Dal “controllo totale” al “live service”: come il cambio di rotta da PES a eFootball ha riscritto (nel bene e nel male) la saga calcistica di Konami

Redazione
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C’è stato un momento preciso in cui la serie di calcio di Konami ha smesso di essere “il vecchio PES” per trasformarsi in qualcos’altro: una piattaforma free-to-play, aggiornata a stagioni, pensata per convivere su console, PC e mobile con la stessa identità tecnica. Quel momento coincide con il rebrand in eFootball e con la decisione di ricostruire il gioco in Unreal Engine, abbandonando il Fox Engine e il tradizionale modello “un capitolo all’anno”. È stata una svolta epocale, che ha diviso la community come poche altre nella storia del genere.

Perché cambiare tutto: tecnologia, modello di business, roadmap

Konami ha presentato eFootball come una “piattaforma” gratuita e digitale, con cross-gen e un’identità uniforme tra dispositivi. La scelta dell’Unreal Engine ha permesso unificazioni e scalabilità, ma ha anche imposto un reset profondo di animazioni, fisica e pipeline di sviluppo. L’annuncio ufficiale parlava esplicitamente di “ricostruzione” e di un’esperienza “fair and balanced” sostenuta da aggiornamenti continui e contenuti stagionali.

Sul fronte commerciale, l’addio al prezzo pieno e l’adozione di microtransazioni (con la modalità “Dream Team”) hanno allineato eFootball agli standard dei live service sportivi. Il risultato? Una base utenti enorme sul mobile e un ciclo di vita più lungo per lo stesso client di gioco, ma anche discussioni accese sulla percezione di pay-to-win e sul ritmo delle patch. (Le discussioni sono parte della cronaca della community; qui ci concentriamo su fatti e dati ufficiali.)

Un debutto traumatico (e la lenta risalita)

Il lancio del 2021 è stato oggettivamente difficile: eFootball 2022 è diventato in poche ore il gioco peggio valutato su Steam, complice un insieme di bug, animazioni acerbe e contenuti iniziali ridotti. L’onda lunga delle recensioni negative e dei meme ha spinto Konami a scusarsi pubblicamente e a promettere un percorso di miglioramento, culminato poi con l’update “1.0” nell’aprile 2022. La ricostruzione è documentata da aggregatori e stampa specializzata, oltre che dalle stesse comunicazioni ufficiali.

I numeri che contano: download e risultati economici

Se il sentiment iniziale è stato complicato, i numeri “top-line” raccontano una storia diversa sul fronte dell’adozione. Konami ha annunciato 600 milioni di download nel 2023 e il traguardo dei 700 milioni di download nel 2024 per eFootball (mobile incluso). Sono dati significativi, che fotografano una platea globale e la forza del modello free-to-play nell’ampliare la reach.

Nel frattempo, i conti consolidati indicano un rafforzamento del business digitale: nelle rendicontazioni finanziarie più recenti Konami segnala una crescita a doppia cifra di ricavi e utili, trainata anche dalle performance dei titoli live. Non sono breakdown specifici per singolo gioco, ma offrono il contesto macro che spiega perché la strategia “platform + stagioni” resti centrale.

Licenze & identità: dove Konami ha spinto davvero

Un asset storico della serie è sempre stato il lavoro mirato sulle partnership di club. Nell’ecosistema eFootball questo si è tradotto in alcune esclusive di Serie A (es. Milan, Inter, Atalanta, Lazio) e in accordi individuali che, pur senza la licenza di lega completa, garantiscono stadi, kit e loghi autentici all’interno della piattaforma. È un approccio “chirurgico” che differenzia il catalogo rispetto ai rivali, soprattutto in Italia.

Gameplay: cosa è cambiato davvero per il giocatore “PES-doc”

Il passaggio a Unreal ha portato nuove tecnologie di animazione e un diverso “feel” del contatto palla-uomo. La curva è stata ripida: molti veterani di PES cercavano la micro-responsività e il dribbling “a scatti” tipici del Fox Engine, mentre eFootball ha spinto su transizioni più lunghe, collisioni diverse e l’integrazione con il meta del Dream Team. Le patch hanno progressivamente raffinato input lag, contrasti, IA difensiva e calci piazzati, ma il confronto con “il vecchio PES” resta centrale nel discorso della community.

Il tema più sensibile: monetizzazione e percezione di valore

Il modello free-to-play consente di entrare senza acquisto e di aggiornare costantemente, ma sposta il valore su pacchetti, carte e cicli stagionali. Anche in assenza di inviti espliciti a spendere, la community dibatte sull’equilibrio competitivo, sui drop delle carte “Epic/Legendary” e sul rischio che il “grind” prevalga sulla pura simulazione. Il punto qui non è giudicare, ma registrare che il nuovo PES è anche – strutturalmente – un live service che monetizza nel tempo. (Le critiche e i confronti sono ampiamente riportati dalla stampa e dagli aggregatori; le comunicazioni ufficiali hanno sempre inquadrato l’esperienza come “fair and balanced” al momento del reveal.)

Dove si inseriscono competizioni reali e comparatori di quote

Chiaramente, eFootball “respira” il calendario reale: eventi stagionali e carte tematiche spesso seguono l’andamento delle competizioni. Per chi vuole orientarsi nel flusso del calcio giocato – seguendo calendari, risultati, infortuni e magari confrontando in modo informativo le quote dei bookmaker sulle più importanti competizioni – ha senso consultare i comparatori di quote, ovvero strumenti che aggregano variazioni e informazioni varie dei portali più autorevoli. In un palinsesto così fitto, sapere quali sono le partite stasera in programma e quali sono i bonus attivi oggi consente di ottenere informazioni complete sulle più importanti competizioni calcistiche presenti, in maniera sicura e responsabile.

Una nuova identità, non solo un nuovo nome

Il “clamoroso” cambio di rotta non è stato un rebrand cosmetico: è il passaggio da un prodotto annuale a un ecosistema sempre-acceso. Ha ampliato l’audience (specie su mobile), ha retto sul piano economico, ma ha chiesto ai fan storici di ripensare il rapporto con la serie: meno “capolavoro chiuso” e più servizio in evoluzione. Se cercate il feeling di PES 2013 o 2017, eFootball non è – e non vuole essere – un semplice sequel: è un progetto vivo, che si misura ogni stagione tra nuove feature, ritocchi al gameplay, partnership di licenza e una community che continua, giustamente, a chiedere controllo, fisica, autenticità. È lì che si giocherà la prossima partita.

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