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Cyberpunk 2077: gli sviluppatori costretti al crunch nonostante i rinvii

Un gioco che sicuramente sta nella bocca di tutti da ormai ben più di un anno è senz’altro Cyberpunk 2077, titolo della software house polacca CD Projekt RED in sviluppo ormai da diversi tempo e prossimo all’uscita tra poco meno di due mesi. Rinviato più e più volte a causa di ritardi dovuti all’imponente mole di contenuti di cui disporrà, il gioco si trova al momento al centro di alcune polemiche a causa dei ritmi di lavoro massacranti ai quali sarebbero sottoposti i dipendenti dell’azienda, continuamente incalzati affinché rispettino le scadenze relative al progetto.

In un report rilasciato dal noto portale finanziario Bloomberg, emerge come CD Projekt RED avrebbe inviato ai propri dipendenti un’e-mail in cui comunica il cambiamento di alcune precedenti politiche aziendali. Quest’ultime, in base anche a quanto affermato in passato dalla stessa azienda, escludevano la possibilità che i dipendenti della software house potessero incappare in turni di lavoro extra, alla stregua di quanto accaduto in passato per lo sviluppo di The Witcher III. Nonostante i ritardi accumulati che hanno costretto la software house a posticipare più volte l’uscita di Cyberpunk 2077, il rischio quindi che si presentassero situazioni di crunch sembrava essere remoto. Per chi non lo sapesse, con questo termine si ci riferisce alle ore di lavoro extra che possono arrivare a compromettere la salute degli sviluppatori.

Di seguito vi riportiamo un estratto della comunicazione che l’azienda ha inviato ai dipendenti, firmata dal capo dello studio Adam Badowski:

Mi impegno a ricevere il pieno contraccolpo per la decisione. So che questo è in diretta opposizione a ciò che abbiamo detto sul crunch. È anche in diretta opposizione a ciò in cui credo personalmente: il crunch non dovrebbe mai essere la risposta. Ma abbiamo pensato a tutti gli altri mezzi possibili per affrontare la situazione.

Secondo il report di Bloomberg firmato da Jason Schreier, i dipendenti di CD Projekt RED sarebbero sottoposti a turni lavorativi obbligatori anche di sei giorni a settimana, comunque stipendiati dall’azienda. La software house non ha voluto rilasciare commenti in merito a questa vicenda, per cui vi invitiamo comunque a prendere tale notizia con le dovute precauzioni.

Renato Verrillo
Laureato in Direzione Aziendale presso l'Università degli Studi di Catania. Appassionato di musica, sport e tutto ciò che sia animato da chip e transistor, è un androidiano doc ma possiede un iPhone, adora Forza Horizon ma compra solo PlayStation...

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