Kojima risponde alle critiche riguardanti lo sviluppo di Death Stranding

Federico "Gears" Lima
Di Federico "Gears" Lima News Lettura da 2 minuti

Negli ultimi giorni, specialmente dopo il criptico trailer mostrato nel corso dei Game Awards 2017, Hideo Kojima ha rilasciato numerose dichiarazioni e chiarimenti vari riguardo a Death Stranding, il suo nuovo, titanico lavoro. Dopo un anno e mezzo, però, le critiche sulla lentezza della creazione del titolo non sono mancate, e lo sviluppatore ha prontamente risposto ai microfoni di IGN:

Ho letto molto su internet di persone che credono abbia speso gli ultimi anni andando in giro a divertirmi. Molti credono che stia sprecando tempo e denaro. Ma ciò non potrebbe essere più lontano dalla verità. Durante quest’anno, ho lavorato con il Decima Engine di Guerrilla Games. Ci sono cose che non sapevamo, abbiamo chiesto, fatto delle richieste. Noi, ovviamente, usiamo il Decima Engine in modo molto diverso da come lo usano loro, specialmente per quanto riguarda le cutscene. Quindi noi facciamo delle cose qui, gliele spediamo per mostrargliele e riceviamo il loro feedback. Stiamo procedendo così al momento. Sono successe veramente molte cose e mi rende triste sentire le persone dire ‘Oh, ti stai solo divertendo, buttando via soldi’. Puoi chiedere a chiunque, ma credo di star lavorando parecchio in fretta. Se hai una compagnia, se hai un engine, hai già gli strumenti e il team insieme, anche in questo caso, per un gioco AAA servono dai tre ai cinque anni per sviluppare un gioco. Per alcuni giochi, ci vogliono anche fino a 10 anni.

Speriamo, ovviamente, che non sia il caso di Death Stranding! Che ne pensate, Kojima vi ha convinto o siete ancora scettici a riguardo? Fatecelo sapere nei commenti!

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Nintendaro fino all'ultimo ricciolo, mi sono avvicinato al mondo Playstation solo da qualche anno. Le mie saghe preferite sono Kingdom Hearts, Pokemon e The Legend of Zelda, e la mia abilità nei picchiaduro classici e negli sparatutto è paragonabile a quella di un comodino. Non esattamente il massimo, insomma.