Bioware si esprime sul mercato degli MMO

Marco Crippa
Di Marco Crippa News Lettura da 2 minuti

Nel corso di questi anni tutti noi abbiamo potuto osservare come il mercato degli MMO si sia evoluto. Se pensiamo come circa 19 anni fa, con giochi come Ultima Online, gli MMO fossero pensati per garantire una piacevole esperienza videoludica ad un’utenza PC ben specifica, con il tempo il termine MMO ha assunto un valore più generico, in grado di soddisfare una fascia sempre più ampia di persone.Star-Wars-The-Old-Republic-Wallpaper-MMO-Pc

Proprio a tal proposito, James Olhen, Studio Director di Bioware a capo del progetto Star wars: The Old Republic, durante un intervista con i nostri colleghi britannici di MCV, ha fatto una riflessione molto interessante sull’argomento.

“Il genere MMO è molto più grande di quanto non sia mai stato, anche se ora le persone fraintendono in cosa consista il genere. Se ci ragioni, tutti pensavano agli MMO come a giochi PC hardcore, ma ora il genere include anche due delle maggiori nuove IP degli ultimi tre o quattro anni: The Division e Destiny. Entrambi sono MMO, solo che non si fanno chiamare così. Se hai familiarità con gli MMO e ci giochi, sai esattamente di cosa si tratta. Si sono espansi anche su mobile, ci sono molti giochi mobile che sono essenzialmente MMO su smartphone. Sono andati oltre ai classici MMO per PC. Ovviamente, Star Wars: The Old Republic è più un MMO per PC classico, ma noi abbiamo avuto così successo perché si tratta di Star Wars, si tratta di BioWare e ci concentriamo sul differenziarci dagli altri grazie alle nostre storie.”

Risulta difficile non trovarsi d’accordo con il pensiero James Olhen. Se ci pensiamo bene, anche Pokémon Go in un certo senso rientra nella categoria e, seppur per il momento ancora come 19 anni fa l‘MMO classico per PC vada ancora per la maggiore, è innegabile la costante evoluzione del genere, che sempre più spesso devia dal suo percorso originale per raggiungere un’utenza sempre più varia.

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Il mio debutto nel mondo videoludico inizia verso la fine del 1990 con un bellissimo Commodore 64. Negli anni a venire sono passato da una console all'altra senza mai sdegnare il mio amato PC, ma senza amarne mai una in particolare. Non sono tipo da console war, io compro la piattaforma in base alle sue esclusive così da non dovermene mai pentire.