Damn the Man, Save the Music! Recensione: un GDR per 4 o 5 Punk

Un negozio di musica è sull'orlo della chiusura, e l'ultima speranza è l'evento di una rockstar in declino. Ecco la recensione di Damn the Man, Save the Music!

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor Recensioni Lettura da 7 minuti
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Damn the Man, Save the Music!

Cosa serve per creare un gioco di ruolo originale? Le risposte possono essere molteplici, perché le ispirazioni possono essere infinite: che sia per le modalità di gioco, per gli strumenti, o magari per le location e per il concept, le combinazioni dipendono solo dalla più spiccata fantasia. Hannah Shaffer per Damn the Man, Save the Music! ha immaginato una situazione molto particolare, dove i protagonisti sono dei personaggi che lavorano all’interno di un negozio di musica indie degli anni ’90.

Fallimento ad un solo passo!

La situazione in cui ci mette il gioco è molto semplice nel concetto. Un gruppo di ragazzi punk lavora all’interno di un negozio di musica, emarginati, strambi, ma con le loro peculiarità e personalità definite, con rapporti di amicizia o altro che si sono creati nel tempo durante la permanenza in negozio.

Il momento del giudizio però è arrivato, il negozio è a un passo dalla chiusura definitiva, e i giocatori, sia i personaggi che il capo, dovranno fare l’impossibile in un ultimo disperato tentativo per salvare il proprio posto di lavoro, e non solo.

Chiaramente i personaggi avranno anche i loro obiettivi personali, magari correlati al lavoro, magari no, come una relazione importante con un altro dei personaggi, un’aspirazione futura, o qualsiasi altra cosa che vi può venire in mente.

In che modo il negozio può essere salvato? Sfruttare l’ultimo giorno di apertura per risollevare le cose, quello del firmacopie di una rockstar in declino che dovrete provare a compiacere da quando arriverà. C’è però molto di più dietro: il negozio sarà aperto per circa 14 ore, dalle 10 di mattina a mezzanotte, e durante la giornata i compiti saranno svariati, dalla preparazione del setting, alle pulizie, a risolvere i vari problemi che inevitabilmente busseranno alla porta, e ovviamente cercare di vendere più dischi possibile. Il tutto, tenendo sempre a mente i propri obiettivi personali.

Una banda di cuori e musica

Il gioco è creato per 4 o 5 giocatori, dove uno avrà il ruolo di Facilitatore (ovvero il master che gestirà il gioco e interpreterà gli NPC) mentre gli altri, 3 o 4 a scelta, saranno i dipendenti del negozio di Revolution Records. Il manuale presenta in modo chiaro e conciso dei piccoli elenchi, schemi, ed esempi in game che possono aiutare il Facilitatore a gestire il gioco, e potrà essere tenuto sempre sotto mano per essere consultato (le dimensioni ridotte e la sua brevità aiutano molto in questo).

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Tale concetto si applica anche alla creazione dei personaggi, che con pochi passi saranno esattamente come li volete, scegliendo età, archetipi, abbigliamento, e canzoni (anche fittizie). Come già detto, si conoscono già tra di loro, quindi si può pensare rapidamente e in modo non esageratamente dettagliato, anche al loro background relazionale.

Ovviamente anche la musica avrà un ruolo centrale e fondamentale, non solo per il Grande Evento (quello della rockstar in declino), ma anche per intavolare discorsi, creare un sottofondo per le partite. Ricordatevi che siamo a metà degli anni ’90, quindi sarà molto importante essere coerenti con ciò, sia per i generi di musica, sia per le strumentazioni.

Materiale e lanci

Il manuale di Damn the Man, Save the Music! non è molto lungo (parliamo di un centinaio di pagine), ma in lui sono presenti tutte le informazioni necessarie per giocare: oltre a quello di cui vi abbiamo parlato, ci sono delle sezioni specifiche, dedicate ad esempio a come impostare una scena, un glossario che spiega in poche parole ruoli, personaggi, obiettivi e termini, e ovviamente la spiegazione delle modalità di lancio dei dadi (con d6 bianchi e d6 neri), e anche delle schede personaggio. Non c’è un quantitativo esagerato di disegni, ma i pochi che ci sono sono gradevoli da vedere, che si ben accompagnano alla presenza di numerosi specchietti colorati a seconda delle informazioni.

Oltre ai d6, che saranno 5 per colore a testa, per preparare una partita ci sarà bisogno anche di matite, fogli di carta o post it, e di un mazzo di carte da poker (togliendo i joker).

Ovviamente ogni giocatore avrà la sua scheda personaggio, e il Facilitatore quella del Boss e del Pezzo Grosso.

Damn the Man, Save the Music!

Il giorno X

Una partita completa durerà circa 3 ore, e si svolgerà in 3 atti. L’Atto 1 è l’apertura, l’Atto 2 è il Grande Evento, e l’Atto 3 è la chiusura. Il gioco avrà il suo inizio e la sua fine con un montaggio musicale, mentre nel mezzo si susseguiranno i problemi del negozio, che peggioreranno nel corso delle ore.

In ognuno degli atti, i giocatori saranno protagonisti di una scena: nonostante potranno essere presenti anche altri giocatori, sarà solo uno per quella scena ad avere la luce dei riflettori puntata, e durante quella scena potrà scegliere cosa fare, che sia svolgere le sue mansioni, o pensare ai suoi interessi personali, il tutto decidendo anche quale tipo di approccio utilizzare. Per risolvere le azioni di una scena sarà necessario un lancio di dadi, mentre per scoprire quale problema si sta per verificare, verranno pescate delle carte, dove a seconda del seme e del numero sarà possibile creare un nuovo problema ad hoc.

Fine o nuovo inizio?

La partita verrà completata alla fine dei tre atti, dove con una scena di chiusura i giocatori scopriranno – o magari già lo sanno – se la loro missione è stata compiuta. Magari il negozio avrà esalato la sua ultima nota, ma magari il vostro personaggio avrà raggiunto il suo obiettivo personale, magari firmando un contratto, diventando l’assistente della rockstar, prendendo il posto del capo, o magari vedendo corrisposto il suo amore.

Le vicende e le loro evoluzioni possono essere davvero di ogni tipo, e nonostante il setting sia in un certo senso già impostato, i possibili scenari che possono crearsi, così come gli epiloghi, sono infiniti. Sarete in grado di salvare il negozio e allo stesso tempo realizzare il vostro sogno?

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Sufficiente 6
Voto 10
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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.