Risale al 2007 il primo Brass, Lancashire, titolo di Martin Wallace che molti appassionati di board game sicuramente conoscono. Si tratta di un gioco gestionale ambientato all’epoca della Rivoluzione Industriale in Inghilterra il quale, pur nella semplicità delle meccaniche, è innegabilmente profondo e difficile da padroneggiare. Dato il successo, nel 2017 la Roxley Games ha lanciato un fruttuoso kickstarter, che comprendeva una nuova edizione di Brass, con una accattivante veste grafica, nonché il nuovo Brass Birmingham, un “sequel” del suo fratello maggiore Lancashire. Oltre 13.000 backers hanno deciso di finanziare la campagna e contribuito a portare alla luce il nuovo Brass che, nel 2019, è stato localizzato e distribuito anche in Italia da Ghenos Games.
Brass Birmingham: benvenuti nelle West Midlands
Anche Brass Birmingham, come il suo predecessore, è ambientato in Inghilterra fra il 1770 e il 1870, ma nelle West Midlands. Da bravi imprenditori dell’epoca, dovremo espandere la nostra attività dedicandoci allo sviluppo di varie industrie: data la posizione geografica non potremo costruire cantieri navali e porti, ma avremo i classici cotonifici, le miniere di carbone, le ferriere oltre alle nuove industrie manifatturiere, le fornaci e i birrifici. Le meccaniche di gioco sono pressoché identiche a quelle di Brass Lancashire, come verrà approfondito in seguito; tuttavia cambiano parecchio le opzioni strategiche dal momento che ci troveremo di fronte molte più opportunità di costruzione e, di conseguenza, più vie per ottenere punti vittoria. La sfida vedrà protagonisti sempre da due a quattro giocatori.
Componenti, materiali e grafica
La scatola, sebbene di dimensioni relativamente contenute, è molto pesante data la mole di fustelle al suo interno e alla loro indiscutibile qualità. Le plance giocatore sono molto grandi (più grandi di Lancashire, dal momento che ospitano più tipologie di industrie edificabili e relativi token in cartone) e la mappa di gioco presenta due facce dalla grafica leggermente differente, giorno e notte: da un punto di vista delle meccaniche è indifferente quale scegliere, dipende solo dal gusto personale. La grafica è chiarissima e funzionale. Per ulteriori dettagli sui componenti si rimanda al nostro video di unboxing che trovate qui, dove potete vedere nel dettaglio il contenuto della scatola.
Le meccaniche di gioco
Senza pretese di completezza, vediamo sommariamente le meccaniche di Brass Birmingham. Il gioco è diviso in due ere, l’era dei canali e l’era delle ferrovie. Al termine della prima epoca vi è un primo scoring, mentre al concludersi della seconda avremo il conteggio dei punti finale, che si somma al precedente. La durata delle epoche è scandita da un mazzo di carte. Ogni giocatore dispone di otto carte che dovrà utilizzare per compiere le azioni che desidera. Ad ogni turno quindi (con l’eccezione del primo), ciascuno scarterà dalla propria mano due carte per svolgere due azioni; non è obbligatorio effettuare le azioni ma comunque le due carte vanno scartate. Dopo aver fatto ciò, si rimpingua la mano fino ad arrivare a otto carte nuovamente. I soldi spesi per le azioni vanno sempre posizionati sopra il proprio indicatore di turno, poichè ad ogni round (cioè quando tutti hanno effettuato due azioni e scartato due carte) si ripristina l’ordine di turno e chi ha speso meno diventa primo giocatore; si riceve (o si paga) denaro in base alla propria rendita.
Quando non è più possibile pescare dal mazzo perchè esaurito, semplicemente si continua con i turni finché tutti hanno scartato tutte le loro carte e quindi si procede col conteggio punti dell’epoca dei canali e si ricompone poi il mazzo per cominciare l’epoca successiva, che terminerà sempre quando tutte le carte sono scartate. Le carte sono principalmente di tre tipologie, che sono rilevanti ai fini del gioco solo quando si effettua un’azione di costruzione:
- carte luogo: corrispondono alle varie città sulla mappa;
- carte industria: corrispondono alle varie tipologie di industrie che è possibile edificare;
- carte jolly (luogo e industria): non si trovano dentro il mazzo ma vanno acquisite con una apposita azione e utilizzate per edificare poi dove si desidera.
Le azioni disponibili sono:
- Costruzione: si edifica sulla mappa una propria industria, pagandone il costo e scartando una carta luogo corrispondente al posto in cui si vuole costruire, oppure una carta industria della tipologia corretta;
- Collegamento: si crea un collegamento fra due città, un canale o una ferrovia a seconda dell’era che si sta correntemente giocando;
- Sviluppo: si scartano tessere industria dalla propria plancia, per avere accesso a quelle migliori, pagando ferro;
- Vendita: si consuma birra per girare le proprie industrie manifatturiere, cotonifici, o fornaci costruite sulla mappa, ottenendo rendita e punti vittoria a fine era;
- Prestito: si abbassa di tre la propria rendita per ottenere 30 sterline;
- Spionaggio: si scartano 3 carte per ottenere 2 carta jolly.
I punti vittoria saranno costituiti dalle industrie costruite e girate durante la partita tramite l’azione vendita (o le cui risorse sono state utilizzate nel caso di miniere, ferriere e birrifici); dai collegamenti costruiti.
Brass Lancashire o Brass Birmingham?
Premesso che la meccanica di gioco è pressoché identica, ci sono alcune differenze fondamentali fra i due titoli di Wallace. In particolare:
- la presenza delle carte jolly e relativa azione spionaggio sostituisce l’azione che consente di scambiare 2 carte qualsiasi per costruire ovunque; ciò rende un po’ meno penalizzante effettuare tale scelta se ci si trova a non avere le carte giuste in mano;
- si parte con meno soldi rispetto Lancashire, ma è possibile chiedere prestiti per tutta la durata della partita;
- come già accennato, cantieri navali e porti non ci sono più: ci sono invece birrifici, necessari per vendere le merci; ci sono industrie manifatturiere e fornaci che offrono bonus e punteggi differenti rispetto ai cotonifici;
- le città da raggiungere per effettuare le vendite dei propri beni presentano anche delle tessere mercante assegnate casualmente a inizio partita che indicano quali beni è possibile vendere in loco; in tali posti è piazzata anche della birra che può essere utilizzata dal primo che vende utilizzando quel mercato, il quale ottiene anche un bonus prestabilito.
Le differenze ci sono e si riflettono sulle scelte strategiche da adottare; Lancashire forse presenta meno scelte, è più difficile adattarsi ed elaborare un piano B nel caso la propria strategia venisse ostacolata dagli avversari; Birmingham offre una varietà più ampia di mosse e più modi per fare punti. Non c’è a mio avviso un migliore o un peggiore fra i due, sono entrambi giochi con solide e profonde meccaniche.
Considerazioni
Brass Birmingham è indubbiamente un bel gioco, che riprende le meccaniche del suo predecessore Lancashire seppur aggiungendo qualche possibilità in più in termini di scelte strategiche. Chi ha già testato Brass Lancashire potrebbe inizialmente trovarsi spiazzato di fronte alle nuove scelte, anche se poi ci si rende conto che, in definitiva, i birrifici sostituiscono i porti, le industrie manifatturiere e le fornaci sono alternative particolari ai cantieri navali. I materiali di gioco non deludono e la grafica è chiara e comprensibile (oltre che esteticamente molto gradevole). Non un gioco da proporre a neofiti, poiché nonostante i turni siano semplici nelle meccaniche, le scelte sottese richiedono una certa esperienza con board game di questo tipo.