Ormai tutti sappiamo bene cos’è la tecnologia relativa al Cloud, visto che ne utilizziamo almeno uno, sia per lavoro, che per salvare i nostri file personali. Questo sistema viene utilizzato anche per il gaming, seppure considerabile un prototipo di come dovrebbe funzionare veramente: infatti pochissime persone lo utilizzano in questa maniera, a causa del suo alto costo. Addirittura Microsoft, che potrebbe essere considerata come l’esempio di pioniere perfetto del Cloud Gaming, non sfrutta al massimo questa risorsa; il suo unico impiego è stato in Crackdown 3, per rendere più godibile l’esperienza di gioco in multiplayer.
Il motivo del suo scarso impiego è stato spiegato dal CEO di Stardock, Brad Wardell.
Se il cloud gaming sarà valido nell’immediato futuro? Si tratta sempre della differenza di cosa ha mercato e di cosa è possibile. Sono sorpreso che un maggior numero di persone non abbiano sfruttato questa tecnologia, ma d’altro canto il cloud computing tende a essere molto più costoso di quanto ti aspetti.
Mettiamo che tu compri un gioco, lo acquisti per il tuo computer. Giocarlo su PC non ha costi di mantenimento per lo sviluppatore o il publisher, giusto? Mettiamo che tu stia giocando al nuovo Zelda, non costa nulla a Nintendo mentre lo giochi, giusto? Ma nel mondo del cloud computing, se tu giochi a quello Zelda, e Nintendo crea questo sofisticato mondo virtuale pieno di cose, e lo stremma fino alla tua piattaforma, il tuo giocare diventa un costo per loro. Credo ancora che ci sia mercato per questa tecnologia ma i costi devono prima abbassarsi.
Speriamo che nei prossimi mesi, se non nei prossimi anni questa branca del gaming prenda una piega diversa.