AnnoUno e i Videogiochi come droga

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief News Lettura da 2 minuti

Ieri sera, su La7, è andato in onda Announo, programma di attualità politica. L’ex Iena Pablo Trincia ha condotto un servizio di nome:

League of Legends: Pablo Trincia in Cina per raccontare la droga videoludica

Naturalmente già il titolo fa intuire l’obiettivo del servizio, ma per essere puntigliosi ce lo siamo visti più volte. Se volete vederlo, eccovelo qui.

Noi di Game Legends, come ben sapete, combattiamo contro tutta la disinformazione che gira intorno al mondo videoludico: disinformazione che possiamo vedere nell’articolo di Striscia la Notizia (nel quale GTA veniva visto come gioco che istiga comportamenti violenti), o in quelle superstizioni scientifiche che additano i videogiochi come causa di mali mentali e fisici.

Il servizio, come potete vedere, è stato montato ad opera per far intuire al telespettatore che i videogiochi fanno male e creano dipendenza, come una droga.

Con questo non affermiamo assolutamente che giocare 18 ore al giorno sia salutare, sappiamo tutti che una vita sedentaria non lo è. Ma in questo servizio si percepisce bene che il discorso è stato trattato in modo superficiale, basta sentire le traduzioni. Questa superficialità, mista al montaggio e all’audio, da una cattiva impressione ai telespettatori.

Giochi Elettronici Competitivi sta facendo partire una catena di Retweet in cui chiede un confronto con AnnoUno per poter illuminare il pubblico su questa tematica bistrattata.

Per Retweetare, cliccate qui: RETWEET.

Vi invitiamo a commentare, condividere questo post e parlarne con noi: vorremmo sapere cosa ne pensate veramente di questa tematica.

League of Legend

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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.