Come ogni anno, agosto è il mese dei videogiochi: sopravvissuta all’E3, la Gamescom sta per partire e tanti giochi saranno testabili. Uno di quelli che sarà disponibile è proprio Banishers: Ghost of New Eden, gioco che ci mette nei panni di due cacciatori di fantasmi in un Nord America fatto di moschetti, scelte difficili e sopravvivenza.
Storia di due anime
Banishers: Ghosts of New Eden vede protagonisti Antea Duarte e Red mac Raith, due amanti che si trovano a vivere una tragedia. Durante una missione come “Banisher“, ovvero cacciatori che hanno giurato di proteggere i vivi dal pericolo di fantasmi e spiriti, Antea è diventata anch’essa uno spirito. Parte allora la ricerca lungo tutto il Nord America del 1695 per far tornare Antea, e i due lo faranno insieme, combinando le proprie forze e abilità.
I poteri spirituali di Antea, insieme a quelli più corporei di Red, saranno le due armi che potrete usare per avanzare in questo Action RPG, che non lesina sulla trama, anche se pone molta importanza nel gameplay. Se di questo parleremo tra poco, sicuramente nella nostra breve prova siamo stati impressionati dal sistema di dialogo, che sembra sfaccettare molto le possibilità di chiacchiere tra i vari personaggi. Proprio le scelte poi, uno dei marchi di fabbrica di Don’t Nod, saranno ciò che permetterà alla trama di prendere la piega che vorrete (anche se non sappiamo fino a che punto).
Potere del duo
Come vi abbiamo spiegato, nel gioco potrete usare Red e Antea intervallandoli, così da alternare i poteri spirituali della ragazza e l’arsenale di Red. Lo swap sarà effettuabile in qualunque momento con la pressione di un tasto, di base creando un sistema di combo molto funzionale.
Inoltre, per personalizzare il tutto avrete a disposizione equipaggiamenti vari e una serie di abilità da Banisher da sbloccare. In questo modo, potrete rendere la coppia potente quanto basta per scontrarsi con i vari spiriti sparsi nel Nord America.
I comandi ci sono sembrati abbastanza funzionali, permettendoci di sfruttare varie soluzioni per sconfiggere nemici o risolvere enigmi ambientali. Sparare con il moschetto permetterà di prendercela a distanza con nemici e oggetti da distruggere, mentre spada e torcia – oltre alle abilità di Red – ci daranno modo di picchiare in mischia. Con Antea le cose cambiano un po’, soprattutto grazie ai poteri che potrà usare.
Tutto questo si combina poi con una serie di comandi che daranno luogo ad attacchi in salto, in corsa o variazioni sul tema che saranno utili durante le vostre fasi di esplorazione (considerato che le mappe sembrano proporre vari percorsi da poter esplorare).
Un assaggio
L’esperienza che abbiamo vissuto in Banishers: Ghosts of New Eden è stata solo parziale – la stessa che sarà provabile durante la Gamescom – e da quello che abbiamo visto i margini per proporre un ottimo gioco ci sono: a partire dalla personalizzazione dell’equipaggiamento e dei potenziamenti, fino alla gestione di risorse che farete ai falò, tutto sembra essere al posto giusto.
Il titolo è stato provato su PC, e da quel punto di vista abbiamo notato qualche rallentamento di troppo, sicuramente risolvibili nella build finale, ma che se permanessero nella versione finale del gioco potrebbero davvero inficiare l’esperienza. Siamo certi che Focus e Don’t Nod riusciranno a limare questi difetti prima dell’uscita, offrendo un gioco fluido e funzionale.
Banishers: Ghosts of New Eden sembra essere il giusto connubio tra storyline e gameplay: il gioco non sembra concentrarsi su uno solo dei due aspetti, proponendo una storia intrigante, delle cutscene ben fatte e un gameplay sfaccettato. Poi, non saranno solo spiriti umanoidi ad essere pronti ad accoglierci: abbiamo avuto modo di vedere anche una boss fight davvero interessante, non troppo brillante nelle meccaniche ma comunque ben congeniata e con le sue scene dinamiche capaci di dare quel plus all’esperienza.
Banishers: Ghosts of New Eden ha tutte le carte in regola per diventare un ottimo gioco da provare, un’esperienza in grado di consegnare un messaggio, facendocelo penare un po’ tra scene di combattimento, esplorazioni e scelte.
Tutto sommato non abbiamo visto quella scintilla di unicità che potrebbe far urlare al capolavoro, ma tutti i tasselli sono al posto giusto per quella che potrebbe diventare un’avventura indimenticabile, un viaggio che solo i ragazzi di Don’t Nod sanno renderci talmente sfaccettato da proporre quelle zone di grigio (tra le scelte) che di rado si vedono nei videogiochi.