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Dark Souls III: Miyazaki parla del gioco

Attraverso un’intervista al portale VG247, Hidetaka Miyazaki ha parlato di Dark Souls III affermando che è costruito secondo le sue preferenze personali, spiegando poi quali sono gli obiettivi di gioco.

Dark Souls III

Tutto in Dark Souls III è basato sulle mie preferenze personali. Dark Souls II era stato costruito e supervisionato da altre persone, e per questo motivo seguiva tendenzialmente i loro gusti. Quindi, in termini di world design ed altri elementi, il mio intento è di ritornare strutturalmente al primo capitolo, che come Bloodborne, aveva un mondo più interconnesso.

Ci sono stati dei momenti in cui ho dovuto fermarmi, fare un passo indietro e tenere in considerazione la difficoltà del gioco. Non perché ritenessi necessariamente alcuni aspetti ‘troppo difficili’, ma piuttosto ‘irragionevoli’. Questo è il termine che utilizzo anche con il team di sviluppo Se ci pensiamo a fondo, la difficoltà tipica del franchise di Dark Souls qualcosa che i giocatori sono sempre riusciti a superare, in qualche modo. Non dobbiamo tirare troppo la corda, bisogna mantenere un certo equilibrio.

Stiamo cercando di fare in modo che qualsiasi sia la classe scelta all’inizio dal giocatore, non determini quale arma debba usare più avanti nel gioco; ma allo stesso tempo, vogliamo assicurarci che abbia un impatto nel gameplay, alla fine, e il nuovo skill system ci permette di bilanciare questi due elementi. Certo, ho una linea narrativa precisa nella mia mente. Ma non ho alcuna intenzione di influenzare i giocatori al riguardo.

Ad eccezione di alcuni elementi di base, lascio che siano i giocatori a dare le proprie interpretazioni sul mondo di gioco, e non ci sarà mai una vera storia ‘ufficiale’. Adoro questo stile di videogame. Sono molto felice di vedere i fan entusiasti del nostro prodotto in tutti i suoi aspetti“.

Il nuovo lavoro di FromSoftware arriverà in Europa il 12 aprile per PlayStation 4, Xbox One e PC.

 

 

Andrea "AndrewDex" De Santis
Il giovane Andrea nasce con la passione dei videogiochi, ma sviluppata con la Play Station 2, grazie sopratutto alla madre che non faceva altro che giocare mentre era incinta di lui e si dilettava alla vecchia console Atari. Dal momento in cui prese per mano il joystick e provato Devil May Cry, la sua vita sociale terminò...fu l'inizio della fine!

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