Code Vein: la nuova IP di Bandai Namco è stata rivelata

Sebastiano Italo "Ghraal Vakarian" Caradonna
Di Sebastiano Italo "Ghraal Vakarian" Caradonna News Lettura da 2 minuti

Ricordate, qualche giorno fa, quel misterioso teaser definito Prepare to Dine che Bandai Namco aveva misteriosamente pubblicato? Benissimo, la suddetta software house ha finalmente svelato l’arcano presentandoci un titolo completamente nuovo dal nome Code Vein.

La presentazione ufficiale doveva avvenire tra qualche giorno sulla rivista Weekly Famitsu, ma i colleghi di Gematsu hanno battuto sul tempo il giornale nipponico pubblicando la notizia in anticipo, rilasciando una serie di informazioni interessanti riguardo plot e meccaniche.

Ci ritroviamo in un futuro post-apocalittico nel quale l’unico modo per sopravvivere è diventare Revenantessere simili a vampiri provenienti dagli umani che hanno deciso di abbandonare i propri ricordi e la propria umanità in nome della sopravvivenza. Successivamente alla loro trasformazione, questi esseri hanno fondato una società definitiva Vein, ed è semplice capire come il sangue sia un elemento imprescindibile per tutto il loro mondo. La vita di questi “umani modificati” è, infatti, scandita dalla raccolta di sangue che una volta esaurito, può trasformare i Revenants in Lost.
Tutti questi elementi avranno importanza nel gameplay, a cui saranno strettamente collegati: i Lost dovranno essere cacciati, mentre il sangue donerà diversi poteri (come il Tempered Blood) e sarà necessario estrarlo da altre creature attraverso il Blood Vale.
Non sappiamo ancora su quali hardware girerà, ma sappiamo con certezza che si tratterà di un action-RPG, probabilmente mondo aperto con zone interconnesse così come fu per Dark Souls 1 (attenzione: mondo aperto non è da intendersi come l’Open World al quale siamo abituati). Inoltre, dulcis in fundo, sfrutterà l’Unreal Engine 4.

Il titolo sarà presentato ufficialmente il 20 aprile, probabilmente accompagnato da un trailer ufficiale. Non resta che attendere, ragazzi!

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Filosofo e poeta a tempo perso e a tempo pieno. Ossessionato dall'arte nonché dai giochi e dal tema del viaggio. Studio per diventare game designer, ruolo ed ambito che rappresentano, ovviamente, una ossessione.