Cosa decreta il successo o il fallimento di una console? [Prima parte]

Damiano "Xenom" Pauciullo
Di Damiano "Xenom" Pauciullo Analisi Lettura da 6 minuti

Passano gli anni, tutto cambia, ma quel che sembra un appuntamento fisso ogni 5-6 anni è la nuova generazione di console, cosa per la quale noi siamo felicissimi, altrimenti che videogiocatori saremmo. Ma se tutti sono unificati dalla felicità del poter finalmente godere delle nuove tecnologie offerte dalle nuove console, subito ci si divide in fazioni, quelle fazioni che alimentano la tanto odiata (da chi ama davvero i videogiochi e sa che la concorrenza non può che far bene) Console Wars, per supportare Nintendo, Sony o Microsoft.

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Qui non faremo niente di tutto ciò: amiamo i videogiochi e l’unico aspetto che ci interessa è quello di analizzare cosa possa aver influito maggiormente sul successo o meno di una console, sul perché il pubblico l’ha accettata e amata di più rispetto alle console concorrenti, sul perché le Software House abbiano puntato su una piuttosto che su un’altra console. Iniziare dai tempi remoti sarebbe davvero troppo lungo ed erano anche “periodi” diversi, periodi in cui la concorrenza era molto minore (Nintendo, praticamente, era sinonimo di videogioco) e gli stessi videogiochi erano così di nicchia da essere considerati facenti parte di un mercato minore. Ora sappiamo bene che la situazione è cambiata, quindi vogliamo soffermarci maggiormente sulle console più recenti, anche se uno sguardo a quelle console che ci hanno fatto sognare da piccoli è d’obbligo.

Gli anni ’90

Partiamo con gli anni ’90, periodo in cui la maggior parte di noi ha cominciato a muovere i primi passi nel mondo videoludico o comunque era abbastanza grande da esser cosciente di aver scelto una console piuttosto che un’altra. Dopo anni in cui si contendevano lo scettro le due case madri, Nintendo e Sega, ecco che per la prima volta si affaccia alla finestra una nuova concorrente giapponese, la Sony, con la sua Playstation, che fu subito innovativa in un punto cruciale: l’abbandono totale delle cartucce e l’utilizzo del solo supporto ottico.

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Il successo della Playstation, uscita nel 1994, fu qualcosa di incredibile: seppur Sega avesse preceduto Sony lanciando il Saturn qualche mese prima e quindi trovandosi al lancio della console Sony con una decina di titoli in più, seppur potenzialmente parlando la console Sega fosse di gran lunga superiore alla rivale, già all’epoca si capì benissimo che non è importante la sola potenza hardware, ma come le Software House si impegnino a sviluppare giochi. La grande potenza del Saturn, infatti, era possibile grazie (o a questo punto sarebbe meglio dire “per colpa”) ad un complesso, per l’epoca, sistema hardware su cui era difficile programmare, ed infatti questo decretò un primo fallimento di Sega che dopo soli 4 anni abbandonò il progetto (con circa 17 milioni di console vendute).

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Ma Sony non resterà l’unica ad offrire intrattenimento videoludico di nuova generazione: nel 1996, infatti, anche Nintendo lancia la sua nuova console: il Nintendo 64. La console era anch’essa al passo coi tempi, permetteva una riproduzione a schermo di grafica mai vista prima d’ora, uscirono molti tra i giochi che ancora oggi sono considerati i capostipiti del genere, tra cui non si può non citare Super Mario 64 e The Legend of Zelda: Ocarina of Time. Il N64 ebbe un ottimo successo (circa 32,93 milioni di console vendute), ma non paragonabile a quello incredibile che ebbe la console Sony (102,49 milioni di console spedite), per svariati motivi: prima di tutto, colpa davvero grave, la console Nintendo faceva ancora uso solamente delle cartucce di gioco, e dopo due anni che gli sviluppatori si erano “abituati” al supporto ottico della Playstation (e visto anche il costo minore dei CD ROM rispetto alle cartucce), ecco che le SH cominciarono ad abbandonare Nintendo, dedicandosi solamente alla console Sony. Inoltre il supporto ottico permetteva alla Playstation di leggere, per la prima volta su una console, anche i cd musicali, cosa che la rendeva agli occhi dei consumatori quasi una stazione multimediale piuttosto che solo una console di videogiochi. Ultima osservazione, magari più “complottistica” ma da tenere in considerazione, è il fatto che i cd rom erano molto più facilmente piratabili rispetto alle cartucce, cosa che ha sicuramente aiutato la console Sony a diffondersi enormemente tra il pubblico, ma vogliamo considerare questo fattore solamente un aspetto secondario che vogliamo dimenticare.

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Se bisogna decretare una vincitrice, questa non può che essere Sony, che non aveva solamente creato una console, ma un marchio, Playstation, che si creerà sempre più un suo spazio nel mondo videoludico, facendo risultare più volte Sony come la regina del mercato.

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Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.