Circa un anno fa, nel web scoppiò un vero e proprio caso riguardante una delle ultime schede video prodotte da Nvidia, ovvero la GeForce GTX 970. Molti utenti si accorsero che la GPU sfruttava solamente 3.5 GB di memoria VRAM GDDR5, mentre veniva pubblicizzata come una scheda grafica con ben 4 GB di VRAM. A partire dal febbraio 2015, la società è stata chiamata in causa da ben 15 azioni legali depositate presso il Tribunale Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale della California, con la vicenda che sembra essere arrivata alla sua conclusione.
Tutti i querelanti, persone che hanno acquistato una GTX 970, hanno denunciato Nvidia ed altri produttori di schede grafiche tra cui Asus, EVGA e Gigabyte accusandoli di aver mentito sulle specifiche dell’hardware della suddetta scheda. Le loro lamentele si concentrano sui seguenti punti:
- La GTX 970 è stata messa in commercio come una scheda con 4 GB di memoria video, ma in realtà, come la stessa Nvidia ha affermato mesi dopo, la scheda è equipaggiata con una memoria divisa in due partizioni: una da 3.5 GB, mentre l’altra da 0.5 GB è molto più lenta ed è distaccata dalla RAM principale. Ciò ha causato diversi problemi di frame-rate con molti titoli.
- La GTX 970 è stata commercializzata come una GPU con 64 processori di render output, mentre in verità la scheda ne ha 56.
- La GTX 970 è stata pubblicata come una scheda con una cache L2 da 2048 KB, mentre la capacita reale della cache è di 1792 KB.
Stando a quanto riportato da Polygon, la soluzione proposta sarebbe quella di risarcire i clienti per i loro problemi. In base ai documenti, Nvidia non avrebbe ammesso alcun illecito, ma ha accettato di pagare 30$ per ogni GTX 970. Purtroppo per noi, la cosa riguarderà solamente i residenti o ente negli Stati Uniti che hanno acquistato una GTX 970 negli U.S.A. da qualsiasi rivenditore autorizzato. Sarà possibile fare richiesta di rimborso fino al 24 agosto 2016.