Ricordo ancora quando non si era a conoscenza del significato della parola Collector’s Edition, quando i videogiochi al più possedevano un doppio disco, o comprendevano delle artwork con immagini particolari del gioco. Oggi invece non bastano le dita di una mano per contare quante varianti di un singolo gioco esistono, infatti possiamo trovare: Standard, Day One, Limited, Collector’s Edition. Come se fosse ieri, mi torna alla mente l’emozione provata all’acquisto della mia prima edizione per collezionisti: Assassin’s Creed per PS3, contenente il semplice gioco con allegata una statua di Altair di 30 cm, il tutto confezionato in un cartone dalle sfumature azzurre e bianche. Emozionalmente credo possa essere registrato e paragonato al primo regalo di natale scartato. Immagino che anche voi avete vissuto momenti simili, e vi invito a non tardare a raccontarceli.
In questi anni si è sviluppato intorno al mercato videoludico un giro di collezionisti; dapprima alla ricerca dei soli retrogames, sono poi finiti ad acquistare articoli rari come le varie tipologie citate poco fa. Per pezzi rari intendo ad esempio quelle varianti vendute solo sui siti dei publisher, quelle rilasciate in esemplari numerati (Come Assassin’s Creed 2 Black Editions prodotto in 50000 unità circa, per intederci) o semplicemente rilasciate in pochi esemplari. Esempio di Collector’s Edition appartenente all’ultima categoria è (rimanendo in tema assassini) proprio quella di Assassin’s Creed, della quale il valore oggi raggiunge i mille euro e più.
Una delle edizioni più vendute è stata quella di The Witcher 3: Wild Hunt per PS4 e XBox One che, andando a ruba, ne ha fatto salire il valore aftermarket. La posseggo anche io, e l’ho aperta senza aver rimosso nulla se non il gioco… e calcolate che già un’azione simile basta ad abbassarne il valore. Le edizioni odierne dei giochi hanno al loro interno anche dei gadget esclusivi, che possono essere sia indossabili che esposti, così come dei contenuti scaricabili in game o dei season pass. A dispetto di questo ricordiamo le prime Limited Edition che uscirono su PS2 e XBox, dove all’interno come detto in antecedenza si trovavano solo o un doppio disco oppure delle cartoline di gioco. Esempio Madden NFL 2005 Collector’s Edition che al suo interno conteneva un doppio DVD: uno era il gioco che conteneva anche il classico Madden 16-bit, l’altro conteneva un video diario con commenti e un gioco a quiz sulle passate 15 stagioni per 2 giocatori. Come dimenticare poi ad esempio pietre miliari come ICO e Shadow of The Colossus, con le loro versioni in scatola di cartone e le splendide immagini in cartolina.
Un investimento che potrebbe fruttare molti soldi!
Il vantaggio dell’acquistare delle varianti particolari è dato dal fatto che non tutti ne entrano in possesso, accrescendone così il valore futuro, soprattutto se vengono conservate in uno stato pari al nuovo. La parte più ardua è di sicuro il fattore economico, perché all’interno della confezione non solo troviamo il gioco, ma anche oggetti come statue o accessori vari. Possiamo quindi definirlo un investimento, poiché si possono vendere singolarmente gli oggetti contenuti arrivando anche a guadagnare più del prezzo iniziale. Esempio più pratico è la collezione di retrogames, che al loro lancio presentavano un costo elevato, ma adesso hanno un margine di guadagno addirittura triplicato se non quintuplicato (l’intera collezione del primo Nintendo Entertainment System è stata venduta per circa 25.000 dollari). Ad oggi io ed altri amatori abbiamo notato un incremento del prezzo direttamente proporzionale alla qualità dei materiali usati, difatti molte delle edizioni per collezionisti più costose contengono oggetti di fattura pregiata. Sempre più publisher rilasciano Collector’s Edition con il codice per il digital download del gioco, spingendo sempre più nel mercato digitale pian piano allontanandosi dal “sistema” fisico.
Per mia esperienza personale credo che la mancanza di un gioco all’interno della stessa confezione, risulti una delusione. Questa sensazione mi è scaturita ad esempio quando all’uscita di Hitman, aprendo la confezione, ho notato la presenza del codice e non del disco. Contrariamente alla mera esperienza personale posso comunque definirlo un vantaggio per molti motivi, come ad esempio nel caso di un cambio console, dove non si è costretti a riacquistare il gioco. In circolazione però possiamo trovare anche delle edizioni con un assente di lusso: il gioco stesso. Con questo intendo dire che non è presente neanche il codice per scaricarlo ed infatti sulla confezione troviamo scritto in caratteri cubitali: ATTENZIONE GIOCO NON INCLUSO (un esempio è ancora una volta Assassin’s Creed 2 Black Edition, che veniva venduta solo l’action figure di Ezio Auditore, o la ben più recente edizione di Resident Evil 7 contenente la riproduzione della magione infestata). Secondo voi è corretto spendere soldi nell’acquistare edizioni limitate, anche “solo” per un proprio tornaconto futuro? È giusto che i giochi siano sostituiti da un banale pezzo di carta oppure del tutto assenti dopo aver pagato tanto? Come si potrebbe migliorare il contenuto di ogni Collector’s Edition?
Spesso in giro sulla rete troviamo in vendita alcuni di questi particolari gioielli, ed in quei casi si deve essere molto attenti, perché si rischia la frode; è possibile evitarlo soltanto se si è a conoscenza dei fatti, oppure conoscendo qualcuno nel giro da più tempo che sia molto informato. Siete ancora indecisi? Dopo tanti anni passati nel collezionismo posso affermare che le persone più interessate a questi acquisti sono gli adulti, per vari motivi: magari riscoprire e ripossedere giochi che ricordano la loro l’adolescenza, oppure la maggior disponibilità economica dovuta al lavoro, o addirittura simbolicamente una passione vera nata fin da bambini. I ragazzi d’altronde sono interessati a questo nuovo modo di guadagnare, pensando anche ad un modo per mettere da parte un tesoretto futuro. Questo mercato, anche se risente un poco della crisi nel nostro paese, riesce ad essere abbastanza stabile ed in linea con le aspettative.
Io devo dire che con o senza disco continuerò a comprare le edizioni limitate più belle e dei giochi più acclamati dalla critica, perché da appassionato (maniaco) non riesco a farne a meno. Altro motivo per il quale continuerò su questa linea è dovuto al fatto che le statue donano all’ambiente circostante un aspetto più leggero; tanto è vero che la mia collezione si è estesa anche alle varie console Nintendo, Microsoft e Sony. Voi anche come me siete appassionati a tal punto da avere più (o tutte le) console? Non sappiamo dove ci porterà il mercato videoludico, ma speriamo che sia in un luogo non troppo lontano dalle fantasie e dalle possibilità economiche dei videogiocatori… perché in fondo la fantasia è un videogioco ed esso stesso è la fantasia. Gaming is a passion.