Come ben saprete, i soulslike sono diventati ormai molto popolari da diversi anni a questa parte, ma non tutti hanno saputo offrire lo spessore di Elden Ring o altri capolavori. Tuttavia sono presenti anche titoli che vengono realizzati con meno risorse da studi più piccoli, ma che non per questo sono stati meno interessanti, come Thymesia, Mortal Shell ed altri.
Deathbound, in uscita tra una settimana su PS5/Series X e PC, potremmo quasi classificarlo come un Mortal Shell alternativo che ci ha stupiti per certi versi, e lasciato l’amaro in bocca per molti altri, ma andiamo per gradi e vediamo di cosa si tratta.
Vincolo mortale
Anche Deathbound ha un’ambientazione molto medievaleggiante che ci ricorda un po’ i titoli FromSoftware come Elden Ring (ma anche Dark Souls e Demon Souls), e se anche può assomigliarci per il setting, si rivela un Souls totalmente innovativo dal lato del gameplay. Questo perché a differenza dei classici del genere, dove si sceglie una classe e si modella il personaggio in base ad essa e alle armi scelte, con determinate statistiche che possono essere resettate se vogliamo cambiare classe, in Deathbound invece non ci saranno caratteristiche da aumentare, e non ci sarà una selezione della classe poi modificabile.
Le classi da poter equipaggiare sono quattro, e possono essere cambiate dinamicamente mentre stiamo combattendo, per esempio colpendo il nostro nemico con una spada, oppure schivando e diventando maghi, o tra una combo e l’altra e diventando ladri. Tutto questo è fattibile premendo uno dei tasti direzionali, dove ogni classe che abbiamo trovato in precedenza è stata assegnata a un tasto diverso.
Ovviamente durante l’avventura (che dovrebbe essere costituita circa da 20 ore comprese missioni secondarie assegnate dai personaggi non giocanti del gioco), sarà possibile acquisire nuove classi, e secondo la demo che abbiamo provato, le principali di queste si manifesteranno attraverso un sogno lucido che dovremo affrontare uccidendo nemici e sbloccando nuove abilità, rivivendo determinate vicissitudini della storia alla quale ruota attorno il gioco.
L’altro punto interessante è che, data la struttura di gioco, non avrete a che fare con le classiche statistiche da aumentare al “falò”, ma avrete delle abilità che otterrete sotto forma di punti esperienza, che andranno a migliorare le vostre classi con dei buff e dei debuff : ad esempio si potrà essere più forti con l’attacco corpo a corpo, ma allo stesso tempo avere meno difesa fisica, oppure essere meno agili nei movimenti, ma forti nelle magie a distanza, e così via.
Qualche problema di troppo?
Dalla prova che abbiamo effettuato sono però emersi alcuni problemi: ad esempio il gioco soffre di movimenti goffi ed imprecisi, e il nostro protagonista sembra “pattinare” sullo schermo. Inoltre soffre di una telecamera ballerina con controlli mal calibrati, collisioni sballate durante i combattimenti, ed una IA deficitaria, rovinando dunque l’esperienza sia della demo, sperando che alcuni di questi problemi siano risolti nella build finale. Per fortuna non erano presenti cali di frame, cosa che magari ci saremmo aspettata. Ricordiamo che d’altra parte si tratta di un prodotto Indie che dovrebbe costare 29,99 € su tutte le piattaforme annunciate, e che con i dovuti fix potrebbe risultare interessante, andando ad aggiungersi ad un già più che nutrito numero di titoli del genere, ormai divenuto famoso, e dove trovare l’innovazione è veramente difficile.
Nonostante il prezzo basso, possiamo però confermarvi che il gioco è sottotitolato in italiano, e ci sono altre lingue in audio, tra cui ovviamente l’inglese. Noi siamo fiduciosi, ma solo la recensione del titolo in uscita l’8 di agosto potrà dirci se i feedback pervenuti agli sviluppatori della demo, avranno aiutato a trovare i fix giusti per il gioco completo. Restate con noi per scoprirlo!