I gatti, si sa, sono in assoluto gli animali più amati del web: per questo motivo, non dobbiamo stupirci se gli sviluppatori decidono di dare ai graziosi felini un ruolo da protagonista all’interno di numerosi videogiochi. Tra gli esempi più famosi in tal senso abbiamo sicuramente il candidato gioco dell’anno 2022 Stray, di Annapurna, ma dobbiamo menzionare anche la saga di Cat Quest, tornata recentemente sul mercato con il terzo capitolo. Quello che andiamo a recensire oggi e infatti Cat Quest III, avventura RPG targata The Gentlebros che promette di trasformarci nei corsari più adorabili del mondo. Quella di cui parliamo in questo nostro articolo è la versione PS5 del gioco.
Una missione da veri gatti di mare
La trama di Cat Quest III è breve e piuttosto semplice: impersoniamo un peloso Cercatore, col quale termine all’interno del mondo di gioco si intendono delle figure che sono predestinate all’individuazione di tesori grazie ad alcuni speciali poteri che permettono loro di avere una visione più chiara del mondo che li circonda. Col nostro protagonista, affiancato da un’ormai tradizionale guida-spirito, dovremo scoprire dove si trova il Tesoro della Stella del Nord, mitico tesoro pirata che fa gola infatti a ben più di una banda pirata rivale.
Completare al 100% Cat Quest III non vi impiegherà un gran numero di ore: come dicevamo in apertura, la campagna principale non è particolarmente lunga e il mondo di gioco da esplorare è piuttosto piccolo. Quindi, in sintesi, sappiate che è possibile completare il titolo nella sua interezza in poco meno di 10 ore.
Uno stile inconfondibile e adattabile
Una volta completato un brevissimo tutorial, avremo modo di esplorare completamente il piccolo mondo di gioco. Cat Quest III è strutturato sottoforma di RPG all’interno di un simil-Open World in 2.5D. in poche parole, ci muoviamo all’interno di un mondo di gioco formato da Sprite e ambientazioni in due dimensioni ma facendolo come se fossimo in un universo in tre dimensioni.
Si tratta di un’impostazione non certo nuova per la saga, in quanto fin dal primo capitolo, la serie Cat Quest è riuscita a far parlare di sé proprio a questa originale trovata, ma constatiamo certamente come, specialmente in questo capitolo, questa impostazione riesca a rendere il gioco adattabile a tante situazioni. Ci ritroveremo infatti in situazioni dove viene sfruttata maggiormente la controparte 2D o, al contrario, quella 3D, senza che né una né l’altra risultino inserite in maniera forzata.
Imbracciamo la miaotragliatrice!
Per quanto riguarda il gameplay del gioco, ci troviamo di fronte ad un action RPG in tempo reale all’interno del quale dobbiamo effettuare un gran numero di combattimenti, sia contro i nemici comuni, che contro veri e propri boss.
Il nostro gattino può effettuare delle schivate, utilizzare armi a lunga gittata come delle pistole e armi per il combattimento corpo a corpo, come spade. Il titolo ci permette inoltre di fare uso di una serie di magie che ci permettono di evocare palle di fuoco, fulmini, di curarci e altro ancora, utilizzando però un particolare tipo di energia che, con l’utilizzo, tende a scaricarsi.
Il titolo non è caratterizzato quindi da una grande varietà in fase di combattimento: questo risulterà praticamente il medesimo dall’inizio alla fine della nostra avventura, sebbene siano presenti classi di armi che permettono alcuni cambiamenti, specialmente per quanto riguarda il combattimento corpo a corpo.
Non facciamoci ingannare dalla grafica e dall’impostazione generale molto giocosa: affrontare un combattimento nel momento sbagliato ci porterà ad un inevitabile Game Over. Cat Quest 3 non è un gioco pensato per coloro che vogliono semplicemente andare avanti per la loro strada e uccidere tutto quello che trovano: ottenere le magie giuste, aumentare di livello e applicare un buon equipaggiamento tra armi e armature sarà essenziale per affrontare gli ostacoli più ostici dei Gattraibi. Possiamo in sintesi affermare che, più che essere severo, Cat Quest 3, almeno nella sua modalità normale, è un gioco giusto e sufficientemente equilibrato.
Un mondo di gioco gattastico
Il mondo di gioco è sicuramente la ciliegina sulla torta della nostra esperienza: sebbene non sia presente una grande varietà tra le ambientazioni proposte, queste sono abitate da personaggi simpatici e originali che ci resteranno nel cuore e ci permetteranno di completare una buona quantità di missioni secondarie che si riveleranno particolarmente utili per il miglioramento del nostro personaggio.
All’interno del gioco possiamo esplorare dungeons e grotte, completare enigmi ambientali e sconfiggere boss di vario genere. La varietà e l’originalità dei contenuti presenti in Cat Quest III ci ha veramente colpiti, questo perché ogni elemento di gioco viene trattato come un pezzo a sé stante, ha un suo scopo e una sua precisa identità.
Vi facciamo un esempio tecnico: in una delle prime ambientazioni di gioco, verremo confortati con l’inganno all’interno di una grotta e dovremo combattere contro un criminale che tenterà di intrappolarci. Al termine del combattimento potremo ottenere tutto il suo equipaggiamento. Molto spesso, nel corso dell’avventura, capiteremo in queste situazioni che ci faranno insomma capire che il livello di cura del dettaglio è, insomma, piuttosto alto.
Uno stile “graffiante”
Lo stile grafico del gioco è semplice, caricaturale e divertente da vedere: i colori e il character design donano freschezza e giocosità all’ambiente di gioco. Hanno un importante ruolo in ciò anche le colonne sonore: le canzoni selezionate sono poche ma decisamente d’effetto.
Il titolo non presenta problemi tecnici né nella fase in single player né in quella multiplayer locale, che ci permette di giocare assieme ad un nostro amico nei panni di un secondo gattino. Cat Quest III è inoltre stato tradotto in italiano, con una traduzione che rispecchia in maniera fedele e attenta lo spirito del titolo: i giochi di parole che riguardano il mondo dei gatti e dei topi, diciamocelo, si sprecano, facendoci sorridere non poco.
