Oculus, la società fondata da Palmer Luckey e poi acquisita da Facebook, ha rivelato che non parteciperà all’E3 del 2017 con un booth: notizia molto negativa, vista la presenza dell’azienda sin dall’E3 del 2014, e che ora invece rimarrà a casa, senza plausibile motivo. Non mancherà negli stand dei vari partner, che sfrutteranno Oculus Rift e prodotti affini per mostrare i loro software, ma di certo questo non è un buon segnale per l’industria VR. Che stia per arrivare l’ennesima fine della realtà virtuale?
Probabilmente no: a differenza delle altre volte, questa scelta sembra esclusivamente una separazione della realtà virtuale dall’ambito gaming (ormai abusato all’interno dei booth di tutte quelle software house che vorranno mostrare il proprio gioco), che punta ad avvicinarsi (lo abbiamo visto dall’F8 tenutosi poche settimane fa) ad un mondo più ampio, dedito alla tecnologia per svariati usi. Di certo, la scelta probabilmente non si dimostrerà così giusta, ma soltanto il futuro saprà dircelo: quel che è certo, vista la rinnovata fiducia verso l’E3 da parte delle software house, la scelta di Oculus non segue la massa, ma tenta di provare una sua strada. Non sempre però, purtroppo, le scelte anti-convenzionali sono sempre le giuste: voi cosa ne pensate?