Final Fantasy VII Remake: Tutte le informazioni che cercate in attesa dell’E3 2019

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Analisi Lettura da 8 minuti

Final Fantasy VII Remake è, senza ombra di dubbio, uno dei giochi più attesi da tantissimi fan della serie. Questo settimo capitolo, infatti, è a detta di molti il migliore dalla saga, per questo le aspettative verso il remake sono davvero altissime. Il videogame è stato presentato per la prima volta all’E3 2015 durante la conferenza Sony come esclusiva temporale, salvo però sparire dai radar negli anni successivi. Infatti il gioco a livello di priorità è stato scavalcato prima da Final Fantasy XV e poi da Kingdom Hearts III. Dopo l’uscita di quest’ultimo, adesso i fan si aspettano informazioni più concrete sul remake e, con l’E3 che si avvicina, ogni giorno potrebbe essere buono per qualche annuncio importante. Tuttavia in questi anni sono usciti alcuni importanti dettagli sul gioco e, proprio per questo motivo, abbiamo deciso di fare il punto della situazione in attesa di avere qualcosa di più concreto di cui fruire.  

Il ritorno di Cloud  

Partiamo col dire che, nonostante inizialmente fosse un nome provvisorio, il titolo dell’opera sarà proprio Final Fantasy VII Remake. Gli sviluppatori hanno preso questa decisione per fare in modo che i fan potessero distinguere immediatamente il gioco. Nomura ha sottolineato che la qualità vista al trailer della PSE non rispecchia in nessun modo la grafica finale del prodotto, i lavori attualmente procedono bene ma c’è ancora molto da migliorare. Il videogame tuttavia non sarà un remake puro, ma apporterà delle modifiche sostanziali come il nuovo sistema di combattimento, più simile in quello visto in Kingdom Hearts, ma in salsa action. Purtroppo per questo tema così delicato ai fan, gli sviluppatori non si sono mai potuto sbottonare più di tanto, ma lo stesso Director ha affermato che accadrà qualcosa di particolare una volta che la barra dell’ATB diventerà rossa. Il party questa volta sarà composto unicamente da tre membri, ma il giocatore potrà passare liberamente da un personaggio all’altro, oppure scegliere di controllarne solo uno.  

La mappa è stata ingrandita per rendere importante anche l’esplorazione: anche in questo caso abbiamo davvero poche informazioni, visto che non è ancora chiaro se il titolo sarà un open world o un macro open world. Tuttavia sappiamo per certo che ambienti come Midgar, che prima non erano visitabili, adesso lo saranno. A quanto hanno detto gli sviluppatori sembra che PlayStation 4 abbia permesso alla grafica del gioco di fare un passo in avanti, Kitase infatti ha rassicurato che la resa finale sarà “superba”. Sempre per rimanere in tema tecnico, i designer stanno lavorando con molta cura all’aspetto dei vari personaggi, concentrandosi soprattutto sui particolari. In ogni caso non hanno voglia di renderli troppi realistici come quelli di Final Fantasy XV, ma allo stesso tempo riprendere lo stile originale non sarebbe più attuale. All’interno del remake ci saranno dettagli aggiuntivi sulla trama, ma la storia non verrà in alcun modo modificata. Molti aspetti saranno naturalmente approfonditi con maggior cura, il volume del gioco sarà molto più grande rispetto al passato, proprio per questo nasce la decisione di pubblicare il titolo in più parti, ciascuna lunga quanto un Final Fantasy XIII. 

Lo sviluppo non si ferma  

Final Fantasy VII è indubbiamente importante per la maggioranza dei giocatori, e proprio per questo il team ha deciso di puntare su un motore grafico nuovo e fresco, ovvero l’Unreal Engine 4, già ammirato in Kingdom Hearts III. Kitase in una vecchia intervista disse che per il suo team l’importanza di questo progetto è alla pari di quello dell’intera saga della – sfortunata – Fabula Nova Crystallis, che ricordiamo ha impegnato lo studio per quasi dieci anni. Nomura sta seriamente pensando di introdurre in Final Fantasy VII Remake alcuni personaggi e situazioni visti nei vari spin-off, ma solo se la sceneggiatura lo permetterà senza bisogno di ricorrere a vere e proprie forzature. Sarebbe infatti molto difficile coordinare tutto quello che è stato aggiunto in questi vent’anni all’universo di Final Fantasy VII senza strafare, perciò è possibile che i personaggi meno famosi non appariranno proprio o che saranno soltanto menzionati in qualche dialogo. 

Il mondo di Final Fantasy VII Remake non è stato solo ricostruito: lo sviluppo per la maggior parte degli aspetti è stato ripensato completamente da zero. La divisione delle fasi esplorative e di combattimento della versione originale, aveva permesso agli sviluppatori di inserire alcuni escamotage di design. Questo nel remake non succederà, visto che il passaggio tra combattimenti in tempo reale ed esplorazione avverrà in modo automatico e senza pause. Se del titolo si è visto poco, infatti, è a causa anche delle ambientazioni, che hanno richiesto un lungo e duro lavoro visto che il tutto è stato diviso in tre fasi: la reinterpretazione delle location originali, come pianificare e applicare le modifiche e inserire delle aggiunte che le alterino in determinati momenti e, infine, implementare quanto stabilito e ripulirlo man mano. 

Sappiamo anche che lo sviluppo della storia sarà lineare come era all’inizio: se vi ricordate Final Fantasy VII restringeva la mappa fino a quando non si arrivava vicino al finale. Sebbene questa volta il team è concentrato nel voler dare al giocatore un’esplorazione libera, a questo punto è logico aspettarsi che arrivati in un determinato punto si entri in una sorta di imbuto narrativo, che per certi versi ad alcuni utenti potrebbe far spavento visto come è stato gestito nelle passate (ma recenti) produzioni Square Enix.

In conclusione, questo è tutto quello che attualmente sappiamo su Final Fantasy VII Remake. La software house aveva promesso nuove informazioni nel corso del 2019 e, arrivati a questo punto, è logico pensare che riusciremo finalmente ad ottenere qualche novità durante l’E3 di quest’anno. Ci sono alcuni rumor che vedrebbero il primo capitolo del gioco in arrivo nei primi mesi del 2020, ma su questo non ci sbilanciamo troppo. Speriamo solamente che durante l’evento losangelino, Cloud e i suoi amici tornino a mostrarsi di nuovo, magari con del materiale più consistente.

 

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.