop infinito? Per capire meglio come si intrecceranno le vite di Colt “The Captain” e Julianna “Jules” Blake dovremo però attendere ulteriori informazioni proprio dal publisher e dallo studio.
In conclusione possiamo dire che i propositi sono tanti e anche buoni, facendo sedere Deathloop nella ristretta tavola rotonda di sorprese interessanti che hanno fatto capolino all’E3 2019. Se calcoliamo poi che l’unica cosa fuori discussione per quanto riguarda i titoli sfornati dallo studio di Lione sia proprio la qualità, mancherà soltanto quel pizzico di strategia marketing che sempre ha segnato (un po’ per sovraffollamento, un po’ per sfortuna) l’anello debole delle loro produzioni. Rimanete sintonizzati per nuove informazioni!