Dopo aver parlato nella scorsa recensione, pochi giorni fa, dei due episodi di apertura della stagione numero 3 di Snowpiercer, parliamo ora del terzo episodio, che ci porta subito nel vivo di questa nuova stagione. Nel frattempo, segnaliamo che è già stata ordinata una quarta stagione, che arriverà probabilmente l’anno prossimo. Nello scorso episodio abbiamo lasciato Layton e Wilford impegnati tra matrimoni e pianificazioni, in procinto di scatenare una vera e propria guerra. Lo Snowpiercer, comandato da Layton e il Big Alice – comandato invece da Wilford – si sono finalmente trovati. Entrambi i treni presentano gravi problemi di sopravvivenza. Il cibo inizia a scarseggiare, tanto quanto l’energia necessaria ad alimentare il moto perpetuo ed il calore necessario a non far morire tutti i tremila passeggeri. I due comandanti però hanno completamente altri pensieri. Infatti, in entrambi i treni sono presenti personalità che interessano al treno concorrente. Prima fra tutti Audrey, amata da Wilford, che si trova sullo Snowpiercer, ma anche Zarah, compagna di Layton e futura mamma del bambino che stanno aspettando.
Snowpiercer 3, recensione di una guerra
Si accende quindi la guerra. I due treni si cercano nell’oscurità di decine di binari paralleli, apparsi dal nulla, che ora sono a disposizione di entrambi i treni per farli muovere, non si sa come, in tutte le direzioni per tenersi d’occhio a vicenda. Nel frattempo anche tutte le leggi di Snowpiercer riguardo il moto che contraddistingue i treni sembrano essere cambiate. Esigenze di sceneggiatura, che si piega un po’ per favorire l’azione che – come detto nella precedente recensione – all’inizio di Snowpiercer 3 sembrava un po’ mancare, in favore di una staticità claustrofobica delle prime scene ed ambientazioni. Wilford esercita la sua autorità sullo schiavetto Kevin e sul macchinista, facendo loro compiere gesti inconsulti, mentre il suo stesso treno trama contro di lui, aiutando a distanza Layton. Importante l’intervento di Ruth, personaggio sempre più prezioso all’interno della narrazione e, in ottica di tutte le tre stagioni, più interessante (forse anche più di Melanie). E mentre Kevin si destreggia su torture improbabili, la squadra di Layton porta avanti il suo piano, fino ad agganciare finalmente il Big Alice e ritrovarsi muso contro muso. L’azione lascia spazio alla diplomazia e finalmente ci siamo: ecco la resa dei conti.
Difficile parlare di questo terzo episodio di Snowpiercer senza poter fare spoiler, ma la strada per il finale di stagione è ancora molto lunga. Viene da chiedersi, infatti, come si manterrà vivo l’interesse sapendo che mancano altri 6 episodi (più almeno un’altra stagione) all’epilogo, che sarebbe poi qualcosa di precedente al film di Bong Joon-Ho. Layton informa lo Snowpiercer riguardo la possibilità, sempre più viva, che alcune località sulla terra si stiano riscaldando, aprendo alla possibilità di un futuro per l’umanità. Mentre alcuni posti sono già stati esclusi dagli esperimenti di Melanie condotti durante la stagione precedente, sembra che il Corno d’Africa, sia il posto giusto. Per convincere la popolazione dello Snowpiercer a rischiare la vita del treno per raggiungerlo e prepararsi ad un futuro di incertezze, Layton mentirà, dandoci la possibilità di farci domande sulla bontà della sua leadership.
Insomma, l’episodio 3 sancisce in qualche modo un nuovo prima e dopo, che poteva essere un finale, migliore, della scorsa stagione. Sta per iniziare un nuovo Snowpiercer, alla ricerca del caldo e della vita, con la leadership affermata di Layton, la decadenza (forse) di Wildford e il ritorno – e speriamo approfondimento – di altri personaggi che finora sono visti troppo come macchiette. L’appuntamento è per la settimana prossima, con il quarto episodio in uscita sempre su Netflix.