Daemon X Machina – Provato, i Mech spaccano su Nintendo Switch

Come è andata la nostra prova di Daemon X Machina su Nintendo Switch? Ecco cosa abbiamo estratto da 15 minuti di gioco

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Impressioni Lettura da 4 minuti

Al suo annuncio Daemon X Machina ha trovato sicuramente un forte consenso da parte del pubblico e, al netto di quanto mostrato e provato, ci sentiamo di sbilanciarci dicendo che il gioco promette di avere un comparto ludico solido e di spessore, in grado di intrattenere e divertire grazie a spettacolari sequenze di combattimento. A questo arriveremo più tardi, visto che in ogni caso 15 minuti di test sono davvero pochi per farsi un’idea profonda del titolo e di cosa alla fine offrirà a livello di contenuti. Il videogame ovviamente fa leva su una forte componente nostalgica che richiama molto lo stile di opere come Gundam o simili, un genere che troppe volte non è stato sfruttato a pieno nel nostro medium di riferimento. Il videogame spera di diventare una sorta di mosca bianca nel panorama videoludico, e Nintendo Switch sembra essere la console giusta per brillare.

Daemon X Machina

Dubbi e incertezze 

Prima di iniziare la nostra disamina è giusto partire da una premessa: il titolo ha si riscontrato molto interesse, ma tutto questo entusiasmo ha messo in luce anche una preoccupazione per quanto concerne il gameplay. Quest’ultimo, infatti, è fin da subito risultato abbastanza rigido e ancora non sufficientemente fluido, cose che comunque sono state fortunatamente limate e contenute. Come detto in apertura, siamo stati in compagnia di Daemon X Machina solamente 15 minuti, la parte mostrata aveva il compito di introdurci unicamente le sue funzioni e le potenzialità.

Prima dell’inizio effettivo della missione, il gioco ci ha dato la possibilità di preparare sia il protagonista sia il corrispettivo mech, che all’interno della storia vengono chiamati Arsenal. Qui si è intravista fin da subito la volontà della casa di sviluppo di donare grande spazio alla personalizzazione dei character, con elementi estetici che se inseriti non solo andranno a modificarne l’aspetto ma anche le statistiche come attacco, difesa e tanto altro. In perfetto stile GDR inoltre ci saranno anche abilità attive, passive e armi differenti.

deamon x machina

Con i mech non si scherza

Partiamo subito dicendo una cosa importante: cercate di concludere le missioni ottenendo più denaro possibile dato che sarà vitale per potenziare le parti del corpo del robot. Detto questo, le quest non sono risultate particolarmente lunghe e tediose, donando anche ottimo spazio all’esplorazione e al ritrovamento di materiali o segreti di diversa natura.

La casa di sviluppo si è impegnata ad ascoltare i giocatori, dunque ha lavorato veramente tanto per rendere l’azione molto più dinamica e spettacolare. Il risultato finale ci è sembrato comunque buono, ma per essere ottimale c’è ancora da mettersi sotto. Ovviamente per avere un frame rate stabile e una mobilità di tutto rispetto si sono dovute fare delle rinunce dal punto di vista grafico, dove la modalità portatile risente in particolar modo. Grazie a quanto detto però adesso rende il gioco generale solido ma ha ancora qualche piccola sbavatura.

In conclusione siamo risultati più che ottimisti dopo la nostra prova, ma ci sono ancora tante cose che possono essere migliorate. Daemon X Machina è un titolo con del potenziale, sia nell’immaginario proposto sia sul piano ludico. La casa di sviluppo dovrà essere brava a non tradire le aspettative e a dare lustro a una tipologia di gioco vista troppe volte sottotono. Per le nostre considerazioni finali dovremo aspettare la fase di recensione, ma per ora il titolo promette davvero bene.

Condividi l'articolo
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.