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Dragon Ball FighterZ – Recensione

Da quando Dragon Ball Super è tornato in trasmissione (prima in Giappone, poi da noi in Italia), è esplosa di nuovo la Goku-mania: i gadget tornano ad affollare i negozi, i cosplay di alcuni personaggi di Dragon Ball tornano preponderanti nelle fiere del fumetto e si torna tutti a strillare Kamehameha in giro per strada (spero per voi non in posti affollati). Insomma, Dragon Ball è tornato: d’altro canto, non se n’era mai andato dalle nostre console. Xenoverse e il suo sequel ci hanno davvero abbuffato di personaggi da utilizzare, dai classicissimi ai più recenti del torneo tra gli universi. Eppure qualcosa mancava: il sistema di combattimento di Dragon Ball Xenoverse non era appagante come quel Final Bout, e la trilogia di Budokai era tanto richiesta a gran voce da tutti i fan della serie. Presto fatto, tutti accontentati con il nuovo Dragon Ball FighterZ, picchiaduro 2D che riporta lo stile a quando giocavamo sulle nostre PlayStation e PlayStation 2. Ma davvero questo gioco è pronto ad accontentare i fan?

Ha un’aura potentissima

Dragon Ball FighterZ parte da presupposti completamente diversi dagli altri giochi dedicati al mondo di Goku e compagni per PlayStation 4 e Xbox One: qui il gameplay favorisce ancora di più i combattenti tecnici bravi a capire i millisecondi di differenza tra una mossa e l’altra e capaci di concatenare combo mostruose. Il gioco divide i tasti in modo molto intuitivo: si hanno attacchi leggeri, medi, pesanti e energetici, assegnati ai tasti frontali. Con questi, sarà possibile, grazie alle amate mezzelune direzionali, fare varie mosse completamente ispirate da situazioni già vissute nelle puntate dell’anime, caratterizzando ogni personaggio in modo unico (vi basti pensare che addirittura il modo in cui verranno sparate le misere palle di energia cambierà da personaggio a personaggio). Ad aiutarvi un pochino ci saranno i dorsali, impostati in combinazione per permettervi di accedere ad azioni rapide come il colpo distruggi-guardia, il dash verso il nemico e le special (che però richiederanno un eccellente timing e delle combinazioni direzionali).

Come già detto il gioco favorisce le combo e queste non solo vi permetteranno di non far respirare l’avversario, ma addirittura vi daranno una sfera del drago per ogni combo di 7 o più colpi: solo dopo averle prese tutte, il personaggio che concluderà la combinazione leggera sbloccherà una scelta che, senza mezzi termini, potrebbe davvero ribaltare uno scontro.

La firma di ogni personaggio

I personaggi raggiungo un livello di dettaglio spettacolare in questo Dragon Ball FighterZ: dalle singole mosse ai dialoghi, dalle musiche alle ambientazioni, ogni cosa trasuda l’idea che Toriyama ha tramandato da anni ormai nelle nostri menti. Vi basti pensare che Freezer potrà sparare un raggio mortale proprio dopo aver subito dei colpi dall’avversario ed essere caduto a terra, C16 potrà autodistruggersi addosso al nemico, Gohan adulto potrà aumentare il suo livello di potere senza diventare Super Saiyan e, omaggiando una delle scene più belle di tutta la serie, Gohan bambino avrà come super mossa la Kamehameha Padre-Figlio, in un taglio scenico da brividi.

E’ proprio questo livello di dettaglio raggiunto dai ragazzi di Arc System Works che mostra come l’esperienza raggiunta lavorando a tutti i loro picchiaduro possa attribuire a Dragon Ball FighterZ il titolo di miglior picchiaduro dedicato alla saga. Certamente non è esente da difetti, ma nel complesso l’anima del gioco entra in contatto con quella del giocatore, e che voi siate amanti della saga con tatuato sulla schiena Goku che lancia una Sfera Genkidama o semplicemente dei fan, rimarrete piacevolmente sorpresi a rivivere le emozioni che avevate già provato in quelle tanto amate scene epiche (ricordate ancora quando Goku è diventato per la prima volta Super Saiyan?).

Una storia particolare

Anche se non sembra, il gioco non si basa semplicemente sulla modalità online (che però si fa preponderante, quasi a sfondare le porte dell’eSport). La storia per esempio, scritta proprio da Toriyama, vi porterà in una saga originale posizionata dopo Dragon Ball Z, quando già Bills e Whis sono amici di Goku e combriccola, che vede il ritorno dei Cyborg. Oltre a C16, C17 e C18, arriverà C21, androide alquanto particolare, deus ex machina di tutta la storia. L’avventura single player però non si ferma qui e porta l’esperienza a dividersi in tre grandi filoni (che non starò qui a spoilerarvi): vi basterà però sapere che vivrete la storia da punti di vista diversi, e le scelte (che non farete voi, ma che saranno diverse nei tre archi narrativi) cambieranno anche lo svolgimento della trama.

Tecnicamente parlando, vi troverete davanti a una sorta di gioco dell’oca molto basilare: tra le varie scene di intermezzo in CGI dovrete arrivare dal punto di inizio al punto di fine per sconfiggere il boss della mappa. Durante il percorso potrete prendere strade più lunghe (fatte di tanti scontri di livello basso) o strade più veloci (fatte di pochi scontri di livello alto); avrete inoltre la possibilità di salvare dei personaggi in alcuni combattimenti e di sconfiggere (per ricevere un bonus esp maggiore) il Clone di Kid Bu che randomicamente farà la sua comparsa. Per completare il vostro percorso avrete dei turni contati (che però superano di gran lunga gli errori che potete commettere). Il team che avrete sarà composto da tre personaggi, la vita si ricaricherà a ogni scontro (ma non totalmente) e potrete equipaggiare tre potenziamenti per migliorare la dinamica della vostra squadra.

La giusta combinazione

Poco fa vi ho anticipato che durante il gioco utilizzerete squadre di tre personaggi: ebbene, l’alchimia del team sarà il 50% del lavoro da ottimizzare per avere un team perfetto per il vostro stile. Per vincere, dovrete sconfiggere tutti e tre i personaggi dell’avversario (salvaguardando i vostri), per questo motivo sarà vitale capire quando scambiare i vari eroi, quando utilizzarli dall’esterno e quali portare del vostro team. Quasi a dare un’anima ruolistica al gioco cambieranno anche i valori di combattimento, obbligandovi così a capire quale combinazione si dispone meglio per voi. Crilin e i suoi Senzu saranno utili per ricaricarvi la vita, ma volete mettere come un’onda energetica di Goku possa essere risolutiva per sconfiggere il nemico? Insomma, sta a voi capire come sfruttare il parco personaggi composto da ventun eterogenei combattenti.

Lo stile è tutto

La cosa che più colpisce di Dragon Ball FighterZ rimane sempre lo stile: questo picchiaduro 2.5D infatti mostra una grafica che si discosta dai vecchi titoli, portandosi così vicino alla serie animata da rendersi indistinguibile da una classica puntata. I riflessi che le onde energetiche avranno sui combattenti, le ferite che riporteranno, i dialoghi (impostabili in giapponese o inglese) e il modo in cui si atteggeranno sono totalmente presi dalle serie animate. Per chiudere un pacchetto talmente confezionato a puntino da sembrare perfetto, delle modalità aggiuntive saranno disponibili per aumentare di gran lunga l’esperienza: l’Arcade vi porterà a fare ostiche sfide contro la CPU, la battaglia Locale vi proporrà scontri 1vs1 e i Tornei vi permetteranno di combattere con un massimo di 16 giocatori (preparatevi a fare notte con i vostri amici), Infine la modalità online, divisa in classificata e non, vi farà morire come Yamcha scontrandovi con bestie allenate nella Stanza dello Spirito e del Tempo.

Il Dragon Ball definitivo

Si, possiamo dirlo: Dragon Ball FighterZ è il picchiaduro di Dragon Ball definitivo, quel gioco che mancava da tanto tempo e che ora ci farà tornare i calli sulle mani a suon di mezzelune e colpi strabilianti. Il carico emotivo è fortissimo, il modo in cui i colpi sono replicati è terribilmente uguale all’anime e tutti gli ingredienti di un capolavoro sono presenti. Due cose rimangono in dubbio: la gestione dell’online (che tratteremo in futuro sempre sulle nostre pagine) e i futuri contenuti. Se per la prima non abbiamo tanta paura, per la seconda invece il terrore che il gioco venga abbandonato a se stesso è alto: d’altro canto, basterebbero 5/10 personaggi extra, qualche arena e delle piccole aggiunte al gameplay per far entrare Dragon Ball FighterZ nel firmamento dei giochi che ogni giocatore deve avere sullo scaffale. Una cosa è certa: servirà un servizio online sublime per permettere a questo picchiaduro di prendere piede all’interno delle competizioni mondiali; Non abbiamo dubbi che sarà così!

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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