Spazio, ultima frontiera: questi sono i viaggi della nave stellare Forsaken, guidata da Nara, combattente pronta a tutto pur di salvare tutto l’universo conosciuto. Deep Silver ci porta un universo costellato di asteroidi, mondi sconosciuti e basi stellari all’avanguardia dove dietro a ogni angolo potrebbe nascondersi la prossima insidia. Tornare nello spazio profondo dopo tanto tempo (era da un po’ che non usciva un titolo open-map nello spazio) è stato un vero piacere, soprattutto quando si ha la capacità di muoversi tra le galassie con la stessa semplicità con cui ci si muove da una città all’altra. Sarà stata davvero un esperienza valida? Per scoprirlo non dovete far altro che continuare a leggere la nostra recensione di Chorus!
Galassie in fiamme
Nara è il capo di un’enorme flotta stellare e la sua missione è quella di combattere per l’impero di cui fa parte. Le cose però non vanno come sperato e la ragazza scopre l’esistenza di un intricato tradimento nell’impero, un culto che ha preso il sopravvento su tutti. Il Grande Profeta infatti sta cercando di dominare l’intero universo mediante l’uso della sua congrega detta La Cerchia: dopo una missione suicida dalla quale Nara e la sua nave Forsaken sono usciti vivi per miracolo, la ragazza incontra la resistenza e piccoli pianeti che cercano di contrastare il male che alberga nell’universo al giorno d’oggi. Attraverso le alleanze e le missioni che le verranno affidate, guiderete Nara – e la sua astronave – verso la salvezza o il declino dell’universo: esattamente, poiché in Chorus le scelte che farete saranno a dir poco peculiari, vistoche potrete decidere se abbattere o meno chi vi si parerà innanzi, salvare o eliminare chi dovesse avervi chiesto aiuto e, più in generale, diventare una forza d’opposizione per il nemico talmente grande da iniziare ad indurlo a pensare che siate voi il problema e non lui.
Viaggiando tra le stelle
In Chorus ovviamente non è possibile scendere dalla Forsaken: l’intera esperienza di gioco è pensata per essere vissuta a bordo di questo piccolo incrociatore stellare, versatile e veloce, personalizzabile sotto numerosi aspetti. Dal sistema di propulsione fino alle armi, che possono variare tra mitragliatrici, cannoni e missili a ricerca dei nemici, potrete scegliere l’assetto della Forsaken come più vi aggrada; potreste perfino optare per un assetto più rigido e prediligere una astronave più “lenta” ma decisamente più corazzata con armi pesanti al seguito oppure divertirvi con la massima rapidità possibile e il massimo danno stando però molto attenti, visto che ogni colpo potrebbe essere l’ultimo che riceverete.
Nel corso della vostra avventura vi verrà chiesto di portare Nara e la Forsaken attraverso diverse galassie sbrogliando nel mentre le innumerevoli difficoltà di svariati NPC sparsi in giro per la galassia, magari facendogli da scorta oppure ricercando in maniera ossessiva degli oggetti dispersi in un determinata area. Per trovare i punti d’interesse è disponibile un radar che scandaglierà l’intera zona per poi indicare obiettivi, la distanza da quest’ultimi e la strada più breve da percorrere per raggiungerli. Nei mondi in cui viaggerete potreste incappare in punti di accelerazione che vi consentiranno di coprire immense distanze (da notare che spesso un obiettivo si troverà a venti o trentamila chilometri da voi) talvolta in pochi minuti altre volte in un batter di ciglia. In Chorus non mancheranno poi bossfight interessanti ed altre appena ricordabili, fatte di scontri contro altre navicelle in campo aperto ma anche dentro immense astronavi che vi daranno filo da torcere con “armi ambientali” e non solo.
Volo d’angelo
Il mondo, o meglio, l’universo di Chorus appare variegato, sfaccettato e con una buona dose di personalità, sebbene non tutto sia andato per il meglio nel corso della nostra prova. Infatti, una delle problematiche dei giochi spaziali con ampio raggio di movimento è che spesso l’effetto dello sfondo non colpisce, là dove si vedono le galassie più lontane che danno palesemente una sensazione da “immagine fissa” che può colpire a primo impatto ma che, poco dopo, diventa fastidiosa proprio per la percezione di finto che si ha su schermo. Questo quando c’è lo sfondo, perché talvolta non avrete nemmeno quello, in quanto sarete magari su un pianeta e l’atmosfera vi costringerà a guardare un cielo grigio e senza stelle.
Asteroidi ed astronavi, se visti da vicino, rivelano enormi pixel che sinceramente non ci saremo aspettati da una produzione moderna: in generale sembra che Deep Silver si sia concentrata sul colpo d’occhio più che sulla ricchezza dei dettagli nello specifico. Peggio ancora, il controllo della Forsaken non è il massimo: abbiamo visto produzioni dove muoversi liberamente nello spazio o su un pianeta appariva più realistico e divertente, mentre qui sembra di guidare una nave con il freno perennemente tirato e controcorrente; il senso di accelerazione è a malapena percepibile mentre la schivata è davvero la banalità per antonomasia, riassumibile in un tonneau sul posto della Forsaken che le permetterà di evitare qualsiasi colpo. In generale l’esperienza con Chorus risulta piacevole, ma non stupitevi se lo avrete dimenticato l’attimo dopo che l’avrete estratto dalla console.