Azul – Recensione del gioco di Michael Kiesling

Claudia Pintore
Di Claudia Pintore Recensioni Lettura da 5 minuti
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Azul

Se siete appassionati di giochi da tavolo sicuramente avrete sentito parlare di Azul, gioco di Michael Kiesling, edito in Italia da Ghenos Games, e vincitore dello Spiel del Jahres 2018: questo board game ha spopolato all’ultimo Modena Play e ha ottenuto un meritato successo. Nel caso invece non lo abbiate mai sentito nominare, i motivi per cui ha fatto parlare tanto di sé sono presto detti: poche regole, partite veloci, facile da spiegare, profondissimo. Date le premesse non potevo esimermi dal provarlo e nonostante le tante partite che si sono susseguite una dopo l’altra, ne giocherei volentieri mille altre. Se siete curiosi di saperne di più, leggete oltre e capirete il perché.azul colori piastrelle diverse

Il gioco           

Azul è un board game astratto che vede da 2 a 4 giocatori competere per diventare il miglior piastrellista, ossia per fare più punti degli avversari. Ognuno dispone di una plancia personale in cui si dovrà tener traccia dei punti ottenuti a ogni round e dove, inoltre, verranno piazzate le bellissime piastrelle. Al centro del tavolo verrà posizionato un numero di dischetti in cartone, i cosiddetti espositori, variabile in base al numero dei giocatori; sopra ogni espositore andranno sistemate a ogni round di gioco 4 piastrelle scelte casualmente da un sacchetto.

Le dinamiche

Le meccaniche di gioco sono davvero molto semplici. A ogni turno ogni giocatore, a partire dal primo, potrà:

  • Prendere tutte le piastrelle di un colore da uno degli espositori e gettare le altre fuori oppure, ove possibile, prendere tutte le piastrelle di un colore presenti fuori dagli espositori (quelle gettate dagli altri insomma);
  • Piazzare le piastrelle prese in uno dei due modi sopra esposti su una sola delle righe libere sulla propria plancia, di fianco al quadrato da piastrellare; tutte le piastrelle in eccesso andranno sul “pavimento”, e costituiranno punti negativi a fine round.

Una volta terminate le piastrelle, ciascun giocatore controllerà quante righe è riuscito a completare sulla propria plancia (ogni riga richiede un numero differente di piastrelle per poter essere completata) e per ognuna di queste posizionerà una delle piastrelle sul corrispondente colore del quadrato da piastrellare. In questo modo, poi, segnerà i punti ottenuti per ogni riga del quadrato, dall’alto verso il basso, sulla base del numero di piastrelle adiacenti a quella appena sistemata e sottraendo poi i punti determinati dalle piastrelle sul pavimento.

Il gioco prosegue in questo modo finché almeno un giocatore riesce a piastrellare almeno una riga del quadrato e si aggiungeranno al punteggio finale anche i punti bonus assegnati per righe, colonne e colori completati.

gameplay di azul

Materiali e grafica

Sia i materiali che la grafica sono impeccabili: le plance e gli espositori sono di cartone spesso e le piastrelle sono, oltre che bellissime da vedere, anche resistenti e piacevoli da toccare. La qualità dei materiali si riflette sul prezzo, che in questo caso è assolutamente giustificato.

Considerazioni sul gioco

Non c’è spazio per la fortuna in Azul: ogni mossa sbagliata la si paga cara e bisogna tenere d’occhio costantemente il gioco degli avversari per cercare di prevedere quali colori punteranno e cosa conviene prendere o lasciare. Si tratta di un board game estremamente profondo e questa è un’enorme qualità per un gioco che, per durata, potremmo definire tranquillamente filler.

Le regole sono pochissime e si spiegano in fretta a chiunque, anche ai neofiti, fattore che rende Azul un ottimo introduttivo. Anche la longevità è ottima, una partita tira l’altra (e ancora un’altra…) ma dal momento che le piastrelle sul tavolo sono sempre diverse è difficile che due partite risultino identiche. Inoltre, per chi volesse cimentarsi in qualcosa di differente, è possibile voltare la plancia e giocare sul lato non colorato, con qualche variante alle regole. Ottima la scalabilità, anche se in quattro è molto più difficile prevedere le mosse avversarie.

Insomma, a mio avviso la fama di Azul è più che meritata: non è facile trovare un gioco semplice, veloce, profondo e longevo, che si possa intavolare anche con i meno esperti. Chi cerca queste caratteristiche in un board game resterà sicuramente soddisfatto nel provarlo.

Azul
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Voto 9
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Disegnatrice e appassionata di libri, serie tv, cinema e giochi da tavolo