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Morte, pioggia e purgatorio: una valanga di novità su Death Stranding

Niente da fare, sembra proprio che Hideo Kojima non voglia lasciare assolutamente nulla al caso nel suo nuovo, mastodontico progetto. Il celebre sviluppatore giapponese ha rilasciato una valanga di informazioni riguardanti Death Stranding ai microfoni di IGN, chiarendo nello specifico qualche punto nevralgico di quanto osservato in questi mesi. Nell’ultimo trailer mostrato nel corso della cerimonia dei Game Awards 2017, ad esempio, possiamo osservare un personaggio invecchiare a vista d’occhio nel giro di qualche secondo, ed ora sappiamo il motivo: il responsabile sarebbe il Timefall, ossia quella che a prima vista sembrerebbe semplicemente pioggia. Riportiamo le parole di Kojima in merito:

Il Timefall può manipolare il tempo, deteriorare il corpo umano ed accelerare i processi naturali, è una parte centrale della trama. Gran parte delle persone nel gioco sono a conoscenza della pioggia – e, beh, Sam è abbastanza unico in questo senso…

La pioggia, tuttavia, non sarà l’unico mistero del gioco: come già svelato molto tempo fa nel corso di un’intervista, la morte in Death Stranding sarà affrontata in un modo molto particolare. Nel trailer, ad esempio, vediamo il personaggio di Norman Reedus immerso nell’acqua in seguito ad una potente esplosione, e probabilmente si tratta del luogo dove ogni personaggio si troverà dopo la morte senza giungere ad un game over. Kojima stesso l’ha definito come una specie di Purgatorio, un luogo dove “non sei né vivo né morto”, ed ha aggiunto:

Quarant’anni fa al tempo degli arcade, Quando il giocatore moriva era game over. Continui e il tempo torna indietro a prima della tua morte. Puoi morire quante volte vuoi ma torni sempre a quel punto appena prima la tua morte. Quella era una meccanica pensata appositamente per far inserire del denaro al giocatore e non è cambiata da allora. Uno dei temi di questo gioco è il rapporto tra la vita e la morte. Per questo volevo che le persone capissero che quando muoiono nel gioco non è la fine.

La morte, dunque, non segnerà la fine della nostra sessione di gioco, ma influenzerà profondamente il mondo circostante. Concludendo l’intervista, Kojima ha affermato che il bambino visto più volte nel corso dei trailer è un elemento centrale sia della trama che del gameplay, e che il multigiocatore sarà molto importante nell’intera esperienza. Rispondendo alle critiche mosse verso di lui, infine, Kojima ha affermato:

Molte persone guardano i trailer e mi dicono che sono pazzo, uno come Kubrick, come Lynch e sono onorato, ma questi sono tutti elementi che hanno un ruolo nel game design e che convergono tra loro, sono in linea con il concept. Tutto ha senso. Ogni elemento convergerà.

Beh, un’enorme mole di informazioni, senza dubbio! Che ne pensate? Siete, come noi, ancora più curiosi di scoprire cosa Kojima abbia in serbo per i giocatori?

Federico "Gears" Lima
Nintendaro fino all'ultimo ricciolo, mi sono avvicinato al mondo Playstation solo da qualche anno. Le mie saghe preferite sono Kingdom Hearts, Pokemon e The Legend of Zelda, e la mia abilità nei picchiaduro classici e negli sparatutto è paragonabile a quella di un comodino. Non esattamente il massimo, insomma.

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