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Avengers: Infinity War – Recensione del nuovo film Marvel

È buffo pensare che proprio 10 anni fa Iron Man usciva nelle sale. Chi avrebbe mai detto all’epoca che i cinecomics, da film slegati l’uno dall’altro, si sarebbero riuniti sotto un unico stendardo formando quello che ad oggi è il Marvel Cinematic Universe, e che proprio 10 anni dopo nel 2018 avrebbero raggiunto un traguardo unico, singolare, mai raggiunto prima: un film capace di chiudere un ciclo, di segnare un punto fisso nella storia e di riunire un cast spettacolare. Avengers: Infinity War è un film unico: tutto ciò che porta a schermo in quelle due ore e quaranta minuti si basano su fondamenta costruite film dopo film, attore dopo attore, personaggio dopo personaggio. Eppure, sebbene a prima vista possa sembrare un film corale, in realtà il protagonista unico c’è, e lo potete vedere anche nel poster del film.

Proprio lui, Thanos. Il Titano, infatti, visto nella scena post-credit di Avengers, stavolta non sarà più un semplice mandante, bensì scenderà in campo, pronto a conquistare le gemme dell’infinito e raggiungere il suo scopo. È quindi peculiare la scelta dei fratelli Russo che, con coraggio e maestria, hanno preso tutti i protagonisti e i comprimari dei vari film Marvel e, come satelliti intorno ad un pianeta, li hanno fatti roteare all’impazzata, creando miscele divertenti, a tratti commoventi, ed alcune volte davvero esaltanti da vedere. Questa formula, unita alla caratterizzazione dei vari personaggi e alla maestria di Josh Brolin, hanno fatto in modo di avere in un cinecomic (finalmente) un villain degno di questo nome.

Tanti i personaggi, altrettante le location: gli Avengers, i Guardiani della Galassia e tutti i gli altri eroi, proprio nell’intento di fermare il Titano Matto, si troveranno spesso a visitare location esotiche per loro, abbandonando i setting di New York e Sokovia per qualcosa di ben più grande. Allo stesso tempo, tutte le loro scelte, le loro esperienze e le loro paure si manifesteranno, quasi a tirare le somme di questi dieci anni. Insomma, tutto il film è un tripudio di azione, pathos, la giusta comicità; il condimento che però rende questa formula perfetta in Avengers: Infinity War è la coerenza, terrore e tragedia di molti blockbuster di questa portata, che invece diventa punto di forza per la pellicola in questione. Vi farà emozionare, ridere, vi terrà col fiato sospeso e, in alcune scene, vi sorprenderà anche.

Ed ecco che quindi vi troverete scene dove Robert Downey Jr. si affiancherà a Benedict Cumberbatch, oppure sequenze d’azione dove un Chris Evans correrà fianco a fianco con Chadwick Boseman: qualcosa di veramente unico, che davvero pochi avrebbero potuto gestire con tanta maestria, arrivando a bilanciarli in modo quasi perfetto, soprattutto senza rovinare l’enorme cattivone di turno Thanos. Tutte le scene si intersecano, si uniscono in una melodia che porta inesorabilmente verso la fine della pellicola, e che ci prepara all’arrivo del prossimo capitolo, Avengers 4, nel 2019.

Tecnicamente parlando Avengers: Infinity War compie un balzo in avanti per quanto riguarda gli effetti speciali: gli eroi e i nemici a schermo sono aumentati, i poteri sono diventati più vari ed era giusto dare lo spazio adatto ad ognuno di loro. E’ così che ogni singolo raggio, sparo o colpo viene mostrato con onestà, quasi a non aver alcuna paura della resa. I combattimenti, specialmente quelli fisici, sono sviluppati in modo sublime e realistico. Inoltre in particolar modo all’inizio, ogni singola entrata in scena dei vari personaggi è stata studiata per metterne in risalto le caratteristiche chiave: dalle musiche dei Guardiani della Galassia alle battute di Thor, passando per i vari Captain America, Iron Man, Spiderman, ogni singolo elemento ha il suo spazio, e porta ben evidenziate le sue peculiarità.

Avengers: Infinity War osa molto. Lo fa nella sceneggiatura, nelle scelte prese, nella voglia di raccontare una battaglia di scala galattica, uno scontro che si sentiva nell’aria dal primo Avengers, ma che potevamo immaginare solo nei nostri pensieri. Bene, stavolta la differenza tra realtà e fantasia è davvero minima. Avengers: Infinity War è il crossover di supereroi che tutti aspettavano, siano essi dei fan accaniti dei fumetti della Marvel, oppure dei semplici amanti dei cinecomics.

Avengers: Infinity War

8.5

Quando hai dozzine di supereroi interpretati da stelle di Hollywood, è difficile dare il giusto spazio a tutti. Eppure i Russo, scegliendo di rendere Avengers: Infinity War incentrato su Thanos, il primo vero villain di tutti i film Marvel (e di tutti i cinecomics), riescono a dare spazio a tutto e tutti. Un tripudio di azione, mescolato alla giusta comicità e ad una buona dose di sentimento, rende questa pellicola quasi perfetta, e nonostante qualche piccolo problema di scelte autoriali, è la giusta ciliegina che corona 10 anni di un universo che è pronto ad andare avanti. Mai era stata creata un'opera cinematografica e di marketing di questo tipo, e date le aspettative e la mole di contenuti, non potevamo aspettarci di meglio.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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