Il panorama videoludico italiano non si è mai mostrato essere come uno dei più iconici all’interno di questa industria. Nonostante nel nostro paese non manchi la manodopera legata ai vari ruoli necessari per completare un videogioco, altre nazioni riescono spesso ad avere la meglio con prodotti di maggior successo. Con l’obiettivo di voler arricchire l’industria e dimostrare che ogni progetto, se ben strutturato, è realizzabile. Bookbound Brigade è ormai pronto per il debutto.
A tenere alta la bandiera di questo progetto c’è stato il team Digital Tales, studio con quartier generale situato nella città di Milano. Come il team stesso ha spiegato, i costi per il personale presenti in Italia sono piuttosto proibitivi per il settore, e costringono la maggior parte degli studi all’emigrazione. Tuttavia, dopo la sua fondazione nel 2006, questa software house è riuscita a sopravvivere e a finalizzare diversi progetti, come dei titoli per mobile o VR, o dei software completamente trascendenti dal videogioco che puntano invece sul mondo dell’E-Learning.
Nella giornata di domani Bookbound Brigade arriverà sugli scaffali virtuali per PlayStation 4, PC (Steam) e Nintendo Switch, proprio la versione che abbiamo potuto provare ed approfondire fino ad oggi. Siamo quindi pronti per parlarvi di quest’esperienza nostrana, pubblicata da IntraGames: sarà riuscito il team a sfornare un prodotto all’altezza del mercato?
L’attacco dei romanzi
I personaggi che controlleremo in quest’avventura in due dimensioni sono i protagonisti dei romanzi più famosi. Non si tratta però dei personaggi letterari che abbiamo imparato a conoscere nei testi più antichi e nei libri di storia, quanto di una combriccola che si configura quasi come una compagnia teatrale comica. Tutti vengono sì da varie storie famose, ma sono stati resi quanto più possibile ironici e divertenti, oltre che esaltati all’esagerazione per le loro peculiarità.
Non mancano infatti nel corso dell’avventura dialoghi a dir poco esilaranti, tra cui citiamo – in quanto presenti nelle primissime battute – lo sblocco del salto doppio con le ali di Dracula ed il black humor legato a Giovanna D’Arco. Esiste però una storia che funziona alla perfezione come sottofondo per quest’esperienza. I protagonisti sono infatti coinvolti nel salvataggio di altri personaggi storici e letterari e nella ricerca del Libro dei Libri, il quale è misteriosamente scomparso.
Il comparto narrativo risulta essere in qualunque caso ben contestualizzato considerando l’obiettivo dell’opera: il no-sense più assoluto e divertente. Non c’è da aspettarsi quindi una storia rivoluzionaria che sappia toccarvi l’anima, ma preparatevi a mettere in pausa il gioco per smettete di ridere, dato che tra una battuta e l’altra la situazione potrebbe verificarsi più spesso del previsto. Bookbound Brigade è in qualunque caso un titolo piuttosto solido, soprattutto per via di un gameplay ben strutturato e delineato.
Platform di gruppo
L’opera si configura in primis come un gioco Platform, ma allo stesso tempo fortemente come Metroidvania. Nel corso delle varie scorribande i personaggi se ne andranno in giro uniti in varie formazioni. All’inizio si troveranno in quella basilare, la quale non varia in alcun modo le statistiche, ma nel corso dell’avventura ne verranno sbloccate diverse altre che modificheranno alcuni parametri. Ognuna permetterà l’accesso a delle zone rimaste chiuse in precedenza, ed il backtracking sarà una costante del gioco… anche se forse un po’ troppo eccessiva. Per quel che riguarda le fasi platform il titolo riesce a destreggiarsi in maniera divina. I pericoli e le zone da affrontare sono sempre molto diversificati ed il cambio repentino di formazione risulterà quindi spesso indispensabile. Le hitbox delle varie trappole sono a dir poco scrupolose, in quanto per un singolo millimetro comportano la morte o la salvezza dell’intera brigata.
I comandi, almeno su Nintendo Switch, non sono però in alcuni casi sufficientemente responsivi, ma speriamo che una patch del day one possa mettere una pezza su questa leggera sbavatura. Non ci sono inoltre delle particolari feature legate alla console ibrida, come la presenza del touch, ma in modalità docked la resa è stata piuttosto soddisfacente. L’audio dell’opera è piuttosto divertente e azzeccato, in quanto riesce ad accompagnare al meglio il giocatore, evidenziando con successo l’atmosfera satirica e comica delle vicende. Il level design è anch’esso molto ben congegnato, ma la mappa – per questioni legate al 2D – è collegata nelle sue varie zone attraverso degli scomodi portali. Gli enigmi sono in parte presenti nel corso delle varie zone e sono sviluppati principalmente in verticalità. Talvolta questi finiscono per essere fin troppo scontati, ma in qualunque caso la loro presenza è piuttosto limitata.
Nel corso dell’avventura la brigata avrà a che fare con una moltitudine di nemici ed il combat system risulta essere in continua crescita. Se nei primi attimi di gioco questo è piuttosto noioso e monotono, con l’aggiungersi di nuovi schieramenti e nemici da battere anche le azioni da compiere aumenteranno notevolmente, rendendo i combattimenti più piacevoli. Anche in questi ultimi la difficoltà sarà tutt’altro che irrisoria, ma i numerosissimi checkpoint permettono alle partite di non risultare in fin dei conti frustranti, quanto piuttosto avvincenti.
Dopo ogni morte, è sempre presente la voglia di ritornare a combattere per superare la sezione del livello che è riuscita a sconfiggere la brigata. A questo proposito la durata dell’esperienza è più che soddisfacente, anche se in alcuni tratti il backtracking risulta essere, come già sottolineato, un po’ troppo eccessivo, ed il brodo in fin dei conti abbastanza annacquato. Per sbloccare ogni forziere e completare con successo ogni missione secondaria saranno necessarie davvero moltissime ore, anche per via di una mappa non strutturata nel migliore dei modi e per la mancanza di sufficienti spostamenti rapidi.
Un amore letterario
Quello che riesce a trasparire dallo schermo durante ogni secondo passato in game è l’amore che questo team ha impiegato nella propria opera. Anche se alcune scelte risultano essere in fin dei conti poco funzionali, ogni dettaglio è molto curato, ed il comparto grafico riesce ad emanare un’estrema autorialità. L’intero titolo è infatti disegnato a mano, con dei personaggi e dei colori che rimandano tutti all’atmosfera satirica dell’opera, arricchendola notevolmente. Le ambientazioni sono infatti anch’esse abbastanza varie e tutte ben curate, sia per quel che riguarda gli effetti che per i modelli 2D – o per quelli che rappresentano lo sfondo di gioco.
La descrizione di ogni personaggio letterario è poi molto accurata, in quanto è presente una versione reale ed una satirica adatta al contesto. Riuscire a prendere le particolarità di ogni protagonista ed esaltarle per creare un tripudio di risate non è certamente un compito facile, specialmente considerando che ogni opera portata in mezzo è stata ben approfondita dal team di sviluppo, come anche le battute. Nonostante si tratti di stereotipi tutt’altro che originali l’adattamento per ogni situazione è stato ben studiato ed minuziosamente messo in scena.