Si continua a parlare dell’imminente annuncio di una “Nintendo Switch 2” o “Switch Pro”, o anche “Super Switch” e chi più ne ha, più ne metta; dopotutto in un momento storico come questo il bisogno di un hardware Nintendo più performante si fa sentire maggiormente. Nel corso degli anni, tanti publisher e sviluppatori hanno mostrato un forte interesse nell’ibrida della casa di Kyoto, lavorando duramente per adattare ad essa i loro titoli di punta. Dopo grandi miracoli come The Witcher 3 o il recente Red Dead Redemption, giunge finalmente anche Borderlands 3, a riprova delle interessanti capacità tecniche della console, così come delle sue limitazioni.
Così come tante altre opere multipiattaforma, il titolo di Gearbox si pone l’obiettivo di mettere a dura prova l’hardware di Switch, sia per farsi amare da tutti quei giocatori che non avevano avuto modo di provarlo in precedenza, sia per permettere agli amanti della serie di riscoprirlo. Peraltro, siamo onesti, non serve ribadire quanto Borderlands 3 sia fantastico, capace di regalare ore di divertimento sconfinato grazie a una narrazione irriverente e a un gameplay sempre frenetico ma soddisfacente.
Gradevole instabilità
Proprio perché conosciamo bene l’opera di Gearbox crediamo sia necessario focalizzare la nostra recensione su quegli elementi che fanno la differenza, concretamente, nel giocare Borderlands 3 su Nintendo Switch. Per farlo, risponderemo subito a una domanda che molti si stavano ponendo da molto tempo: il frame rate è illimitato e va da un minimo di 30 a un massimo di 60 fps. Sulla carta, questo può sembrare un elemento a favore per il porting su Nintendo Switch, se non calcoliamo il fatto che, Joy-Con alla mano, il titolo si presenta molto meno stabile del previsto.
La realtà dei fatti è che, per via della mancanza di un limite effettivo, il frame rate raggiunge i 60 fps soltanto quando la visuale è ferma in una scena con scarse geometrie e illuminazioni, quando i caricamenti sono molto più gestibili per l’hardware della console. Al contrario, in alcune fasi più concitate o in momenti di gioco dove i modelli a schermo sono più numerosi, Nintendo Switch fa davvero molta difficoltà. Ciò non significa che Borderlands 3 sia ingiocabile sulla piattaforma ibrida: al contrario, nella maggior parte del tempo non abbiamo sentito il peso dei frequenti e più visibili 30 fps, tanto da farci chiedere se non fosse stato il caso di limitare il frame rate a questi livelli.
Crediamo che un frame rate senza limiti, soprattutto su Switch, sia una scelta puramente soggettiva. Tuttavia Borderlands 3 – ora per la direzione artistica, ora per il gameplay in sé – è un titolo spesso molto frenetico e che può rivelarsi in alcuni momenti visivamente impegnativo, tanto che giocare su uno schermo piccolo come quello di Switch è spesso più arduo di quanto ci saremmo aspettati. Se aggiungiamo a questo anche un frame rate ballerino, capiamo subito come le scene possano diventare fin troppo confusionarie e poco chiare agli occhi dei giocatori.
Un discorso analogo può esser fatto per la risoluzione, che sull’ibrida di Nintendo pare esser anch’essa dinamica, ma senza dubbio molto più stabile dei frame. Non sono note le specifiche tecniche, ma sotto questo punto di vista non abbiamo davvero nulla da ridire. I problemi grafici, di fatti, non risiedono tanto nella risoluzione quanto negli effetti luminosi e sulle texture.
Tagli e compromessi
Per quanto riguarda il sistema di illuminazione, effettuando una comparazione diretta tra la versione Switch e qualsiasi altra di Borderlands 3, notiamo subito come sia stato completamente ridimensionato il ruolo e l’impatto delle luci all’interno del gioco. Come potete vedere dalle nostre immagini, è evidente come Gearbox sia dovuta giungere a grandi compromessi con il sistema di illuminazione di alcuni ambienti – soprattutto di quelli al chiuso – probabilmente al fine di poter ottenere una maggiore dinamicità per frame rate e risoluzione. Stesso discorso per alcuni effetti visivi, tra cui quelli particellari che sono addirittura totalmente assenti.
A completare il cerchio del downgrade grafico si aggiungono texture in risoluzione chiaramente più bassa rispetto le altre versioni del titolo. Non abbiamo potuto chiudere un occhio su quelli che sono stati evidenti ridimensionamenti dell’impianto visivo di Borderlands 3, soprattutto quando di fronte ai nostri occhi si paravano modelli poco definiti o problemi con la presentazione di alcuni riflessi (specialmente degli occhi dei personaggi). In ogni caso, sebbene la nostra recensione finora possa sembrare negativa, dobbiamo spezzare una lancia a favore del porting e fare un’affermazione importante.
Borderlands 3 su Nintendo Switch non è perfetto, ma non è neanche così tanto male (come nel caso di Mortal Kombat 1). Sotto il punto di vista tecnico, crediamo addirittura che quello effettuato ora sia probabilmente uno dei porting migliori, se consideriamo la grandezza del titolo di Gearbox e lo sforzo necessario per adattarlo a un hardware ormai datato. Di fatti, crediamo che il downgrade grafico non sia neanche un problema troppo accentuato, sebbene non l’unico.
In particolare, citiamo la necessità avere molto spazio libero sulla console già solo per poter scaricare il gioco di base. Borderlands 3 su Nintendo Switch richiede 8.5 GB, con la possibilità di scaricare le lingue aggiuntive – incluso l’italiano – per altri 4.6 GB. Infine, chi vuole godersi l’esperienza completa di tutti i DLC, qualora avesse acquistato la Ultimate Edition, dovrà liberare altri 10,3 GB. Insomma, con ogni probabilità l’opera peserà davvero molto sulle vostre console e potreste aver bisogno di una scheda SD più capiente di quella che avete già.
La lista delle problematiche si conclude nell’aprire la parentesi legata al multiplayer, dove nel caso della versione Switch di Borderlands 3, c’è un punto in particolare che va trattato: semplicemente, non ci sono giocatori online, e trovare qualcuno a disposizione con cui fare anche soltanto una missione è stato a dir poco impossibile. A tal proposito, ci lascia basiti l’assenza del cross-play con le altre piattaforme, che avrebbe chiaramente aperto la possibilità trovare molte più persone online.
Il pregio della versione Switch
Nel parlare di pregi, al contrario, oltre a citare una serie di opzioni legate all’accessibilità che migliorano l’esperienza di gioco complessiva, dobbiamo fare un plauso all’introduzione della mira con il giroscopio. Questa novità migliora esponenzialmente il gunplay, offrendo quella dose di precisione in più che permette ai giocatori di risparmiare qualche proiettile nel caricatore. Ci sono un paio di considerazioni da fare in merito alla mira con il giroscopio, con altrettanti punti di forza e di debolezza.
Il vantaggio più grande è sia una maggiore precisione della mira, sia la possibilità di scegliere se mantenere sempre attivi i controlli di movimento per la visuale o soltanto per la mira. Se si gioca a Borderlands 3 utilizzando i Joy-Con separatamente, quindi, si ottiene una notevole accuratezza della mira e una maggiore immersività generale durante i combattimenti, che non fa affatto male e che, con sorpresa, migliora l’esperienza.
Sebbene ci siano molte opzioni per questa funzione, tuttavia, si può spesso notare come il giroscopio dia input a volte imprecisi, ma non è stato un problema troppo frequente e probabilmente neanche dipendeva dal titolo. Se però consideriamo il modo in cui è stata introdotta la mira con il giroscopio e l’assenza di altre funzionalità come il touch screen – che sarebbe stato ottimo per raccogliere oggetti con precisione – ci rendiamo conto di quello che è il porting per Nintendo Switch.
Infatti, escludendo evidenti problemi tecnici e bug occasionali che possono verificarsi, crediamo che quanto fatto con Borderlands 3 sull’ibrida di Nintendo abbia del miracoloso. A partire dal framerate illimitato e dalla risoluzione dinamica, che visivamente danno lustro all’opera e la abbelliscono fino ai limiti del possibile, il porting merita rispetto sotto ogni punto di vista.
Non è il modo migliore per giocare l’opera di Gearbox, è chiaro, ma neanche il peggiore. È anche chiaro che si sarebbe potuto fare qualcosa in più per rendere questa edizione di Borderlands 3 un pizzico più memorabile, ma non ci lamentiamo più del dovuto, visto il grande lavoro fatto per ottimizzare quanto possibile il titolo.