Destiny e Gipi: ecco i 4 artwork del celebre artista ispirati al gioco

Marco Crippa
Di Marco Crippa News Lettura da 5 minuti

Dopo l’annuncio, in occasione della Milan Games Week, della collaborazione tra il noto autore e illustratore Gipi e l’epico titolo multiplayer di fantascienza Destiny, Activision e il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano rivelano che le quattro opere realizzate dall’artista entreranno a far parte delle collezioni permanenti del Museo. Si tratta di un riconoscimento importante che sancisce una partnership avviata già nel 2014, con il lancio del franchise creato dall’acclamato studio di sviluppo Bungie. Destiny, infatti, è già presente nel Museo tra i contenuti multimediali dell’Area Spazio, fin dall’inaugurazione dell’esposizione interattiva interamente dedicata allo spazio e all’astronomia.Destiny & Gipi

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano rinnova così la partnership con Destiny in continuità con l’operazione culturale del 2014 e con la sua missione dedicata all’acquisizione di beni anche artistici e alla loro valorizzazione. Le quattro tavole illustrate da Gipi dedicate al mondo di Destiny entrano a far parte del patrimonio storico del Museo come testimonianza del rapporto tra arte contemporanea e tecnologia. Parallelamente, il Museo rende disponibili al proprio pubblico le quattro tavole in formato digitale che potranno essere consultate all’interno della sezione espositiva spazio. Già da alcuni anni lo storico Museo ha incluso alcuni videogame nelle sue sezioni espositive come strumento educativo e al contempo organizza eventi dedicati al mondo del gaming come parte integrante delle sue attività formative dedicate al pubblico.

La collaborazione con Gipi, uno tra i più noti autori del panorama dei fumetti italiani, ha dato vita ad un’originale interpretazione degli eroici Guardiani protagonisti della storia di Destiny, in quattro contenuti esclusivi che raccontano in maniera inedita e visionaria l’incredibile fascino del mondo e delle ambientazioni del gioco. In linea con lo stile di Gipi, sintesi tra avventura e realismo, i Guardiani di Destiny rispecchiano la sua voglia di essere interprete e protagonista delle sue opere.

Gipi, parlando dell’ispirazioni che l’ha portato a creare queste quattro opere, ha così affermato:

Per me, il bello di questo gioco è la possibilità di costruire un proprio avatar virtuale e in questo senso le possibilità date dalla customizzazione dei personaggi di Destiny fanno sì che ognuno possa realizzare un essere fantastico che lo rappresenta. Mi sono divertito, ad esempio, a fare quello che è una specie di autoritratto in veste di Guardiano nel primo disegno, mentre nel secondo, un altro Guardiano più ammantato di mistero, nel terzo ho mantenuto l’atmosfera lugubre degli EXO e nel quarto, ho ricreato un eroico e potente Lord Saladin.

Accompagnando i suoi lavori, Gipi ha anche espresso una sua riflessione più ampia sul mondo dei videogames:

La grafica dei videogiochi, oggi, non ha soltanto raggiunto livelli tecnici altissimi ma sta diventando un inevitabile metro di paragone per chiunque lavori nel disegno, nell’illustrazione, nel fumetto. Spesso mi trovo a disegnare pensando al design di un personaggio o alla resa dei paesaggi nei giochi in 3D in prima persona. È come se la realtà, che da sempre è un termine di paragone, un’ispirazione e un confronto per chi lavora con le arti visive si fosse espansa al mondo della rappresentazione digitale.
Nel disegnare un cielo stellato di fantasia è possibile ritrovarsi a pensare, con simili intensità, ad un reale cielo stellato visto durante una vacanza giovanile al mare come al cielo intorno ad una stazione orbitante attorno alla quale si è svolazzato in un gioco. Non so ancora se questo è un bene o un male per un disegnatore moderno, ma è quello che mi capita spesso e con il quale devo fare i conti. Spesso questo accende nuove sfide che mi portano a cercare di migliorare le tecniche o provare nuove strade e in questo, sicuramente, c’è un lato estremamente positivo. Se fossi solo un poco più vecchio potrei affermare che in questo si verifica però un allontanamento dalla realtà, ma per adesso continuo a pensare che sia la realtà stessa ad essere oggi composta di piani diversi, da quello tangibile a quello digitale.

Come sempre in calce all’articolo avrete la possibilità di ammirare le quattro opere dell’artista attualmente presenti all’interno della mostra permanente del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

Condividi l'articolo
Il mio debutto nel mondo videoludico inizia verso la fine del 1990 con un bellissimo Commodore 64. Negli anni a venire sono passato da una console all'altra senza mai sdegnare il mio amato PC, ma senza amarne mai una in particolare. Non sono tipo da console war, io compro la piattaforma in base alle sue esclusive così da non dovermene mai pentire.