I vampiri sono esseri sovrannaturali, immortali, terrificanti, che si nutrono del sangue umano per sopravvivere, deboli alla luce del sole (anche se in alcuni casi brillano semplicemente sotto la luce del sole). Vampyr, titolo della Dontnod, vi farà vivere nei panni di Jonathan Reid, dottore che ha partecipato alla prima guerra mondiale. Durante il suo ritorno in patria viene infettato da un vampiro, diventandone uno, e si troverà costretto a vivere un conflitto eterno tra il suo giuramento di Ippocrate che lo costringe ad aiutare il prossimo, e la sua fame che lo incita a uccidere. Il gioco basa su questa meccanica, insieme al fatto di avere personaggi ben delineati in ogni distretto, gran parte delle sue meccaniche.
Jonathan dovrà dapprima imparare ad utilizzare i suoi nuovi poteri, come il semplice teleport o abilità d’attacco, combattendo contro altri vampiri all’interno dei distretti, oppure con le guardie o i cacciatori del sovrannaturale che, di volta in volta, cercheranno di stanarvi. Ad aiutarvi saranno presenti armi sia da corpo a corpo che a distanza, che in un sistema di combattimento simile a L’ombra di Mordor, vi permetteranno di uccidere i nemici. Per tutti quegli NPC che invece proporranno un dialogo, forti del loro precedente successo Life is Strange, il gioco vi permetterà di effettuare delle scelte che cambieranno le dinamiche di gioco.
Prima di ciò, però, dobbiamo delucidare un attimo una funzione molto importante, ovvero la singolarità dei cittadini nei distretti: ognuno di essi avrà la propria vita, il proprio passato e le proprie convinzioni, che li porteranno ad avere un certo atteggiamento verso altri cittadini e verso Jonathan. L’esempio calzante che è stato mostrato è il seguente: se il cittadino A deve dei soldi al cittadino B, che ha un figlio (cittadino C), e Jonathan ucciderà B, conseguentemente A avrà più soldi, mentre C rimarrà da solo. A loro volta, questi personaggi potranno influenzare l’andamento del distretto. Ogni persona inoltre avrà un certo stato di salute, e sarà compito del protagonista medicarli per poter compiere il proprio dovere da dottore. Ma adesso entra in gioco una delle feature più belle del titolo: per acquisire esperienza serviranno combattimenti su combattimenti, ma vi basterà succhiare il sangue da un cittadino per riceverne molta di più di una dozzina di combattimenti. Questo creerà un conflitto nel protagonista, e quindi anche nel giocatore: curare le persone vi farà adempiere al vostro compito da dottore, ma così inoltre saranno presenti più umani in salute da poter drenare; più il giocatore succhierà sangue e ucciderà cittadini, più la città cadrà in rovina, arrivando infine alla distruzione totale e alla rivolta generale nel distretto. Scegliere invece di non succhiare sangue vi permetterà comunque di finire il gioco, ma tutto sarà molto più difficile.
Questa dualità di gioco, scegliere come ruolare il proprio vampiro, decidere le sorti dei vari cittadini utilizzando sia lo status di non morto che il ruolo di dottore, crea un gameplay davvero profondo e ben elaborato, che potrebbe dettare nuovi standard per il genere. Di certo Vampyr è uno degli Action RPG più attesi, e adesso che lo abbiamo potuto vedere non vediamo l’ora di provarlo con mano.