Nel corso dell’ultimo Nintendo Direct tenutosi in occasione dell‘E3 2019, erano in molti i fan che imploravano a gran voce un annuncio rivelatorio dedicato al terzo capitolo di Bayonetta, presentato ormai due anni fa con un misterioso teaser e, da allora, sparito nel nulla. Platinum Games si è, di conseguenza, recentemente espressa sul motivo di tale frustrante silenzio, ma si è anche fatta perdonare regalandoci nuovi dettagli in merito alla prossima IP in via di rilascio in esclusiva su Nintendo Switch.
Si tratta di Astral Chain, videogioco action firmato da Takahisa Taura, già game designer dell’acclamato Nier: Automata e curatore di Bayonetta, e animato dall’inchiostro di Masakazu Katsura, noto mangaka padre di Video Girl Ai e Zetman che ha donato al titolo il sublime character design. Il gioco debutterà sulla console ibrida il 30 agosto 2019, e sebbene non sia stato presentato fisicamente con una demo in occasione della kermesse losangelina, i trailer e i gameplay che sono stati rilasciati di recente dalla compagnia nipponica rendono il titolo seriamente intrigante.
La misteriosa “astral chain”
L’esclusiva Nintendo Switch di prevede il controllo di due personaggi contemporaneamente durante le varie e impegnative sessioni di combattimento che si intervallano nel corso dell’esperienza di gioco. Il tutto, tra l’altro, offrendo una piacevolissima mescolanza di stili e influenze, sia a livello narrativo che a livello di gameplay vero e proprio. Il giocatore vestirà i panni di un poliziotto (o di una poliziotta, sorella gemella del ragazzo) al servizio di un’organizzazione chiamata Neuron, volta alla difesa di una metropoli ultramoderna, ovvero l’Arca. Questa si mostra come un luogo pullulante di vita e di cultura, ma anche di misteriosi portali dimensionali, che con la loro apertura permettono a infestanti creature aliene, chiamate Chimere, di varcare la soglia e di attaccare la città e i cittadini che la abitano. La dimensione che abitiamo, quindi, non è esattamente quella della Terra, ma siamo piuttosto ciò che rimane della razza umana che da anni, ormai, è fuggita dal pianeta devastato dall’invasione delle Chimere, in cerca di un nuovo luogo da poter chiamare casa.
Il poliziotto che comanderemo contro l’attacco degli esseri interdimensionali avrà però dalla sua parte un valido alleato: si tratta della Legione, una Chimera dapprima catturata dalla Neuron, poi sottomessa e infine addestrata a combattere i suoi simili dalla parte degli umani. I due personaggi hanno quindi un collegamento mistico che li unisce, e che consente loro di combattere in sintonia, in simbiosi, essendo non a caso collegati da una luminosa catena (la “astral chain”, per l’appunto). Un elemento di game design, questo, che non solo arricchisce il titolo da un punto di vista narrativo, ma anche da un punto di vista di gameplay, dal momento che quando controlleremo i due personaggi, quella catena ci permetterà di vedere la posizione dell’alleato che in quel momento non stiamo direttamente controllando.
Un mix tra Nier Automata e Bayonetta
Uno dei punti di forza del titolo sarebbe quindi il particolare e originale sistema di combattimento. Taura l’ha definito come un gioco da collocare tra Nier e Bayonetta, molto incentrato quindi sull’azione e in grado di rendere ogni duello un avvincente spettacolo di combo e strategie offensive. Ad aiutare il nostro poliziotto, oltre alla sua versatile e trasformabile arma (che può fare sia da pistola, che da letale strumento corpo a corpo) saranno messi a disposizione ben cinque tipi di Legion, ognuno dei quali con abilità e peculiarità diverse da potenziare nel corso dell’esperienza di gioco.
Ad esempio, è possibile fare affidamento alla creatura dotata di ascia, che posizionando la sua arma a terra è in grado di arrecare danni ad area o materializzare uno scudo in grado di attutire e farci temporeggiare su attacchi altrimenti difficili da gestire; oppure è possibile chiamare in campo il Legion armato di arco, molto efficace nel contrastare i nemici volanti, veloci e agili, ai quali è in grado di avvicinarsi rapidamente sfruttando la catena che lo unisce al suo comandante.
La creatura, inoltre, deve essere evocata per poter combattere insieme al protagonista (attraverso un timer di evocazione, che ha una durata limitata, seppur di facile e breve ricarica), e una vota scesa in campo sarà sia guidata dall’intelligenza artificiale, che da noi stessi nel caso fossimo interessati (o avessimo addirittura bisogno) di effettuare dei combattimenti in cooperazione e con combinazioni di vario genere. Anche la stessa catena che unisce i due personaggi l’un l’altro può essere sfruttata efficacemente in tal senso: dotata di una misteriosa ma potente energia, essa è infatti in grado di paralizzare e stordire i nemici, permettendoci così di arricchire le nostre possibilità di combattimento.
Ma in Astral Chain non sono solo le lotte e la violenza frenetica a fare da padrone, poiché i personaggi principali sono e rimangono dei poliziotti a tutti gli effetti. Vi saranno pertanto delle missioni investigative, dove dovremo intrattenere un approccio più stealth e sfruttare i Legion per carpire a distanza, e più in sicurezza, alcune informazioni di rilievo; oppure dei momenti in cui avremo a che fare con trappole e ostacoli da aggirare, e che potremmo mandare KO tramite l’ausilio dei singoli e peculiari poteri della creatura che abbiamo scelto di evocare in quel contesto; ma avremo anche modo di goderci un po’ più di tranquillità, affrontando quindi missioni meno frenetiche e più di ricerca, piuttosto che avvincenti inseguimenti in moto o sanguinose sparatorie nei covi nemici.
Insomma, Astral Chain si prospetta come uno di quei titoli in cui non manca assolutamente niente, uno di quei titoli in cui la parola chiave è sul serio azione, in tutte le sue più variegate sfaccettature.
La modalità co-op in locale
Il gioco, pur non essendo stato progettato specificatamente per essere giocato da due persone contemporaneamente, offrirà la modalità in co-op locale. Pensate possa essere un vantaggio affrontare le sfide insieme ai vostri amici? Sì e no, ha rivelato di recente lo stesso Takahisa Taura. Sfruttare la co-op è indubbiamente un modo che aggiunge tanto divertimento in più all’esperienza di gioco, ma affrontare le missioni in due non sarà affatto cosa semplice, tutt’altro.
Grazie all’incredibile varietà di stili di gioco differenti offerti da Nintendo Switch, sarà quindi possibile staccare i Joy-Con dalla console e prestarne uno al proprio compagno d’avventura – niente split screen o modalità online, quindi. I personaggi da controllare sono due, di conseguenza un Joy-Con avrà il controllo sul poliziotto, mentre l’altro guiderà la Legione. In questo modo, e solo in questo modo, le sequenze di combattimento doppie potranno essere giocate da due giocatori che affrontano i nemici in cooperativa.
Taura ha paragonato tale funzionalità a quella già presente, ad esempio, in Super Mario Galaxy, in cui un giocatore può raccogliere pezzi di stelle mentre l’altro gioca vestendo i panni Mario; tuttavia, ha anche chiaramente specificato, Astral Chain non si baserà proprio sulla stessa cosa. Nella IP Platinum, infatti, non esistono divisioni di ruoli effettive: non ci sarà un personaggio che combatte come protagonista principale dell’azione, mentre l’altro fa solamente da supporto al giocatore principale, poiché entrambi i giocatori devono davvero sforzarsi di controllare i personaggi e giocare in perfetta sintonia durante le missioni e i combattimenti in cui sono coinvolti.
Si prospetta, quindi, che la modalità cooperativa di Astral Chain possa davvero rendere il gioco ancora più stimolante e complesso nel suo insieme. Non sappiamo, al momento, se un’eventuale modalità multigiocatore online verrà offerta dal titolo, magari con un’aggiunta successiva alla data di rilascio. Ciò che pare offrirci ora come ora il titolo, tuttavia, è un’esperienza di gioco senza dubbio originale, entusiasmante e molto promettente. Platinum Games del resto è una garanzia, e l’idea che possa aver sviluppato un nuovo capolavoro ispirato a due dei suoi titoli di punta, su una console che nel suo piccolo sa veramente tirare fuori il lato migliore del gaming, non può far altro che farci ben sperare.