Death Stranding è una reazione a “l’era dell’individualismo”

Hideo Kojima, in una recente intervista alla BBC, ha rivelato che con Death Stranding vuole "abbattere" i muri innalzati dalla società moderna.

Luca Di Blasi
Di Luca Di Blasi News Lettura da 2 minuti

Durante la lunga intervista ai microfoni della BBC, Hideo Kojima ha parlato a tutto tondo di Death Stranding, rivelando infine la possibilità che Kojima Productions in futuro potrebbe occuparsi anche di film. Durante l’intervista il game designer ha affermato che “grazie ad Internet potremmo essere più connessi che mai, ma oggi invece sta accadendo che le persone si attacchino a vicenda proprio perché siamo così connessi”. Ecco il motivo per cui il Kojima punta particolarmente sul concetto di connessione in Death Stranding.

Kojima ha proseguito, spingendo il focus della conversazione all’attuale situazione globale, riferendosi alle questioni politiche di Stati Uniti e Regno Unito. Ecco le sue parole:

Il presidente Trump in questo momento sta costruendo un muro. Poi c’è la Brexit, dove il Regno Unito sta cercando di andarsene, ci sono molti muri, le persone stanno pensando solo a se stesse nel mondo.

In Death Stranding, il nostro protagonista Sam Porter Bridges (interpretato da Norman Reedus) cerca di salvare il mondo consegnando pacchi in luoghi remoti, attraversando terreni rocciosi e respingendo coloro che tentano di rubare le sue merci. Kojima definisce il periodo storico attuale come “L’era dell’individualismo”, è evidente che Death Stranding è un tentativo di respingere tutto ciò.

Infine, vi ricordiamo che Death Stranding sarà disponibile a partire dall’8 novembre per i possessori di Playstation 4, gli utenti PC dovranno pazientare fine l’estate 2020.

Condividi l'articolo
Laureato in Ingegneria Civile e Ambientale presso l'Università degli Studi di Catania. Da sempre appassionato di cinema, videogames e tutto quello che concerne il mondo tecnologico; smartphone, gadget e tanto altro. Fan del MCU e "divoratore" di serie TV.