Catapultandoci in un mondo nuovo, Free Guy: Eroe per gioco è stata una rivelazione nel panorama cinematografico moderno. Shawn Levy riesce a trasportare lo spettatore in un mondo unico, diverso ed in qualche modo familiare a tutti. Ryan Reynolds, che si conferma il trasformista di sempre, riesce con un sorriso ed una “camiciola” a dare forma e corpo ad un personaggio “virtuale” che forse è più reale di molte altre persone. Attorniato da un cast a dir poco stellare, il film riesce dove molti hanno fallito: parlare di un videogioco senza essere necessariamente influenzati da uno di questi in particolare. Bando alle ciance, iniziamo questa “partita” analizzando in recensione Free Guy. Game start!
Welcome to Free City
Guy è un uomo che vive la sua vita sereno e spensierato: si alza, saluta il suo pesce rosso, fa colazione e poi si incontra con il suo migliore amico Buddy (Lil Rel Howery) ed insieme vanno al lavoro. In banca Guy è il cassiere perfetto, sempre gentile e ringrazia tutti con la sua “catchphrase” (slogan) «oggi non sarà una giornata come le altre: sarà una splendida giornata!». D’altro canto Buddy è la guardia armata che sta di fianco alla cassa di Guy e quando i due ricevono visite dei rapinatori, beh non fanno altro che sdraiarsi a terra ed aspettare che la banca venga rapinata. Le rapine avvengono circa quattro volte al giorno, e a fine turno i due si ritrovano per prendere un gelato nella zona più tranquilla della metropoli, oppure a fare due chiacchiere in riva al mare, pronti per un ennesimo giorno uguale a tutti gli altri. Guy non sa di essere ciò che è, ovvero un Personaggio Non Giocante (NPC in inglese) di un videogioco, fin quando non incontra la “donna della sua vita”, e per quella donna sente che deve cambiare la sua esistenza. Al di fuori del mondo di Free City dove vive Guy, nel nostro “universo” le cose non sono affatto semplici come lo sono per il nostro eroe: programmatori buoni e malvagi si contendono il potere sul videogioco di Free City e non è da escludere che la chiave per salvare quella città siano proprio Guy e la sua fiamma. Senza andare oltre circa la trama di questa avventura, possiamo dirvi che il film vi porterà su una montagna russa di emozioni, passando dall’azione più sfrenata al romanticismo più estremo.
Ispirato non condizionato
È chiaro fin da subito che il mondo di Free Guy, opera a cura di 20th Century Studios, sia ispirato a tantissimi videogiochi esistenti, non per altro molti vengono nominati ma nessuno di loro è direttamente responsabile per il modo in cui viene gestito e vissuto il mondo di Free City, di cui ovviamente Guy e Buddy fanno parte. Dall’altra parte dello schermo c’è il programmatore responsabile della personalità di Guy, Keys (Joe Keery). L’attore dismette i panni di Steve Harrington di Stranger Things per passare ad un ruolo più leggero ma ben strutturato. Sempre dall’altra parte dello schermo, ovvero nel nostro mondo, c’è Molotov Girl che è interpretata da Jodie Comer, che reduce dalle candidature al Golden Globe come attrice drammatica per Killing Eve si conferma anch’essa una vera trasformista, e riesce a dare il meglio anche in questa commedia dai forti connotati action. Tika Waititi invece rende davvero bene nei panni del malvagio programmatore e padrone di Free City. Il bello di tutto questo è stata la straordinaria capacità di tutto il cast di creare un mondo adatto a tutti, dove chiunque possa riconoscersi.
“Catchphrase”
Per concludere la recensione, diciamo che Free Guy: Eroe per gioco convince: è divertente, a tratti esilarante e ricco di azione, fortissime esplosioni e scene impossibili nel mondo reale (del resto, siamo in un videogame) senza disdegnare momenti più impegnati, nei quali potreste ritrovarvi con una lacrimuccia che vi riga il viso. I concetti che la pellicola porta con sé sono riassumibili con famiglia, rispetto ed amicizia oltre al fatto che – nel bene o nel male – chiunque può essere “l’artefice del proprio destino, il capitano della propria anima” (N. Mandela n.d.r.). L’avventura che i nostri protagonisti compiono è senza dubbio memorabile… e cosa succede quando la produzione possiede i diritti di quasi tutto l’immaginario collettivo? Un’esplosione di gusto! Tantissimi riferimenti alla cultura geek, nerd e pop degli ultimi cinquant’anni, il tutto miscelato in una commedia che non smette mai di sorprendere, prendendo ispirazioni varie certo, ma creando concetti nuovi, del tutto peculiari. Il film è adatto a tutti e non vediamo l’ora di scoprire se ci sarà spazio per un seguito, nonostante Free Guy possa essersi concluso, perché in fondo è così no? Se una cosa ti è piaciuta, ne vuoi ancora e quindi perché non iniziare una “nuova partita”?