Call of Salveenee è un videogioco ideato e prodotto da uno sviluppatore indipendente di Pisa, Marco Alfiero, che ha voluto realizzare un titolo satirico incentrato su Matteo Salvini, il leader del carroccio. Nel titolo egli ha inserito anche la vicenda dei due Marò. Ecco come lo stesso Alfiero descrive la sua creazione:
“I Marò attendono di essere salvati. Sei proprio tu l’eroe padano che riuscirà a portarli a casa. Lo scopo del gioco è salvare i Marò. Per fare ciò è necessario lanciare le ruspe sugli avversari, fare propaganda populista, e di tanto in tanto curarsi con Emily Rattatajkowski.”
Nei panni del nostro eroe (appunto il segretario leghista), dovremo riuscire a liberare e riportare a casa gli amati Marò, facendoci strada lanciando ruspe e volantini di propaganda contro i terribili e odiati nemici come: lo “zingherello”, i “terroni” e gli “azziz”.
https://www.youtube.com/watch?v=PqgMs0kKc28
LA SATIRA VIDEOLUDICA
Dopo avervi introdotto l’oggetto della discussione, vogliamo raccontarvi, anche la vicenda che Call of Salveenee, o meglio il suo sviluppatore, stanno vivendo in questi giorni dopo la pubblicazione del trailer che vi abbiamo mostrato qui sopra.
Dovete sapere che subito dopo la pubblicazione del trailer di Call of Salveenee, il leghista Gianluca Buonanno ha deciso di sporgere querela contro il suo autore (per ora ha solo minacciato), come riportato da Il Fatto quotidiano. Ma col passare dei giorni l’attenzione sul caso è aumentata notevolmente finendo addirittura ad arrivare in televisione, prima sui telegiornali, e poi studiato nelle trasmissioni di attualità come Agorà o In Onda. Se la prima domanda che vi viene in mente è “Come ha fatto un videogioco ad avere una simile cassa di risonanza sulla politica?”, la risposta non è poi così astrusa da trovare:
Oggi giorno ci sono stati diversi casi di interessamento della politica sui videogiochi, vi basti pensare che Renzi si fece immortalare con il joypad in mano, insieme al presidente del PD Matteo Orfini, mentre giocavano a Pro Evolution Soccer aspettando i risultati dell’ultimo spoglio elettorale. Uno dei tanti modi di utilizzare anche i videogiochi come mezzo di comunicazione della politica, che si avvicina alle prossime generazioni già oggi con fare astuto. Inoltre la nostra politica non cerca solo di accattivarsi il mondo videoludico, ma cerca già da diverso tempo di controllarlo. Se ben vi ricordate a inizio anno venne mosso un polverone mediatico nei confronti di Grand Theft Auto V, che fortunatamente però non ha avuto ripercussioni nei confronti del titolo (che altrimenti sarebbe anche lui caduto nella gogna della censura). Un aspetto però che non è da sottovalutare vista l’importanza, è la denuncia mediatica già mossa nei riguardi del più giovane e satirico Call of Salveenee.
Già, perché come dice il detto “Il lupo perde il pelo, ma non il vizio”, la nostra bella e infingarda politica muove le sue trame e cerca di avvolgere e plasmare tutto e tutti: il “buon” (si fa per dire) Buonanno ha dichiarato, dopo il polverone alzato, che è disposto a ritirare la denuncia solo a condizione che:
“Per par condicio vorrei che si realizzasse un gioco in cui i cittadini tirano martellate in testa a Renzi ogni volta che dice cazzate del tipo ‘ho abbassato le tasse’. Se il programmatore lo realizza sono anche pronto a comprarne una copia”.
Così dopo aver attirato l’attenzione su di lui, ha sferrato l’attacco mirato non più nei confronti del produttore, ma nei confronti del rivale di palazzo. Inoltre va segnalato che Buonanno si era scaraventato sul produttore per difendere la famiglia dei Marò, chiedendo che il trailer venisse censurato. Non vogliamo insinuare che la motivazione non sia valida, ma a pensarci un poco sopra allora il nostro caro “Politico” dovrebbe chiedere la censura dell’intera rete internet, che tra “meme” e sfottò vari è piena di allusioni satiriche sulla vicenda dei Marò. Quindi riteniamo che questo gesto sia stato solo studiato, per portare le loro becere lotte politiche (perché si sà, son sempre loro da 40 anni…), su di un territorio diverso e poco esplorato.
SATIRA
Un mondo difficile e sempre sul filo di un rasoio quello della Satira, soprattutto se lo inquadriamo nella storia Italiana. Già, perché nel nostro tessuto sociale, storicamente la satira é sempre stata al centro di discussioni e dibattiti, tra quelli che la vedevano come un modo pusillanime e viziato di descrivere la realtà che trasforma persone o cose in mostri o in qualcosa di ancor più spaventoso, e quelli invece che vogliono una satira legittimata e piena della libertà di espressione che possa raccontare la verità al limite del reale, ma che non si confonda mai con una falsità.
Nella storia nostrana, una lotta continua si è avvicendata tra la censura e la satira, nella quale la politica si è fatta largo e ha preso potere, censurando così moltissimi artisti italiani di talento che provavano a modo loro a raccontare la nostra bella “storia italiana”. Tanto per citarne alcuni nel nostro paese trovano sempre meno spazio (o per niente) artisti del calibro di: Daniele Luttazzi, Sabina Guzzanti, Paolo Rossi, Roberto Benigni e molti altri ancora. Una decisione che ancora oggi ci fa pensare se davvero in questo bel paese esista la libertà di espressione, e se veramente la vogliamo.
SATIRA E VIDEOGAME
Tornando al tema caldo di Call of Salveenee, noi speriamo dal canto nostro che questa spregiudicata denuncia venga ritirata, anche perché il proseguimento di questa storia non potrebbe far altro che assecondare la satira del titolo, oltre alle nostre tesi di utilizzo mediatico della politica anche del mondo videoludico. Inoltre crediamo fortemente nel binomio satira e videogame, per trasportare i concetti nella più infinita fantasia e raccontare le storie anche attraverso un nuovo canale con nuovi utenti, per raggiungere così un livello ancora più elevato, sia per la satira che per i videogame, che potrebbero raggiungere e forse superare gli altri canali di informazione ai quali siamo ancora legati.
Voi cosa ne pensate? Esiste ancora la libertà d’espressione in questo Paese?