Finalmente ci siamo: con l’episodio 3, Batman: The Telltale Series arriva al climax di tutte le sottotrame, e proprio questa cosa renderà la recensione di questo episodio molto difficile. Per capire bene quanto questo, tra tutti, sia per ora il miglior episodio della serie, dovremmo approfondire due tematiche importanti: la storyline esplicata in questo episodio e l’ingarbugliarsi della doppia vita di Bruce/Batman. Visto e considerato che il primo punto sarà molto difficile da trattare, perdonatemi fin ad ora se qualche passaggio vi risulterà poco comprensibile: completato l’episodio, tutto ciò che vi dirò sarà invece molto più chiaro e semplice.Partendo dal secondo punto, è facile arrivare alla conclusione di ciò che sto per dirvi: Bruce Wayne è Batman, e Batman è Bruce Wayne. Questo passaggio, fondamentale per capire il personaggio del Cavaliere Oscuro, ma soprattutto il modo in cui tutte le storie a fumetti di Batman vengano concepite, si basa sul fatto che tutte le abilità che Batman mostra, lo mettono in risalto come un supereroe alla stregua di Superman. Peccato che Batman abbia solo eccellenti doti atletiche, tanti soldi e uno spiccato senso di giustizia: sotto la maschera rimane però lo stesso Bruce, scottato dalla morte dei genitori, con dei sentimenti di odio e amore, e con il bisogno di ricevere aiuto da due suoi collaboratori fidati, Alfred e Lucius Fox. Questa tematica, all’interno di questo episodio di Batman: The Telltale Series, verrà trattata molto approfonditamente, e per un nuovo arrivato all’interno del mondo dell’uomo pipistrello, risulterà qualcosa di scontato: al contrario, questi piccoli indizi lanciati durante lo svolgimento della trama, faranno impersonare molto di più il giocatore con i panni di Batman.Un’altra caratteristica che questo concetto porterà, sarà l’atipico svolgimento del gioco: se i primi due episodi ci avevano abituato ad avere dei classici stilemi di sviluppo (scoperta del fatto – ricerca di una soluzione – risoluzione del problema), questo terzo episodio invece mischierà un po’ le carte in tavola, mescolando i grandi blocchi di colore bianco e nero in un grigio eterogeneo. Seppure all’inizio potrebbe spiazzarvi molto, procedendo nel gioco capirete invece che tutto è servito sul vostro schermo a portarvi in un determinato stato d’animo, che culminerà con la conclusione di questo terzo episodio di Batman: The Telltale Series. Altra caratteristica ben trattata sarà la separazione tra Batman e Bruce in termini comportamentali: stavolta avrete molto più potere nel decidere se essere violenti o meno nei panni del Cavaliere Oscuro, e se essere professionali o meno come Bruce. Queste scelte, che potreste dare per miliardi di motivi sconosciuti, in realtà riveleranno le vostre esperienze e le toccheranno intimamente.In termini di trama, invece, tutto il terzo episodio viaggerà su un semplice binario di causa-conseguenza, permettendovi di districare la trama che avevate scoperto nel secondo episodio, quasi a farvi raggiungere una tranquillità che, purtroppo o per fortuna, verrà completamente spezzata nel cliffhanger di fine episodio, uno dei più forti e inaspettati di tutto il gioco. Risulta abbastanza inutile parlare di grafica, sonoro, gameplay o tutto il resto del comparto tecnico che, come i precedenti, sarà all’altezza del lavoro che deve svolgere, senza lode né infamia. Al contrario, lo studio dei personaggi, la caratterizzazione e tutto il comparto artistico risulterà, come sempre, impeccabile e sublime.Quello che posso dirvi su questo episodio di Batman: The Telltale Series è che, senza ombra di dubbio, come specificato sopra, è il migliore della serie al momento, creando un vero e proprio punto di non ritorno nella trama, complice il terribile scossone allo status quo di Gotham, di Wayne Enterprises e di Batman/Bruce stesso. Non vi resta che prendere quella tastiera e quel mouse (o joypad che sia), imbarcarvi in questo terribile e stupendo terzo episodio, per arrivare a volere, con ogni fibra del vostro corpo, il successivo.
Condividi l'articolo
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.