[Gamescom 2017] Ni No Kuni II: The Revenant Kingdom Hands-On

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Impressioni Lettura da 10 minuti

Pronti e via: siamo tornati ufficialmente dalla Gamescom di Colonia. Durante la fiera abbiamo provato numerosissimi giochi e, in questo articolo, andremo ad approfondirne uno dei più attesi del 2018, ovvero Ni No Kuni II: The Revenant Kingdom. Il titolo targato Level-5 è il seguito indiretto di Ni No Kuni: La minaccia della Strega Cinerea, uscito nell’ormai lontano 2010 per PlayStation 3. Il primo capitolo vedeva la collaborazione della software house citata poco fa e di Studio Ghibli, le due società infatti diedero vita ad un GDR in grado di emozionare anche gli utenti più scettici. Dunque eccoci arrivati, dopo 7 anni di distacco, ad una nuova avventura che, in comune con la precedente, ha soltanto il mondo di gioco. Non neghiamo che dopo i primi trailer emersi le aspettative era altissime, per fortuna non solo siamo stati pienamente soddisfatti ma c’è stato anche il tempo di una piacevole sorpresa.

Riconquista il tuo trono

Abbiamo iniziato la nostra prova in una stanzetta riservata, dove uno sviluppatore si è soffermato parecchio tempo per farci un’approfondita panoramica sul mondo di gioco. A mantenere gli stessi magici toni del predecessore ci pensano tre nomi di spicco come Akihito Ino, che ha curato la narrazione del titolo, Yoshiyuki Mimose, colui che ha lavorato ad ogni singolo character design, ed infine Joe Hisashi, l’uomo che si cela dietro alle celebri musiche che riescono a trasportare il giocatore nell’universo di Ni No Kuni. La storia come ben noto parla di Evan, un giovane re costretto a fuggire dal suo regno a causa di un colpo di stato. Abbiamo scoperto che intorno alle terre governate dal giovane protagonista ci saranno numerosi regni con differenti sovrani ben definiti e con personalità diverse. Tra i tanti ci hanno mostrato degli screenshot dedicati a Hydropolis, terra dominata dall’acqua e dalla perfida regina Nerea, la quale per mantenere il potere controlla la popolazione con un gigantesco occhio. Ogni territorio è ben caratterizzato ed il nostro re dovrà farsi strada nei vari ambienti per arrivare a compiere il suo destino.

Bandai Namco ha inoltre rivelato l’esistenza di due particolari modalità, ovvero la Kingdom e la Skirmish: per quanto riguarda la prima dovrete letteralmente amministrare il vostro regno, esplorare le terre ed espandere il territorio, gestire gli abitanti e compiere scelte degne di un sovrano. Ovviamente in base alle decisioni prese ed alle quest completate il reame subirà dei cambiamenti a livello di aspetto, modificandosi e adattandosi allo stile di ogni giocatore. Purtroppo, contrariamente a Skirmish, questa modalità non era provabile nelle 4 demo disponibili, 3 delle quali ci mettevano in condizione di affrontare delle boss battle in maniera differente. Tornando però a parlare di schermaglia si tratta di una feature che permette di controllare una sorta di mini esercito, inizialmente di scarso numero, per poter combattere contro i nemici che minacciano i vostri territori. Evan sarà circondato dai soldati che roteranno intorno ad esso, cercando di farsi strada in mezzo ai nemici verso lo scopo finale: sconfiggere il capo dei briganti. I vostri alleati, avversari e lo stesso Evan saranno in versione minion, ovvero in stile World of Final Fantasy per farvi capire meglio: le truppe si dividono in quattro tipi e sono lance, spade, martelli ed archi. Ogni arma sarà forte contro un’altra e viceversa, così da dar vita ad una sorta di morra cinese che sarà decisiva per la vittoria o per la sconfitta.

Ovviamente capiterà di perdere qualche unità durante gli scontri, ma man mano che sconfiggerete le truppe avversarie saranno rilasciate una sorta di luci sul campo di battaglia che vi faranno ricevere dei rinforzi. Lo scopo finale sarà quello di far ruotare il vostro esercito intorno ad Evan per ottenere il vantaggio dei simboli e sconfiggere gli avversari. Ultima caratteristica, ma comunque fondamentale, è che ogni tipo di minion può vantare una sorta di attacco speciale utile per sovvertire l’esito della battaglia. Nel nostro caso si trattava di chiamare degli aerei che bombardavano il campo di battaglia, riducendo al minimo le numerose truppe nemiche e garantendoci la vittoria. Il giovane re potrà usare due abilità speciali per ottenere un ulteriore vantaggio, ovvero la carica, che vi permetterà di attaccare le difese nemiche in corsa scaturendo un attacco davvero potente, e la ricarica dell’energia, così da impedire che troppe unità muoiano sul campo di battaglia.

Spadaccini si nasce

Le restanti 3 demo si condensavano su boss battle da affrontare in modo differente. La prima si incentrava sul recupero di un membro del gruppo, preso in ostaggio da dei mostri a metà tra draghi e guerrieri. Questa prova ci permetteva di esplorare un villaggio ed una piccola porzione di mappa in totale libertà. Dopo aver girato per qualche minuto ci siamo concentrati sul dungeon per sconfiggere il nemico principale. Lo scopo di questa build era quello di farci vedere come i vari combattimenti possono essere distinti da due diverse fasi, quella dello scontro corpo a corpo e quella a distanza. Il nemico, avendo le ali, ogni tanto si alzava in volo ed il nostro compito era quello di abbatterlo a colpi di magia. Le restanti due erano fondamentalmente solo boss battle divise rispettivamente in combattimento corpo a corpo e distanza. Il feeling con i comandi è immediato con un tasto per l’attacco rapido, un altro per quello pesante ed uguale per quanto concerne la schivata e la parata. Non ci saranno più magie da selezionare durante lo scontro ma è stata inserita una comoda interfaccia che permette di pre-selezionare le abilità per usufruirne al momento opportuno. Il risultato dunque è dinamico ed efficace, no lento e tedioso come nel precedente capitolo.

I’IA dei compagni ci è sembrata buona, tenendo occupati i nemici secondari mentre noi ci concentravamo sul boss principale. L’unica meccanica ancora “oscura”, se così vogliamo definirla, è quella legata agli spiriti presenti nel campo di battaglia. Oltre a generare bonus randomici a seconda della situazione, il loro numero aumenta nel tempo, anche se non è chiaro come, aumentando l’efficacia delle loro azioni. Il risultato è un combact system rapido, veloce, bello da vedere e facile da apprendere. Anche i neofiti del genere dunque possono approcciarsi in tutta tranquillità all’opera dei Level-5, senza la paura di non apprendere le meccaniche basi del titolo. Forse l’unica reale limitazione era la mancanza di una vera e propria strategia di combattimento, ma crediamo che quando avremo tra le mani il gioco completo ci troveremo davanti a tanti tipi di mostri da affrontare in maniera diversa.

Il mondo di Ni No Kuni II ci ha conquistato come il predecessore, trasmettendo emozioni e sensazioni degne di una favola. Nonostante i suoi toni molto fiabeschi e spensierati racconta una storia tragica, fatta di tradimenti ed inganni, temi che sono indirizzati ad un pubblico più adulto. Il target di Level-5 è chiaro: conquistare i bambini con la spensieratezza e colori vivaci ed offrire ai grandi un’esperienza stratificata e ben più profonda di quanto possa sembrare all’apparenza. Le nostre impressioni dunque sono state tremendamente positive e, se i difetti del precedente capitolo saranno colmati a dovere, ci troveremo tra le mani uno dei migliori giochi del 2018. Se pensiamo anche alle varie introduzioni come le modalità Kingdom e Skirmish è facilmente intuibile che la casa di sviluppo stia cercando di dar vita ad un gioco di ruolo completo sotto ogni singolo punto di vista. L’opera multimediale è in arrivo il 19 gennaio su PlayStation 4 e PC, segnatevi dunque questa data sul vostro calendario.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.