RecensioneCinema e TV

Bombshell: la Voce dello Scandalo – Recensione del film sul caso Roger Ailes

Negli Stati Uniti d’America, a seguito dello scandalo Harvey Weinstein, che ha visto quest’ultimo condannato a 23 anni di carcere con l’accusa di stupro e violenza sessuale dopo una battaglia legale iniziata nel 2017, si è creato quello che viene definito il Movimento “Me Too”, conosciuto meglio come #MeToo: un movimento femminista contro le molestie sessuali e la violenza sulle donne. Sappiamo bene che questo tipo di violenza purtroppo esiste da molto prima e, troppo spesso, i fatti vengono nascosti sotto un tappeto per poi ritornare alla luce, a volte, quando è ormai troppo tardi. Ma non è questo il caso. Prima dello scandalo Weinstein, un altro episodio molto analogo è accaduto a diverse giornaliste della Fox. Bombshell – La Voce dello Scandalo, è infatti uno spaccato degli Stati Uniti avvenuto un anno prima del più noto caso, ma non per questo meno importante.

La pellicola tratta temi sociali, politici, imprenditoriali e soprattutto femministi quasi come se fosse una sorta di documentario, segno evidente della sceneggiatura scritta da Charles Randolph (sceneggiatore de La Grande Scommessa). Gli eventi raccontati in questo film, diretto da Jay Roach (Ti presento i miei; Mi presenti i tuoi?), sono quanto realmente accaduto nella vita di numerosissime giornaliste. Messe difronte ad una nuova e migliore possibilità lavorativa all’interno dell’azienda gestita in questo caso da Roger Ailes (voluto dal magnate Rupert Murdoch), attraverso quella che può essere definita una coercizione, sono state costrette ad accettare dei favoritismi sessuali per lui e per chi lui voglia.

Bombshell - La voce dello scandalo

Bombe a orologeria

Ciò che vedremo all’inizio di Bombshell – La Voce dello Scandalo, è quello che può essere chiaramente definito come l’intero messaggio del film. Megyn Kelly (Charlize Theron) è l’attuale anchorwoman di Fox News e dovrà tenere un dibattito con il candidato a presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump. L’ideologia della Fox e di Ailes in persona è la stessa di quello che diverrà il 45° presidente americano, espressione della destra conservatrice. La giornalista, schifata da questo uomo a causa delle numerose accuse di misoginia, cercherà in tutti i modi di fargli perdere credito senza però riuscirci, anzi ricevendo un contraccolpo. Contestualmente Gretchen Carlson (Nicole Kidman), molto vicina ai temi del femminismo, viene prima declassata a un programma televisivo pomeridiano e non più in prima serata e poi licenziata da Ailes (sarà lei stessa a esporre la prima denuncia), e anche la giornalista Kayla Pospisil (Margot Robbie) troverà il coraggio di denunciare il capo della Fox News, dando così inizio a quella che potremmo definire la rivincita della donna che terminerà con più di 20 accuse di stupro ai danni del magnate della Fox.

Bombshell - La voce dello scandalo

“Io sono discreto, ma so essere anche spietato”

Gli eventi del film sono ovviamente già noti e conosciuti a molti: la disfatta di Roger Ailes, avvenuta in soli 16 giorni, è la dimostrazione di come un gruppo numeroso e forte come quello che è stato in questo caso, può e deve venir fuori sempre. Alla luce dei fatti evidenziati, il Presidente e CEO di Fox News e Fox Television dell’epoca è stato allontanato dalla famiglia Murdoch stessa con una buona uscita di 40 milioni. In questi sedici giorni frenetici di accuse, avvocati e problemi di salute vari, Roger Ailes (John Lithgow) continuerà a negare tutto o quasi. Nel 1996 fu messo a capo dell’industria Fox dallo stesso Rupert Murdoch (Malcolm McDowell) facendo diventare la rete televisiva Fox News la tv di riferimento per ogni persona politicamente di destra trasformando i tradizionali notiziari via cavo e portando la Fox all’avanguardia. Ci è riuscito soprattutto grazie ai dibattici elettorali da lui idealizzati, con il quale è stato poi eletto Nixon prima, Reagan e George W. Bush, terminando appunto con Donald Trump.

In tutti questi anni, 20 per la precisione, Roger Ailes ha sempre voluto assumere donne più per la propria bellezza piuttosto che per la bravura: belle, gradevoli, affascinanti, giovani. Lui stesso era il recruiter, insieme ad altri dirigenti di sesso maschile, che facevano sfilare la candidata mettendo in bella mostra ogni aspetto del proprio corpo, spronandole a non utilizzare pantaloni e di mettere vestitini corti poiché la TV è un media visivo, e il sistema per intrattenere il pubblico televisivo per 24h era fare leva proprio sulla bellezza delle giornaliste, da qui le scrivanie trasparenti.

Bombshell - La voce dello scandaloBombshell: dalla statuina alla TV

Bombshell mantiene sempre un ritmo intenso (probabilmente dovuto anche alla durata non molto elevata), e riesce a tenere sempre lo spettatore invogliato ed interessato a scoprire l’evolversi della vicenda. Il cast scelto è di prim’ordine e che vanta tra le tre donne protagoniste ben 2 premi Oscar e una candidata; lo stesso John Lithgow, due volte candidato agli Academy Award, oltre a mostrare una somiglianza facciale davvero notevole con la controparte reale, è stato capace ed abile ad assumere un ruolo per certi versi psicologicamente arduo, se non comunque assai lontano da quello che dovrebbe essere il giusto modo di pensare e di essere. Nota negativa in bombshell è forse un tono a volte troppo ironico per questa pellicola, che di divertente ha ben poco, relegando il tutto a una singola ed importante scena di molestie, subita da Margot Robbie (l’unica che nella realtà non interpreta nessun personaggio reale ma incarna il volere di tutte le altre) con tanto di inquadrature forse più spinte di quello che avrebbero dovuto mostrare o semplicemente essere.

Bombshell, la cronistoria descritta da Jay Roach, uscita nelle sale americane il 20 dicembre 2019 e distribuita in Italia attraverso la piattaforma Amazon Prime Video il 17 aprile 2020, è valsa ben 3 candidature ai premi Oscar di cui una statuetta per il “Miglior trucco e acconciatura”. A questo sono poi susseguite numerosissime altre candidature o premi come i BAFTA o i Golden Globe.

Bombshell: la Voce dello Scandalo

7

Bombshell - La voce dello scandalo è sicuramente un buon prodotto realizzato forse in modo non propriamente omogeneo al suo contesto, ma che comunque si lascia apprezzare e soprattutto capire, informando lo spettatore di un evento per certi versi meno famoso di altri ma altrettanto importante. Molto buona la recitazione delle tre protagoniste principali così come John Lithgow nei panni del villain Roger Ailes.

Andrea Ferri
Da bambino mi innamorai subito della cultura pop, dei videogames, degli anime e del cinema. Cresciuto a suon di VHS, la posta di Sonia e di partite alla PS1, sono anche un avido collezionista di tutto quello che mi passa per le mani. Il mio amore più grande? Toy Story, al quale sempre sarò fedele verso l'infinito, e oltre!

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