Dagger in the Heart, Recensione: una discesa verso le zone più oscure del Cuore

Dopo la delirante avventura in Heart, siamo scesi ancora più in profondità nel Cuore, alla ricerca dell'incredibile potere del Pugnale. Ecco la nostra recensione di Dagger in the Heart.

Gianluigi Crescenzi
Di
Gianluigi Crescenzi
Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto...
- Deputy Editor
Recensioni
Lettura da 9 minuti

Siamo rimasti piacevolmente sorpresi di Heart: La Città del Profondo quando ve ne abbiamo parlato un anno e mezzo fa nella nostra recensione, ed effettivamente avevamo la sensazione che, tutto sommato, non fosse davvero finita lì. L’immersione nella follia, tra dolore, sfide e sacrifici personali, ci ha portati ad esplorare livelli narrativi – e non solo – spesso non troppo approfonditi nei GDR, cosa che ha reso molto vivido il nostro ricordo delle sessioni passate su Heart. La sensazione che avevamo è stata confermata, e quasi come a premere con più forza su una ferita già aperta, Dagger in the Heart ci ha messi di nuovo alla prova, rinnovando e aumentando il nostro giudizio positivo su questo gioco.

In questa recensione analizzeremo in che modo il nuovo manuale, edito in Italia da Isola Illyon, ci ha fatti continuare nella nostra oscura discesa, rincorrendo l’idea di un malsano paradiso passando per un oscuro purgatorio, fatto di sofferenza, tradimenti e scelte determinanti, per arrivare al Cuore e al potere che cela. Qual è il prezzo che i giocatori saranno disposti a pagare per raggiungerlo?

Nel mezzo del cammin

Se state pensando che dovete sbrigarvi a terminare Heart: La Città del Profondo in fretta e fura per poter iniziare questa espansione, sappiate che potete anche rallentare un po’. Dagger in the Heart infatti è un’espansione che per i suoi primi capitoli è integrabile nella vostra campagna già avviata: Essa è composta da sette capitoli, di cui i primi tre possono essere inseriti nell’avventura in corso, ma dal capitolo 4 in poi “Il viaggio delirante verso il Cuore non prevede altre fermate”.

Altro punto che interesserà certamente a chi ha già delle avventure in corso, è il modo in cui i personaggi verranno inseriti all’interno del “nuovo” contesto. Tramite un breve capitolo insito nell’introduzione i Game Master, che conoscono bene i propri giocatori, potranno scegliere la modalità più adatta, anche in base alle esperienze fatte in campagna e ai luoghi scoperti in essa. Ciò tra l’altro potrebbe anche favorire contesti in cui è possibile coinvolgere nuovi giocatori e introdurre nuovi personaggi, inserendoli all’interno del gruppo in modo coerente e interessante.

L’introduzione del manuale, abbastanza corposa, è quindi un ottimo – e determinante – tool iniziale con cui adattare al meglio il gioco alle esigenze del Master e del party, cosa assolutamente non scontata, e che noi abbiamo particolarmente gradito. Parliamo infatti anche di come ci è stato possibile introdurre gli antagonisti, rendendoli complementari al nostro gruppo, dei consigli, o di come i terebranti siano stati già in parte messi a nudo rispondendo alle semplici (e complesse allo stesso tempo) domande della scheda.

L’inizio della discesa

Dopo l’introduzione si arriva ai capitoli veri e propri, il primo dedicato alla preparazione e al coinvolgimento dei giocatori, mentre il secondo li porterà a scoprire la Zona Amyrran, la ferita del cuore che può essere utilizzata come passaggio per raggiungerne le aree più profonde. La storia che seguirà poi, senza spoiler, è un misto di follia, stranezze e segreti, condensate in una struttura sandbox che permette di esplorare le più disparate zone del Cuore. Certo, non sarà facile, dato che le fazioni e gli antagonisti saranno sempre in agguato, letali come non mai, oltre ai pericoli creati dal Cuore stesso.

Questo perché il potere del Cuore è misterioso e oscuro, bramato da molti: ci sono leggende e racconti che parlano di luoghi, persone o entità create semplicemente ipotizzandone l’esistenza, di alterazioni spazio-temporali, cultisti, e molto altro ancora. A contendersi tale potere ci sono anche tre nuovi villain principali, inseriti con questa espansione: queste figure, tutte con le loro motivazioni – razionali o irrazionali che siano – sono portatori di caos e morte, con lo scopo di ottenere l’accesso al Pugnale, la maledetta macchina antica che nelle profondità più estreme del Cuore è in grado di stravolgere qualsiasi cosa.

Questi tre potenti “Signori” sono: Ptolemy Bay, un trafficante d’armi, un umano cultore del commercio che ha vissuto tutta la vita a Spire, nonché avido industriale; “Ciò Che Attende Tra Le Ceneri“, un sinistro cultista dell’Abisso Vorace; e infine Aramos-Brillante-Occhio-Che-Arde: un Aelfir caduto in disgrazia, grande pianificatore e manipolatore che brama vendetta. Ovviamente non vi anticiperemo né in che modo entrerete in contatto con loro, né le cose più spicy che avreste più piacere a scoprire in game, ma sappiate che la caratterizzazione di questi individui e delle loro fazioni è riuscita in modo eccellente. Vi diciamo solamente una cosa: ponderate sempre bene le vostre scelte e le vostre azioni.

Un manuale coi fiocchi

Parlando invece del manuale, possiamo definirci molto soddisfatti. Partendo dalla struttura, essendo un’espansione erano molte le cose che potevano essere sbagliate dal punto di vista “dell’ordine”, ma per fortuna in Dagger in the Heart è stato mantenuto un certo criterio. Dopo l’introduzione con annessa presentazione dei villain, il manuale ci fa iniziare la discesa nel Cuore capitolo dopo capitolo, in modo ordinato e sequenziale. Questa è effettivamente una buona cosa per i master, dato che in questo modo si mantiene sempre il punto ed è difficile perdere il filo.

Le tante novità introdotte sono presentate sempre nel punto in cui si palesano nella storia, dalle decine di nuovi nemici, i PNG, le oltre 20 spedizioni, i 40 nuovi luoghi da esplorare, fino a tutto il resto. L’altra parte della lama a doppio taglio però sta nel fatto che, nel caso serva cercare qualcosa in un secondo momento, va cercato un po’ alla cieca ripescandolo dal capitolo, non esistendo un’appendice specifica per ogni categoria (ad esempio, una lista delle schede dei mostri). Quella che però troviamo è una doppia appendice che riassume in utili schemi tutti i luoghi noti, capitolo per capitolo, e tutti i personaggi chiave. È anche vero che, se si sta seguendo l’avventura per come è stata pensata, i casi in cui non si avrà a portata di mano ciò che serve saranno veramente ridotti all’osso. I Master ringrazieranno.

Il manuale dal punto di vista visivo è qualcosa di speciale: sia le illustrazioni di Sar Cousins, sia l’impostazione delle pagine e della scrittura, riescono a trasmettere in pieno l’angoscia e la malsanità del Cuore, ma anche dei personaggi stessi. Non ci troviamo di fronte solo delle pagine scritte in wall of text, ma anche degli specchietti chiari e utili con informazioni rapide e concise quando ne abbiamo bisogno, sempre con colori diversi e chiaramente ritrovabili durante lo sfogliare.

In definitiva Dagger in the Heart è un’espansione che coloro che hanno giocato Heart: La Città del Profondo non possono davvero lasciarsi sfuggire, ma che può essere anche intrapresa senza averlo fatto, dato che il modo per introdurre al contesto, o creare, dei personaggi, è estremamente rapido e coerente. Ricordiamo inoltre che per coloro che vorranno utilizzare il manuale in PDF, magari più utile per organizzare sessioni online, il codice è presente all’interno del manuale fisico.

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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.