Solo qualche giorno fa, avevamo visto CD Projekt RED al centro di accuse di sessismo, arrivate attraverso un tweet particolarmente polemico pubblicato da The Chinese Room, sviluppatori di Everybody’s Gone to the Rapture e Dear Esther, che lo aveva accusato di proporre giochi con contenuti sessisti (vi rimandiamo al nostro articolo per maggiori dettagli a riguardo).
Oggi, Pawel Swierczynski, uno degli sviluppatori del team polacco, ha deciso di intervenire rispondendo personalmente (non parlando così a nome dello studio) su NeoGaf. Vi riproponiamo quanto dichiarato dal lead cinematic artist di CD Projekt.
“CD Projekt RED è una compagnia di 370 persone, molte vengono da tutto il mondo, tante sono donne (brillanti e talentuose) ma ci sono anche minoranze: gay, transessuali (potremmo essere una delle poche compagnie ad avere un transessuale in un ruolo di primo piano), tutti trattati nello stesso modo, con solo rispetto e supporto.
Ma veniamo definiti sessisti per aver mostrato un seno o delle mutandine.
Davvero? Il nostro obiettivo è quello di raccontare storie riguardanti delle persone. E ci sono persone con seni e persone che indossano mutandine. Spesso entrambe le cose.”
Dunque cosa ne pensate? Una risposta non di troppe parole ma efficace, una risposta realista che si ritrova a far fronte a una delle tante polemiche che troppo spesso, oggi, vengono avanzate solo per dare troppo fiato alla bocca. Fateci sapere la vostra opinione, lasciando un commento in fondo alla news o sulla nostra pagina Facebook. Continuate a seguirci per tutti i futuri aggiornamenti!