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Call of Duty: Infinite Warfare e il rimando alla 2ª Guerra Mondiale

Quando lo scorso 2 maggio Call of Duty: Infinite Warfare venne annunciato al mondo intero, con la sua ambientazione spaziale e le tecnologie avanzate che aiuteranno i soldati nelle fasi di combattimento (e non), molti fan hanno storto (giustamente?) il naso. Dopotutto, anche noi ci aspettavamo un ritorno alle origini della celebre saga pubblicata Activision, piuttosto che vedere pubblicato l’ennesimo capitolo ambientato in un contesto futuristico. Nel corso di un’intervista condotta da GameSpot il Lead concept artist di Infinite Warfare, Thomas Szakolczay,  ha però voluto dire la sua in merito alla scelta del focus per il gioco:

Call of Duty: Infinite Warfare

Non volevamo che lo sci-fi fosse il focus. Volevamo ancora che si sentisse che una guerra sta accadendo, volevamo un po’ che avesse la durezza di un gioco sulla Seconda Guerra Mondiale, con quel tipo di sviluppo dei personaggio, di progressione dei commilitoni, le stesse emozioni viscerali. Solo, con l’aggiunta dello spazio. […] Si tratta delle nostre origini e le migliori storie di guerra sono state raccontate durante la Seconda Guerra Mondiale. C’era un nemico chiaro e uno schieramento eroico chiaro, quindi volevamo ricatturare quello scenario. Successivamente ha aggiunto, che il team voleva evitare di spingere troppo sul contesto sci-fi: Abbiamo dovuto tenerci per le briglie per tutto il tempo, in modo da essere sicuri che le sensazioni fossero quelle di un gioco di guerra.

Thomas Szakolczay, Lead Concept Artist of Call of Duty: Infinite Warfare

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