Correva il lontano 1999, probabilmente primi anni 2000, quando un collega di mio padre mi prestò un titolo che mi avrebbe segnato per tutta la vita: stiamo parlando del leggendario Final Fantasy VIII, probabilmente non il miglior titolo della serie, ma sicuramente il gioco che ha cambiato il mio modo di vedere questo mondo. Tutto questo grazie al lavoro di Squaresoft, una software house che ha segnato gli anni 90/2000 con l’inizio di una saga leggendaria tutt’oggi e una serie di titoli di minor impatto mediatico ma dal sapore assolutamente squisito e nostalgico. Un’introduzione cosi è d’obbligo quando si va a parlare di quello che ci aspettiamo e speriamo sarà l’E3 di Square Enix (formatasi dall’unione di Squaresoft ed Enix, dalla quale sono iniziate le prime “magagne”), mamma di brand leggendari quali Final Fantasy e Kingdom Hearts nonché regina indiscussa per l’hype; si, perché Square Enix è amore e odio, oltre ad una trasposizione al mondo reale della celebre frase di Ben Parker in Spiderman: “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Già, visto il quantitativo di potenziale che tengono nelle proprie mani. Andiamo dunque con ordine per quanto riguarda questo cammino per l’E3 di Square Enix, analizzando insieme certezze, aspettative e speranze.
Colossi gemelli
Come già citato nella corposa introduzione, Square Enix fa decisamente rima con Final Fantasy e Kingdom Hearts: le nostre maggiori aspettative per l’E3 riguardano appunto due titoli di questi storici brand, nello specifico Final Fantasy VII Remake e Kingdom Hearts III. Partendo con ordine cronologico, non possiamo che iniziare dal terzo capitolo delle avventure di Sora: il titolo fu annunciato in contemporanea col passaggio di Final Fantasy Versus XIII a XV, in una calda notte di giugno durante l’E3 2013. Da li in poi ben poche notizie sono sorte a riguardo, con l’utenza costretta ogni volta a mandar giù bocconi amari vista l’assenza del titolo dalle manifestazioni successive, Tokyo Game Show su tutti; sono infatti solo 7 i minuti di video totali per Kingdom Hearts III, giunto oramai al quarto anno dal suo annuncio. Sembra dunque che Square non abbia imparato dagli errori commessi con Final Fantasy XV, annunciato da tempo e uscito sotto al peso di un hype non sopportabile, che ha indiscutibilmente inciso sulla comunque ottima qualità della 15esima fantasia finale. Sono però emerse negli ultimi giorni diverse voci che vogliono Kingdom Hearts III in uscita entro il 2018: dall’E3 ci aspettiamo soprattutto questo, una conferma definitiva sull’arrivo nelle nostre console dell’ultima grande avventura di Sora, Paperino e Pippo.
Per quanto riguarda il remake di Final Fantasy VII il discorso da fare è piuttosto simile; rumoreggiato e desiderato per anni dai fan, con tra l’altro numerose petizioni online e sui forum, il titolo è stato annunciato all’E3 2015, con un destro sinistro alla Mike Tyson dei tempi d’oro: si sono susseguiti infatti gli annunci del remake e di Shenmue III, due tra i titoli più attesi degli ultimi 15 anni. Purtroppo da li le novità sono andate scemando, anche se Square Enix e Tetsuya Nomura sono stati piuttosto chiari sin da subito: il gioco sarebbe stato diviso in episodi al fine di gestire meglio la produzione, con Kingdom Hearts III che avrebbe però avuto la priorità in fase di sviluppo, con buona pace dei fan che han dovuto accettare questa condivisibile decisione. Un minimo di chiarezza in più, ma che comunque lascia trapelare nuovamente la politica opinabile di annunciare titoli con troppo anticipo, caricandoli di aspettative superiori al dovuto. La nostra speranza è che il titolo sia presente alla fiera losangeliana, con magari un video gameplay esclusivo, tante novità in merito a combat system e affini, e la tanto agognata data per il primo attesissimo episodio.
Parola d’ordine: chiarezza di idee
Chiudendo la parte delle super produzioni, è lecito aspettarsi notizie dal magistrale Dragon Quest XI: vista l’uscita sul suolo nipponico nel mese di luglio, desideriamo ardentemente una release Europea entro questo 2017, chiudendolo come uno dei più grandi anni di sempre per il panorama videoludico. Se dal lato delle produzioni “quadrupla A” Square Enix non se la passa benissimo, visti i tempi di attesa biblici e la parziale delusione FF XV, sul lato delle produzioni affidate a studi proprietari la vela è gonfia di un vento rigoglioso: Eidos Montreal sta infatti regalando soddisfazioni ingenti ai videogiocatori, con produzioni di alto livello quali gli ultimi Deus Ex, i recenti Tomb Raider del sotto studio Crystal Dynamics e il buon Thief di un paio di anni fa, e ciliegina sulla torta un NieR: Automata che solo un paio di mesi fa ha conquistato pubblico e critica di tutto il mondo. Ci aspettiamo dunque evoluzioni in tal senso, col probabile annuncio del tanto rumoreggiato Shadow of the Tomb Raider che potrebbe spostare l’asticella ancor più verso l’altro. Personalmente parlando, a mamma Square Enix mi restano da chiedere due cose prima di concludere: un nuovo capitolo, magari Reboot, della serie Legacy of Kain e tanta, tanta chiarezza in testa; il colosso giapponese è infatti a mio avviso intricato in un rovo di produzioni minori e spesso superflue non apprezzato dal videogiocatore medio: passi qualche titolo mobile come l’ottimo Final Fantasy Record Keeper, visto l’ottimo successo di cui certi titoli godono nel mercato giapponese, ma i molteplici mini titoli dedicati a Final Fantasy XV risultano spesso fuori luogo e poco utili. A proposito di questo capitolo, nella letterina E3 per Square mi sento di chiedere una corposa espansione riguardante l’impero di Nilfheim e la storia in generale, in alternativa a queste sciable sessioni di caccia e festività per il carnevale. Idem con patate le numerose riproduzioni in alta definizione della saga di Kingdom Hearts, ora giunta nella sua totalità anche su PS4: apprezzabile per carità, ma il pubblico vuole novità e certezze suoi nuovi capitoli che mancano da troppo tempo. Da Square Enix aspetto una chiarezza che manca dai tempi di Squaresoft, effettuando appunto un reboot alla base della loro ideologia di mercato, spesso effimera nei confronti dell’utente; d’altronde, se da grandi poteri derivano grandi responsabilità, si potrebbe tranquillamente dire che Square ha in mano il guanto dell’infinito: sta a loro utilizzarlo a dovere da qui in avanti, riprendendosi cosi quella fetta di pubblico che li ha giustamente criticati per la politica attuata negli ultimi 5 anni.