Circa due anni e mezzo fa in pieno periodo pandemia, Ark System Works fece uscire Granblue Fantasy Versus, picchiaduro con grafica anime a scontri 1vs1 in stile Street Fighter, uscito su PS4 e successivamente su PC, e ispirato al famoso manga nonché al gioco mobile gacha Granblue Fantasy. Per chi non conoscesse la storia, essa narra delle vicende di Gran sull’isola Zinkenstill, il quale compito è di ritrovare il padre scomparso e nel frattempo aiuterà diversi personaggi (Se siete interessati ad approfondire la storia di questo eccezionale gioco e manga, vi consigliamo Granblue Fantasy Relink che uscirà a fine gennaio su PS5/PC ed è un JRPG in stile Final Fantasy, ma incentrato sulla storia dei vari personaggi ndr).
Distribuito da Marvelous e pubblicato da Cygames, il gioco purtroppo dopo un buon primo inizio, fu abbandonato dietro ad un netcode sprovvisto di rollback e assenza di crossplay (oltre probabilmente a causa dell’uscita di Guilty Gear Strive qualche mese dopo, sviluppato sempre dalla stessa software house giapponese). Ovviamente l’utenza amante del gioco ci rimase male, ma finalmente si torna in campo! con Granblue Fantasy Versus Rising!
Di nuovo in scena, in GRANDE stile!
Si vede che ai piani alti di Ark System Works non erano soddisfatti del lavoro svolto, così si sono voluti riscattare con una versione “potenziata” denominata Granblue Fantasy Versus Rising, dove “Rising” sta proprio per “rinascita” e “ritorno” del gioco in grande stile, con enormi cambiamenti che andremo subito ad esaminare in questa recensione.
Come nel precedente titolo, vi sono numerose modalità tra cui il classico Arcade Mode, Story Mode, Training Mode ed Online Mode diviso tra Ranked Match e Casual Match o in stanze personalizzate ricche di cabinati, dove con l’avatar del proprio personaggio ci si avvicina per far cominciare il match online. Una bellissima feature, infatti ripresa poi da Street Fighter 6, dove oltre a trovarsi con gli avversari giocando online è possibile giocare a dei minigame o a vecchie glorie del passato. Collegato all’online vi è anche uno shop online dove poter acquistare cosmetici spendendo rupie, la valuta in gioco che si acquisisce attraverso lo Story Mode ed altro ancora.
Tornando allo Story Mode, per coloro che hanno ancora il salvataggio del vecchio Granblue, sarà possibile riprendere da dove avevate interrotto in quanto la storia è la stessa, ma con parti aggiuntive e boss inediti, suddivisa in tre archi principali. Badate bene però che la modalità storia non è strutturata come un picchiaduro ad incontri, ma come nel primo episodio, è una modalità RPG a scorrimento con numerosi dialoghi e scontri epici con temibili boss, dove dovrete equipaggiare le abilità necessarie per fronteggiare i vari nemici e dove vi verranno spiegate le basi del gioco.
Cambiamenti? Sì, grazie!
La peculiarità assoluta di Granblue Fantasy Versus Rising è che, a differenza ad esempio di Street Fighter 6 o altri picchiaduro dove sono presenti mosse speciali e mosse speciali Ex (qui denominate Skills e Plus Skills), queste sono equipaggiate sotto forma di slot sotto la barra della vita, dove le Ex a differenza delle normali hanno un cooldown prolungato prima ancora di tornare attive. Inoltre hanno la peculiarità di fare wall bounce (combo nell’angolo dello stage con rimbalzo), dando vita a delle spettacolari combo.
Anche le Skybound Arts e le Super Skybound Arts (Super Combo che sfruttano la barra ricaricata), non subiscono cambiamenti, se non per alcune situazioni, ovvero quelle dove nel precedente capitolo non entravano in combo per un discorso di hurtbox/hitbox. Anche Cross Over ed Evade (cioè la possibilità di schivare i proiettili degli avversari tramite la pressione di un semplice tasto e la possibilità di andare dietro l’avversario una volta che si è vicini ad esso) sono inalterati.
Inalterato anche il sistema di controllo dei personaggi: presenti solo quattro tasti, dedicati ad attacco leggero, attacco forte e due special. Le special, le Skybound Arts, le Super Skybound Arts, le Ultimate e molto altro ancora, possono essere fatte sia con un sistema di controllo di tipo standard (Technical Inputs) per i veterani dei fighting games, che semplificato (Simple Inputs) per i neofiti (analogamente allo stile Modern visto recentemente in Street Fighter 6).
Ma il vero cambiamento di questo secondo capitolo, risiede nelle Raging Strikes e Raging Chains, un attacco attivabile con l’utilizzo dei Bravery Points, assegnati ad inizio round, tre per personaggio.
È possibile recuperare solo uno dei tre punti iniziali, con una Skybound Arts o Super Skybound Arts messa a segno sull’avversario, con quest’ultimo che perderà i suddetti punti impedendogli di eseguire le Raging Strikes e le Raging Chains (ma non le Ultimate Skills, nuovo attacco speciale introdotto in questo capitolo).
Se non vi pare abbastanza, sono state revisionate, oltre ai Frame Data di molte mosse del gioco, anche le prese e il loro range (portata), ma sono stati introdotti anche gli attacchi col Dash (dove il nostro personaggio si protrae in avanti per eseguire un determinato attacco) ed i Triple Attack (autocombo triple eseguite con il solito tasto). Tutto questo cambia totalmente il meta-game, e a detta degli sviluppatori (oltre ai cambiamenti inerenti la parte online) giustificherebbe il fatto che non vi è alcuna possibilità di Upgrade, anche a pagamento, per tutti i possessori della versione precedente acquistata da PS4 o PC anni fa. Dovete dunque comprarlo a prezzo pieno, ma vi ricordiamo che stavolta il gioco è provvisto di crossplay, il che vuol dire che potrete giocare PS5 contro PC e viceversa.
Parlando di differenze, vi è una versione aggiornata della modalità Training nella quale, oltre alle classiche opzioni e Mission Mode (dove la vostra missione sarà quella di imparare le combo), finalmente è disponibile il frame data con tanto di colore che vi dirà se siete Plus, Even o negativi al termine di una mossa, e vi dirà se questa è alta, bassa, cross up, overhead, e altro ancora. A parte questo, vi è una guida esaustiva per ogni singolo personaggio con tanto di mini filmato per ogni mossa e le situazioni di utilità.
A proposito dei personaggi, sono presenti tutti quelli che erano usciti anche sottoforma di DLC e Season Pass (con costumi e stage aggiuntivi), e ne sono stati introdotti ben quattro inediti: Anila, Nier, Grimnir e Siegfried. Inoltre è in arrivo un Season Pass, già pronto per il 2024. Di base avrete già 28 personaggi con cui partire, tra vecchie e nuove glorie, in attesa delle novità: un roster molto nutrito, da non sottovalutare affatto.
Un’altra feature molto carina appena introdotta, è la possibilità di creare una vera e propria Skyfarer Card dal sito ufficiale del gioco, che è il vostro passaporto multimediale e portatile riguardante le vostre informazioni personali (orari e giorni preferiti nei quali giocare, personaggio main e secondari, account social e così via). Questa è rappresentata sotto forma di immagine, da poter condividere ovunque vogliate.
Non solo gameplay
Granblue Fantasy Versus Rising, non solo spicca per le nuove meccaniche introdotte in una versione molto più estesa dell’originale, tanto da farne praticamente un altro gioco, ma lo fa anche da un punto di vista tecnico, grafico e visivo. Il gioco è assolutamente uno splendore per gli occhi, un po’ come analogamente lo era Dragon Ball FighterZ, anch’esso con grafica cartoon molto azzeccata per il gameplay che possiede. Anche le Ultimate Skills, nuovo attacco speciale introdotto in questo capitolo, sono rese visivamente in modo splendido, con un effetto schermo blu molto bello.
Il gioco non ha mai nessun rallentamento grazie al fantastico motore grafico utilizzato, che rende il tutto sempre ai massimi livelli e senza alcun problema di sorta (abbiamo testato il gioco su PC, quindi tale dichiarazione dipende anche dalle potenzialità della vostra macchina).
Molto azzeccate e ritmate, sono anche le musiche del gioco e gli effetti sonori, tra vecchie glorie presenti nel predecessore e nuove introdotte con i nuovi stage e personaggi. Di ottima fattura anche il doppiaggio giapponese del gioco (oltre all’inglese), e a tal proposito vi diciamo che il gioco purtroppo non sarà sottotitolato in italiano, ma solo in inglese, francese, tedesco e giapponese.
Questione di periferica: scegliete bene!
Se state leggendo questa recensione, è perché i picchiaduro nella vostra vita non sono sicuramente una novità, e sapete perfettamente che, dietro ad ognuno di essi, si cela un mondo dai risvolti infiniti che è senza ombra di dubbio quello degli eSports, cioè la parte competitiva con tornei, sponsor, grossi premi e molto altro. Ma come fare a competere al meglio, oltre allo studio dei Frame Data dei vari personaggi e ai match-up? Ovviamente giocando con la periferica a voi più adatta. Noi per la precisione lo abbiamo testato con l’oggetto di culto per eccellenza che va di moda oggigiorno nel panorama dei fighting games competitivi, ovvero il Mini Hitbox Controller (perfetto per le gite fuori porta ndr), che altro non è che un Arcade Stick classico da sala giochi sprovvisto di leva, e quindi con solo tasti anche per i movimenti del personaggio. Questa risulta assolutamente perfetta per giocare picchiaduro come Granblue Fantasy Versus Rising, ma anche come quelli citati in precedenza. Si tratta ovviamente di una questione assolutamente soggettiva, in quanto non screditiamo assolutamente tutti coloro che intendo giocarci col semplice uso di un gamepad, ma crea una valida alternativa a chi si affaccia a questo genere di giochi e vuole che ogni input sia recepito con la velocità maggiore e precisione migliore possibile.