Hands On Feel Me Hear Me – Milan Games Week 2016

Luciana Perrucci
Di Luciana Perrucci - Contributor Impressioni Lettura da 3 minuti

Come ogni anno, l’area indie della Games Week di Milano non può fare a meno di destare la nostra curiosità. La creatività e l’entusiasmo delle etichette indipendenti, molto spesso ci regalano delle perle videoludiche che meritano di essere prese in considerazione. Una di queste è proprio Feel Me Hear Me, un’avventura grafica in prima persona realizzata dall’etichetta svizzera Stelex Software e distribuita da Adventure Productions. Abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano la demo del gioco e di incontrare e intervistare i suoi creatori, Tania e Stefano Maccarinelli.Feel_me_hear_me2

Nel gioco, vestiremo i panni di Azaël, una ragazza di 27 anni che vive una vita piuttosto ordinaria, fino al giorno in cui non si risveglia in una stanzetta rosa, situata nella torretta di una casa in cui non è mai stata ma che, in qualche modo, le sembra famigliare. Durante tutto il gioco sarà perseguitata da una soffocante presenza che la inseguirà e la porterà a raccogliere frammenti del suo passato attraverso alcuni oggetti posti all’interno della casa. La tensione si può percepire sin dai primi minuti di gioco. La stanza dove la protagonista si sveglia è quella di una bambina, con tanto di casa di bambole e orsetti sugli scaffali, che nonostante sia ben illuminata, suscita subito qualche lieve brivido di paura, rievocando un po’ le atmosfere inquietanti di Shining. Seppur molto ampi, tutti gli ambienti fanno sentire il giocatore in trappola, dando un senso perenne di claustrofobia rinforzato dal fatto che non sarà possibile uscire da una stanza se non dopo aver trovato l’oggetto chiave, il quale rievocherà nella mente di Azaël un ricordo che verrà istantaneamente appuntato nel suo diario.

C’è una particolarità nel gameplay, non molto comune nelle avventure grafiche. Per poter interagire con l’ambiente e analizzarlo, il giocatore potrà solo zoommare sugli oggetti nelle varie stanze; non ci sarà nessun altro comando a disposizione. A primo impatto, può sembrare una elemento limitante per l’esperienza di gioco, ma in realtà il tutto è finalizzato a contribuire al senso di impotenza e paura che il gioco vuole suscitare, facendo provare empatia al giocatore nei confronti della povera protagonista perseguitata da questa misteriosa presenza.
Il doppiaggio proposto nella demo è provvisorio: le voci presenti nella versione dimostrativa sono state utilizzate esclusivamente per essa. Il doppiaggio professionale effettivo verrà implementato solo in un secondo momento, e sarà curato dal publisher stesso. Non ci resta dunque che attendere una data di uscita precisa e poter giocare questo gioiellino nella sua interezza!

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Contributor
Traduttrice e revisora (anche) di videogiochi, tra il lavoro, il gaming il suo podcast e le recensioni, Luciana ha deciso che dormire non fa per lei. È fermamente convinta che non arriverà ai 40 anni di questo passo. Tra i suoi generi videoludici preferiti ci sono gli horror, le avventure grafiche e i gestionali. È allergica ad Animal Crossing.